Messaggi: 9778 Residenza: Milano
Mercoledì, 24 Ottobre 2018, 12:20
Se poi si va una volta ogni cinque anni una settimana in Tunisia a fare il lowrence d'Arabia con il tour operator di turno che ti organizza tutto compresa la sedia sotto al c. alla sera, i salamini, il vino, la pasta fumante, uno o due campi che fanno molto folclore e magari anche il mezzo pesante di recupero, allora siamo molto lontani come concetto di viaggio che io intendo
Ruby, quando si discute e ci si confronta è fondamentale, sempre, distinguere il soggettivo e l'oggettivo.
A livello personale ognuno ha proprie idee, sogni, desideri, esperienze che sono unici ed irripetibili.
A livello generale non ci si può basare solo e strettamente sul personale.
Per tua stessa ammissione, viaggi prevalentemente da solo e questo, come tutte le cose, può avere dei vantaggi e presentare degli svantaggi.
Ma è il singolo, in autonomia che sceglie.
E' giusto portare la propria esperienza e renderne partecipi altri che possono essere interessati.
Ma resta la tua esperienza e il tuo modo di vedere una determinata cosa.
Essere oggettivi è molto, molto più complicato.
Quanti fra noi hanno affrontato situazioni di piena solitudine nel deserto con la consapevolezza che un manicotto rotto avrebbe potuto quantomeno mettermi in grossi guai? Se non molto peggio?
Non lo so, io no.
Non nel deserto, ma in altre situazioni al limite mi ci sono trovato qualche volta, in particolare in montagna.
Ma queste sono, appunto, situazioni limite.
Il tuo essere preparato, per esempio, potrebbe essere una buona garanzia per chi ha meno esperienza di te e, come accade in molte cose, quando ci si approccia ad un'esperienza mai fatta, si cerca di imparare da chi ne sa di più.
Ecco perchè, per esempio, si parte con un T.O. serio e preparato: il viaggio diventa la palestra e la guida l'istruttore.
Si torna "più imparati" anche da un viaggio così.
Poi ne fai un altro, poi un altro, poi un altro e, forse, un giorno sarai in grado di partire da solo.
E questo vale per tutte le cose.
Perciò anche la scelta del veicolo è frutto di questo percorso.
Non si può fare a priori e scegliere il veicolo in funzione del viaggio è possibile solo se si ha l'esperienza necessaria per farlo quel determinato viaggio.
Altrimenti non si chiama viaggio, si chiama "avventura" e come tutte le avventure possono avere un lieto fine o terminare in tragedia.
Pertanto, l'età di ciascuno gioca un ruolo fondamentale perchè l'esperienza non si fa sui libri ma sul campo ed è un percorso lento e lungo, senza scorciatoie e che tutti devono fare.
Per intraprendere un viaggio, prima della scelta del veicolo, è sempre meglio chiedersi: "Sono in grado? Sono abbastanza preparato? Ho l'esperienza necessaria?".
Poi, da lì, il resto.