E' vero quel che dici Gigi.
Però io, negli anni di piombo, a Milano, di casini ne ho visti parecchi. Ero molto giovane e abitavo in periferia, ma nei licei, per le strade, ogni giorno era guerriglia e, ti assicuro, molta gente restava in casa. Di certo non si girava per la città come se nulla fosse.
Nella memoria dei milanesi iè ancora impressa la strage di Piazza Fontana e, ahimè, nella memoria di tutti gli italiani dovrebbe essere sempre vivo il rammarico che di quel episodio, come di quello della strage della stazione di Bologna, di Ustica e altri orrendi crimini, ancora l'opinione pubblica non sa chi furono i mandanti e gli esecutori.
Una vergogna.
Riguardo la Tunisia, invece, è da considerare che la commissione elettorale ha annunciato che il Paese terrà elezioni parlamentari il prossimo 6 ottobre ed elezioni presidenziali il 10 novembre di quest'anno.
E' noto, come molti sanno, che in Tunisia la lotta al terrorismo è sempre stata molto serrata e senza pietà. Mi ricordo ancora il racconto di un soldato della guardia nazionale al quale diedi un passaggio da Tunisi a Qayrawan: "Quando li troviamo (i terroristi) li arrestiamo e li portiamo in carceri speciali, non in mezzo ai delinquenti comuni. Vengono interrogati e poi, non si sa come mai, si suicidano tutti".
E penso che sia proprio per questo, perchè in Tunisia non vige la legge islamica e lo Stato è ancora uno Stato laico, a modo loro democratico e liberale, e perchè ci saranno prossime (doppie) elezioni che potrebbe essere bersaglio di gruppi di terroristi.
Lo stato di emergenza è stato proclamato per la prima volta il 24 novembre 2015 in seguito a una serie di attacchi rivendicati dall’ISIS. Il 18 marzo di quell’anno, due giovani tunisini armati di kalashnikov entrarono nel museo del Bardo, a Tunisi, dove uccisero 24 persone, di cui 20 turisti, 4 dei quali italiani. Successivamente, il 26 giugno, un militante armato dello Stato Islamico fece irruzione presso un resort di Port El Kantaoui, a 10 km da Susa, uccidendo 37 persone. Il 24 novembre 2015, invece, un autobus con a bordo le guardie presidenziali tunisine esplose, causando la morte di 12 ufficiali, sempre per mano dell’ISIS.
Da allora, lo stato di emergenza è stato prolungato diverse volte, di cui la penultima lo scorso 6 novembre scorso. Tale condizione conferisce alle forze di sicurezza poteri eccezionali, come quello di bandire le riunioni, gli scioperi e tutte le altre attività che potrebbero causare disordini. Tra le misure sono incluse alcune direttive che permettono alle forze di sicurezza di prendere il controllo della stampa.
Certo, per chi di noi parte per andare a farsi un viaggio sulla sabbia, una volta usciti dal porto e imboccata l'autostrada, di pericoli non ce ne sono.
Ma io le orecchie tese e gli occhi ben aperti li terrei lo stesso.
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