Re: La globalizzazione, il lavoro, la crisi e la povertà
è da un po' che non scrivo qui... ma vi seguo
Certo che la situazione è potenzialmente esplosiva e, con tutta la comprensione per i greci che si trovano in una situazione economica disastrata (e non soltanto loro), non posso tuttavia appoggiare il fatto che esportino i loro problemi in uno scenario internazionale già molto teso, per ricavarne un vantaggio nelle trattative sul debito.
Da un punto di vista oggettivo e personale, se ho fatto male i miei conti e mi sono indebitato, mica vado a ricattare la banca per avere uno sconto o un trattamento di favore. Le misure d'austerità, o meglio di risparmio, me le impongo da solo e mi rimbocco le maniche per ristabilire le mie finanze. È chiaro che mi costerà fatica e sacrifici, ma la responsabilità è soltanto mia!
Da un punto di vista statale, la situazione non è tanto diversa; i governanti che hanno messo in ginocchio lo stato qualcuno li avrà eletti e non è scaricando responsabilità a destra e a manca che risolvo la crisi. Ormai la frittata è fatta e il popolo può solo accettare di mettervi rimedio.
Se poi la BCE mi concede un prestito e vuole delle garanzie, mi sembra più che ragionevole.
E invece no. Se due torti non fanno una ragione ... neanche tre! ... e qui la posta in gioco non è soltanto quella della Grecia! ...non vorrei esagerare, ma se la situazione internazionale degenera, ci scappa la 3rdWW
Possibile che di tutti i governi tra Europa-USA-Russia ecc. debba prevalere soltanto l'orgoglio e l'arroganza senza prendersi le dovute responsabilità?
Fanc... a tutti