Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Ricordo di aver visto all'epoca almeno un paio di Fulvia Montecarlo originali di colore blu (la definizione ufficiale credo fosse Celeste Francia) con cofano nero.

Mi sembra di ricordare che la prima serie (quella prodotta nel maggior numero di esemplari) fosse solamente rossa , sempre col cofano nero opaco, mentre con la seconda c'erano diverse tinta alternative: Rosso Corsa Italia, Azzurro Corsa Francia (altrimenti definito Celeste) Giallo Corsa Olanda (anche questa ricordo di averla vista e guidata all'epoca) e infine Verde Corsa Inghilterra (che non ho mai visto nè allora nè ai giorni nostri).

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che ne dite della fiat Dino ferrari.

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Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
BJ 42 LX ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ricordo di aver visto all'epoca almeno un paio di Fulvia Montecarlo originali di colore blu (la definizione ufficiale credo fosse Celeste Francia) con cofano nero.

Mi sembra di ricordare che la prima serie (quella prodotta nel maggior numero di esemplari) fosse solamente rossa , sempre col cofano nero opaco, mentre con la seconda c'erano diverse tinta alternative: Rosso Corsa Italia, Azzurro Corsa Francia (altrimenti definito Celeste) Giallo Corsa Olanda (anche questa ricordo di averla vista e guidata all'epoca) e infine Verde Corsa Inghilterra (che non ho mai visto nè allora nè ai giorni nostri).


Vedo che sei più informato di chi ce l'hà dal 1996 cioè il sottoscritto, la mia era in origine rossa e nero opaco come tutte le montecarlo originali, il precedente proprietario restaurandola gli hà cambiato colore con uno originale parecchio raro denominato giallo olanda, se non erro, perchè esiste anche il giallo bangkok, quì comunque è ben spiegato il tutto
http://amicifulvia.forumattivo.com/...ight=montecarlo

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Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Sono sempre stato attirato dal Fulvietta, oltre alla vecchia Mini Cooper (ne ho avute tre, una delle quali preparata di brutto) una delle poche auto a trazione anteriore che mi abbia mai attizzato.
Da quel che so, la prima serie, nel 1973, era solo del colore rosso ma poi , appunto,ne hanno offerti altri.
Ne ricordo anche una di un giallo che chiamavano ginestra (per quanto non credo fosse una denominazione ufficiale lancia) che presumo sia proprio il Giallo olanda di cui parli tu.
Era un bel giallo vivo, oggi lo chiamerebbero "Lime" e me ne ero innamorato, peccato che il proprietario chiedesse uno sproposito: così finì per languire un'eternità in un autosalone e temo abbia fatto una brutta fine.
Fosse per me salverei un sacco di auto d'epoca, quasi tutte degli anni 60 e 70.

Ultima modifica di BJ 42 LX il Domenica, 22 Febbraio 2015, 16:42, modificato 1 volta in totale
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Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
pintoy ha scritto: [Visualizza Messaggio]
pugnali53 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Nessuno mi ha detto se sul link che hò postato si vedono le foto.

molto ben conservata la tua fulvia, ma sopratutto non la "solita" rossa...... 1300?
pino



Le montecarlo sono solo 1300, la 1600 era chiamata solo HF o HF lusso che derivavano dalla 1300.

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Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Pugnali, se non conosci già questo sito, dovrebbe farti piacere:

http://www.alma.it/vanzettip/fulvia/ita/fulvia.engine.html

Riguardo alla cilindrata delle Fulvia HF (che se non ricordo male nacquero sulel prime con il 1100 leggermente pompato , poi quasi subito si passò , anche se per poco, al 1200, poi maggiorato a 1300 e definjtiivamente a 1600) la storia merita di essere raccontata, perchè è curiosa e non sempre univoca.

Riguardo all'esistenza di un piccolo t(gli inglesi lo chiamerebbero "small batch") di propulsori Fulvia HF portati a 1800 cc. ho avuto la fortuna di vederne almeno uno, circa una quindicina di anni fà proprio nell'officina di uno dei personaggi citati. Era sicuramente di provenienza ufficiale, e a quanto mi risulta sfiorava i 160 HP (qualcosa di più con l'inioezione meccanica provata a scopo sperimentale ma solo al banco, mentre venne testata su strada su svariate coupè Zagato preparate) .
So che fino a poco tempo fà era tornato a stare nel cofano della "Fanalona" di un noto collezionista lombardo, ma non sono certo che ci sia rimasto perchè le voci sull'ufficialità di certi esperimenti sono sempre stati discordanti, nel senso che anche se più di un collaboratore qualificato dell'allora reparto corse si diceva certo della cosa, da parte della Casa non c'è mai stata la conferma, nè allora e neppure in seguito.

Spesso i costruttori, per una serie di motivi che vanno dal commerciale al legale, sono restii ad ammettere anche solo l'esistenza di "esperimenti": posso testimonarlo di persona, visto che dal 1979 possiedo una Guzzi uscita dal reparto esperienze di Mandello (e utlizzata in gara da un loro pilota-collaudatore) che presenta dei numeri dt telaio perfettamente conformi (ovvero non taroccati e riconosciiuti come tali anche dalla Casa) ma che per numerazione dovrebbero datare a un periodo sicuramente successivo....

