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Oggetto: Re: In viaggio (fuoristrada) con famiglia (e figli)
giorgiomario ha scritto: [Visualizza Messaggio]



Per me sono dei folli, ma entriamo in un discorso molto personale.


Concordo. Capisco che anche ai bimbi possa sembrare bellissimo girare il mondo, essere perennemente "randagi" e vivere una nuova avventura ogni giorno. Ma, da padre, penso sia importante per un bambino in età scolare, mantenere una normale quotidianità, frequentare asilo e scuola assieme ai propri compagni e inserirsi quindi in una collettività per impararne le regole e i meccanismi di interazione e convivenza. Anche il mio parere personale ovviamente.

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Oggetto: Re: In viaggio (fuoristrada) con famiglia (e figli)
Kokia ha scritto: [Visualizza Messaggio]
giorgiomario ha scritto: [Visualizza Messaggio]



Per me sono dei folli, ma entriamo in un discorso molto personale.


Concordo. Capisco che anche ai bimbi possa sembrare bellissimo girare il mondo, essere perennemente "randagi" e vivere una nuova avventura ogni giorno. Ma, da padre, penso sia importante per un bambino in età scolare, mantenere una normale quotidianità, frequentare asilo e scuola assieme ai propri compagni e inserirsi quindi in una collettività per impararne le regole e i meccanismi di interazione e convivenza. Anche il mio parere personale ovviamente.



Esatto! La scuola esiste almeno da 4000 anni e francamente è una delle poche cose veramente utili. Mi sembra assurdo privare i bambini della possibilità di divertirsi, apprendere, socializzare. Con tutto che personalmente ho odiato visceralmente ogni singolo giorno di scuola nonostante sia arrivato alla laurea. Senza scuola non si va avanti

W Bana Joe :mrgreen:

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Oggetto: Re: In viaggio (fuoristrada) con famiglia (e figli)
Kokia ha scritto: [Visualizza Messaggio]
giorgiomario ha scritto: [Visualizza Messaggio]



Per me sono dei folli, ma entriamo in un discorso molto personale.


Concordo. Capisco che anche ai bimbi possa sembrare bellissimo girare il mondo, essere perennemente "randagi" e vivere una nuova avventura ogni giorno. Ma, da padre, penso sia importante per un bambino in età scolare, mantenere una normale quotidianità, frequentare asilo e scuola assieme ai propri compagni e inserirsi quindi in una collettività per impararne le regole e i meccanismi di interazione e convivenza. Anche il mio parere personale ovviamente.


Sono delle riflessioni che da padre di tre figli ho fatto anche io ma, forse perchè non sono un tipo bianco o nero, ho cercato di approfondire il loro punto di vista. In un'intervista gli viene proprio posta una domanda sulla crescita di due bambine in posti sempre diversi, senza la possibilità di avere un'amicizia fissa come hanno tutti i bambini e anche loro ammettono che quella parte non ce l'hanno ma per contro conoscono una varietà di culture che altri bambini non conosceranno mai, le amicizie fatte durante il viaggio ( loro si fermano a lungo in ogni luogo) le mantengono scrivendosi o sentendosi periodicamente. Insomma è una vita diversa lontano dalla nostra. Non so, non riesco a dire che è totalmente sbagliata.

Concordo anche io però che i figli sono uno dei motivi che non mi fa affittare tutto e vivere viaggiando.

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Oggetto: Re: In viaggio (fuoristrada) con famiglia (e figli)
C'è la verità nel mezzo.... Si può fare di tutto con i figli, sicuramente, ma non so fino a che punto facciano il bene dei loro figli due genitori che li obbligano ad intraprendere un percorso del genere ed ha intrattenere rapporti meramente epistolari, a quell'età, con gli amici.... Ripeto per me sono pazzi fuoriosi.
Ok avventura, ma col punto di rientro

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Oggetto: Re: In viaggio (fuoristrada) con famiglia (e figli)
Ho diviso la discussione che con la preparazione e l'allestimento di un 120 non c'entrava più una fava bollita, ma dato che è interessante e c'era già un argomento che trattava la questione, li ho uniti.

