Re: Quanti motociclisti ci sono...
Leggendo i post nella discussione pista 4x4 privata ritengo questo topic più in tema x la mia risposta, hò pensato a quante analogie ci accomunano, quelle di
Toy max e BJ 42 LX.
Da 14enne il mio ciclomotore fù un ital jet modello baby motore minarelli a 3 marce comando a manubrio, carburatore da 19, super elaborato, ogni domenica gare in autostrada chiusa, dovete sapere che nel 1967 il raccordo che unisce la a4 Venezia Milano e la a13 Padova Bologna era costruito ma chiuso al traffico x diversi anni in attesa dell'inaugurazione.
Parallelamente cominciai con le prime moto da cross, la prima addiritura autocostruita, telaio trovato in un fienile, motore morini 4 marce a pedale, mi divertivo un sacco sulle pistine lungo la riva del brenta assieme a vari coetanei, con il tempo mi comperai un' Aspes Yuma 125 strausato che però mi deluse parecchio, il tiro era dagli 8000 ai 10.000 totalmente inadatto al cross.
Qualche anno dopo la vera moto da cross, era il 1979 Maico 250 del 78 comperata usata, in quel periodo alla domenica mattina la caricavo sul carrello e assieme ad amici le piste di Giavera del Montello nel trevigiano, Albettone nel vicentino, roccolo nel padovano, Lusia nel rodigino, uomo della roccia nel vicentino e molti altri campetti vicino a casa erano il nostro divertimento preferito.
Nel 1980 maico di quell'anno 250 comperata nuova e prime gare regionali come pilota Junior nel cross, ma ero già vecchio, a 27 anni non si inizia a gareggiare nel cross, fortunatamente lo presi come un divertimento, il giusto punto di vista, anche se contrario al mio modo di essere del tempo che non prevedeva stare secondo a chiunque, ma la realtà....... c'erano dei sedicenni kamikaze che mi passavano alla grande, anche se i risultati, da media classifica, non sono mancati.
Nel 1972 o forse 73 come stradale comperai usata da un'amico una laverda 750 sfc primissima serie del 1971 i freni anteriori erano i fontana a tamburo superventilati a 4 ganasce se ben ricordo, non erano affatto deboli, certo che se adoperati in pista non credo potessero resistere molto, da non confondere con la 750 sf che è tutt'altra cosa, il telaio era semplicemente favoloso, dove la mettevo andava, niente a che vedere con le scodinzolanti giapponesi, e li finì il divertimento delle sfide con i ciclomotori, non avevo più avversari, neanche l'honda 750 cb four 4 t, o la kawasaki 500 tricilindrica 2 t e la suzuki 380 sempre tricilindrica 2 tempi, uniche vere avversarie, la kawasaki z 900 è successiva al 1974 quindi ancora non c'era, potevano confrontarsi in velocità con la sfc, purtroppo la tassazione italiana nel 1974 per punire i motociclisti ritenuti nababbi e non appassionati arrivò a mettere una tassa chiamata "una tantum" che era pari al valore del 20% della moto, io l'sfc lo pagai un milione di lire usato, la tassa era di 200.000 lire solo x chi aveva fatto il bollo di circolazione, chi l'aveva evaso non era tenuto a pagarlo fino a fine anno, 1974 da settembre, incredibile.....
Mi incazzai talmente tanto che permutai l'sfc con un'sf 750 che non aveva pagato il bollo, fortunatamente la vendetti a 1.300.000 lire decurtati dai 200.000 lire di una tantum, purtroppo l'sf era uno schifo rispetto all'sfc e dopo 3 mesi la vendetti senza rimetterci nulla.
Fine prima parte, se non annoio scriverò anche la 2° parte.