E fin qui nulla di troppo strano: è risaputo che le Case con numeri di telaio e libretti dei veicoli messi a disposizione del collaudatori hanno sempre fatto i giochi di prestigio, solo che il motore della mia moto , come avvenne per la mitica HF 1800, ha anche una cubatura decisamente superiore a quella dichiarata (fu anche oggetto di una squalifica in gara, perchè si rifiutarono di sottoporla alla verifica della cilindrata...) :roll:

A volte la genealogia di auto e moto d'epoca, è più torbida e incasinata di quella delle antiche famiglie... :mrgreen:

Ultima modifica di BJ 42 LX il Lunedì, 23 Febbraio 2015, 12:35, modificato 1 volta in totale
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Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Chi mi conosce sà che di originale i miei mezzi hanno poco, la montecarlo si è quasi salvata, oltre ai cerchi e gomme più larghi, credo siano quelli che montava la hf 1.6, i cromodora 6x14 gommati 185/70/14, comunque io l'hò comperata come è ora, i cerchi originali fanno schifo, larghi 4 pollici x14 in ferro gommati 165/14, fortunatamente a libretto non c'è sritto nessuna misura di gomme quindi quando cambierò le gomme montate che sono pure storiche, dal 1996 quando hò acquistato la fulvia non le hò mai cambiate, sicuramente monterò qualcosa di più performante.
Altra modifica il silenziatore centrale trasversale eliminato e mantenuto solo quello posteriore ad assorbimento, via il filtro aria e montaggio aspirazione libera, sembra abbia 10 cv in più ma è solo il suono all'aspirazione che è molto incrementato, tutto il resto è originale o quasi, i kw da libretto sono 67 x 1020 kg a secco, la mia pesa qualcosa sotto i 950 kg x 100 cv, vi garantisco che sono più che sufficenti x divertirsi alla grande nel guidato.
Di molto diverso dalle moderne quest' auto hà la guida, si deve controllare praticamente solo l'anteriore, và dove la metti, è strettissima, e piccola dappertutto, la visibilità è eccezionale in tutte le direzioni, forse questa è una delle armi vincenti di questa bestiolina nei rallye nonostante avesse solo 160 cv x un peso intorno agli 800 kg nelle ultime versioni hf 1.6.
Nel misto stretto non sfigurava neanche contro le 911 carrera che avevano minimo 210 cv ma li mettevano a terra principalmente nel dritto, come le alpine 110 che di cv ne avevano anche 180 e pesavano minimo 100 kg di meno, ma la facilità di guida della fulvia era unica, e detto da uno che non sopporta più di tanto le trazioni anteriori è tutto dire.

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Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Ricordo però che in discesa , nelle gare lunghe, diventava pesante di sterzo: secondo il Drago (Sandro Munari) era l'unico vero difetto dell' HF.

Ai 160 HP và fatto un minimo di "tara": li avevano solo quelle su cui aveva messo le mani meccanici del calibro di Maglioli o Facetti.
Nel misto e sui tratti con forti pendenze, non ti offenderai sicuramente se te lo dico, le Mini Cooper facevano impazzire le Fulvia (e ovviamente anche le altre avversarie, Porsche incluse).

Su quelle sottoposte a un uso pensante, il tetto, più che l'intera scocca, torcevano, per cui si ricorreva a delle piastrine esterne per evitare che il parabrezza uscisse dai montanti...era gloriosa, dove col tubo e la lamiera si arrivava a fare di tutto (il carbonio manco si sapeva cosa fosse).

Fai bene a liberare le vecchie signore ancora arzille di scarico e di aspirazione: respirano molto meglio. :)

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Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Dino Ferrari: meravigliosa la Spider, così così il Coupè (era mezza Fiat, qualcosa conta), ma alla fine le auto di quegli anni raramente sono insulse o banali come capita spesso al giorno d'oggi.

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Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
La mini cooper è stata la mia prima auto, era una mk2 del 1968 elaborata con carburatori dell'orto e collettori adatti al posto degli SU a depressione originali che insieme allo scarico aperto e lo sgrezzamento della testata, credo raggiungesse i 70 cv dalla sessantina stok, il grande vantaggio era il peso, di serie 700 kg praticamente 200 kg meno della fulvia, con un passo molto più corto della fulvia coupè, andava bene solo sullo stretto, negli allunghi causa minore potenza non aveva speranze contro quasi tutte le concorrenti più dotate tipo porsche 911, alpine 110 e altre.
Riguardo ai freni della fulvia non ricordo di particolari problemi, ma potrei sbagliarmi sono passati tanti anni...... anche la cooper con le ruotine da 10 non aveva grandi dischi, ma frenare 700 kg non richiede un gran impianto frenante, in pratica la supremazia veniva fuori dal tipo di percorso correvano auto molto diverse fra loro.

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