Venendo al tema, da padre, sebbene sia separato, dico la mia.
Ho avuto la fortuna, quando ero bambino, di aver vissuto girovagando molto.
Quando si è bambini l'anno solare conta poco, comunque meno di quello scolastico, che scandisce il passare del tempo e delle stagioni.
Il mio è stato, per tanti anni, questo:
da 0 sino ai quasi 6, quando ho iniziato la scuola, a Milano (mia città natale) ci sono stato pochissimo. A mia mamma era preso il trip dell'aria buona e un ambiente salubre dove far crescere i suoi figli, quindi a Milano ci stavamo poco.
Quando, poi, iniziai ad andare a scuola, dai primi di ottobre (all'epoca iniziava il primo lunedì di ottobre) sino alle vacanze di Natale stavo a Milano.
Poi si partiva per Madonna di Campiglio dove restavo per tutto l'inverno e la primavera. Rientravamo a Milano verso la fine di maggio e lì terminavo gli ultimi 10 o 15 giorni di scuola.
Poi, appena finite le scuole si partiva per la Puglia dove stavo fino alla fine di luglio per poi trasferirmi nuovamente a Madonna di Campiglio per tutto il mese di agosto.
Alla fine di agosto, o ai primi del mese successivo, ci si trasferiva per tutto il mese settembre a Toscolano Maderno, sul Lago di Garda.
Poi tutto il giro ricominciava.
Sono andato avanti così sino all'inizio delle scuole medie inferiori.
Tutto ciò per dire questo: dovunque avevamo una casa in cui vivere, una scuola in cui andare e, soprattutto, un'infinità di amici con cui socializzare.
Non mi è mai mancato nulla in tutti i sensi e mi resi conto solo dopo qualche anno che, quando per una serie di motivi la mia vità si stabilizzò maggiormente su Milano, di quanto fossi stato fortunato e di quanto fosse "eccezionale" quel modo di vivere.
La scelta che fece mia mamma fu chiaramente orientata alla crescita e alla salute dei suoi figli, non su qualcosa che garbava e piaceva a lei (ancora mi ripete di che brutti periodi di solitudine passava quando eravamo a Madonna di Campiglio - mio padre ha sempre continuato a vivere e lavorare a Milano e ci veniva a trovare quando riusciva).
Quella di "quei tipi", invece, mi pare tanto una scelta fatta dai genitori per se stessi, non per i figli, i quali volenti o nolenti si adeguano a tutto, dato che da piccoli i bambini non si rendono conto delle cose e tutto quello che vivono è per loro "normale". Può anche darsi, anzi sicuramente sarà per loro un'esperienza di vita che li segnerà in molti modi positivi, dalla quale apprenderanno tante cose buone, ma i bambini hanno anche bisogno di punti fermi, sia in senso figurato che fisico. Hanno bisogno di confrontarsi sempre più, man mano che crescono, con un ambiente esterno alla famiglia, hanno bisogno di fare amicizie che possano durare nel tempo, di inserirsi in un tessuto sociale un po' più articolato e complesso, sempre per un arricchimento personale che possa poi dar loro, crescendo, capacità di discernere, di capire, di approvare o disapprovare.
Cose che ho cercato, e tuttora cerco, di offrire da sempre ai miei figli.
Hanno bisogno di molte cose che una vita di vagabondaggio, sempre (o quasi) condivisa solo con i famigliari non potrà mai offrire e di cui, crescendo, sentiranno terribilmente la mancanza.
Il tipo di vita che ho fatto io da bambino sicuramente, oltre ad essermi piaciuto un sacco, mi ha portato a mal sopportare la vita stanziale, la mancanza di cambiamenti, mi ha portato a creare molte, moltissime relazioni esterne e ad apprezzare molto, tantissimo, la natura e il suo valore.

Ovviamente è il mio punto di vista.

Oggetto: Re: In viaggio (fuoristrada) con famiglia (e figli)
Io credo che i bambini abbiano una straordinaria capacità di adattarsi alle varie situazioni, non ci vedo grosse difficoltà a crescere un figlio girovagando, di casi al mondo ce ne sono diversi, SE i genitori sono in grado di insegnare minimo il programma scolastico dell'anno in corso, x certa gente questo non è un problema ma x chi lo è inevitabilmente il bambino non ha acesso alle informazione necessaria e quì nascono i problemi.
Sicuramente in italia già dal prossimo anno a causa dell'attuale governo di delinquenti corrotti che vorrebbero imporre vaccini pericolosissimi non testati sufficentemente che condizionano l'ingresso alla scuola dell'obbligo, ci saranno molte scuole gestite dai genitori che non manderanno a scuola i propri figli.
Scommetto che non avranno difficoltà a imparare anche meglio delle scuole di stato con altri insegnanti.

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Oggetto: Re: In Viaggio (fuoristrada) Con Famiglia (e Figli)
Io credo che prima di tutte le cose scritte sopra(istruzione, amicizie, contatti sociali, ecc...) a un bambino serva sentirsi amato e stare bene in famiglia.
Forse la scelta sembra egoistica, sembra che i due genitori se ne freghino dei bimbi. Ma sono fermamente convinto che se per i genitori questo modo di vivere è quello che vogliono e li fa sentire felici e realizzati, è molto meglio per l'intera famiglia che seguano i loro sogni.
Due genitori frustrati e imprigionati in un lavoro che gli va stretto in una casa che sentiranno sempre troppo piccola, non potranno essere sinceramente felici insieme ai loro figli.

E' un po come le coppie che non si amano più ma stanno insieme per i figli... Forse in qualche raro caso funziona. Ma nella maggior parte delle volte secondo me è meglio per i figli che ognuno prenda la sua strada e sia felice anche se con un altra persona. I bambini non ci cascano se qualcosa è finto.

IMHO.

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