Di seguito vi mostro la lettera che abbiamo inviato per mail alla farnesina , unità di crisi.
Spett. Unità di crisi.
Ufficio competente.
Con la presente vorrei segnalare all'ufficio competente, un'esperienza negativa vissuta durante una vacanza dal 28 dicenbre 2007 al 5 gennaio 2008, in Tunisia.
Il viaggio si è svolto a bordo di tre fuoristrada, nel sud del deserto Tunisino e precisamente nella zona di El Borma.
Premetto che ci accompagnavano due guide locali e che eravamo in possesso di regolari permessi di transito nella zona, rilasciati dal governatorato di Tataouine.
Nelle prime ore del pomeriggio del 1° gennaio, siamo stati intercettati da due fuoristrada della Guardia Nazionale Algerina, da cui sono scesi 10 militari armati, che ci hanno ritirato i passaporti perchè a loro dire, eravamo sconfinati in territorio Algerino. Le nostre guide erano sicure d'essere ancora in Tunisia, in ogni caso si sarebbe trattato di uno sconfinamento di poche centinaia di metri, ed assolutamente involontario, in una zona di alte dune dove non c'è neppure una balise di segnalazione di confine.
Questi militari avevano già "acciuffato" altri 5 italiani, tra cui due donne (una al quarto mese di gravidanza), un bimbo di due anni e la loro guida tedesca.
Purtroppo il comandante della squadra non ha voluto sentir ragioni e ci hanno scortati in caserma a El Borma Algeri no.
Dopo averci dato da mangiare e da bere, ci hanno schedato, prese le impronte digitali e fatto le foto segnaletiche. Abbiamo trascorso la notte in macchina nel cortile della caserma, ed al mattino alle 6, in convoglio ci hanno trasferito a Hassi Messaoud. Qui siamo stati interrogati da un Pretore al quale è bastata la nostra unanime dichiarazione, di non volontarietà nel caso fossimo entrati nel territorio Algerino, per decidere di farci rientrare in Tunisia. Ci è sembrato addirittura sorpreso del comportamento dei militari.
Siamo stati trasferiti nel cortile del comando della polizia locale in attesa del foglio di via. A sera ci hanno accompagnato in un vicino hotel dove abbiamo trascorso la notte.
Nel pomeriggio del 3 gennaio, arrivati i documenti, ci hanno scortato verso il confine, ma giunti a El Oued a soli 90 km dalla Tunisia, il capo della polizia locale si è rifiutato di assegnarci una scorta, adducendo che era per motivi di sicurezza, e ci ha costretto a dormire in un ostello. ( Sottolineo che l'albergo di cui sopra, ed in particolare l'ostello, avevano uno standard di pulizia allucinanti )
Al mattino alle 5 del quattro gennaio finalmente ci hanno accompagnato in dogana. Due ore circa per le pratiche Algerine e ben sette ore per le formalità Tunisine.
Le nostre vacanze sono state rovinate dall'intransigenza dei militari, dal momento che si vedeva perfettamente che eravamo turisti in buona fede e non pericolosi terroristi.
Con questo scritto ho voluto segnalare la nostra disavventura, che ha comportato danni economici e soprattutto morali, affinchè siano informati i turisti italiani che volessero intraprendere un viaggio analogo al nostro.
Scritto ciò lascio eventuali commenti a voi.
Approposito il compressore non lo mai utilizzato, se non per gonfiare il materassino. Ha sempre piovuto e faceva anche freddo.
Oggetto: La nostra avventuradisavventura "algerini per caso"
Oggetto: Re: LA NOSTRA AVVENTURA DISAVVENTURA "algerini PER CASO
ma il gps cosa diceva ??
Oggetto: Re: LA NOSTRA AVVENTURA DISAVVENTURA "algerini PER CASO
Risposte dall'unità di crisi in merito? :shock:
Oggetto: Re: LA NOSTRA AVVENTURA DISAVVENTURA "algerini PER CASO
Personalmente sono molto più interessato alla domanda fatta da Antonio, l'essere o non essere realmente in territorio Algerino al di là di quello che dicono le guide al di là di quello che dice la polizia di frontiera fà una differenza enorme in tutta la storia, daltronde le guide non ammetteranno mai di aver sbagliato sconfinando, la polizia di frontiera non dirà mai di aver commesso un abuso, e noi forse la verità non la sapremo mai....
giordanojgor ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Personalmente sono molto più interessato alla domanda fatta da Antonio, l'essere o non essere realmente in territorio Algerino al di là di quello che dicono le guide al di là di quello che dice la polizia di frontiera fà una differenza enorme in tutta la storia, daltronde le guide non ammetteranno mai di aver sbagliato sconfinando, la polizia di frontiera non dirà mai di aver commesso un abuso, e noi forse la verità non la sapremo mai....
Oggetto: Re: LA NOSTRA AVVENTURA DISAVVENTURA "algerini PER CASO
Ecco la risposta dal ministero:
La ringrazio molto per la segnalazione.
Ne terremo conto per l'eventuale inserimento nella scheda Tunisia del sito www.viaggiaresicuri.it di più stringenti raccomandazioni.
Le segnalo comunque che la zona da voi frequentata è segnalata come "a rischio" sul sito www.viaggiaresicuri.it, e che quindi disavventure sgradevoli come la Sua giustificano pienamente tale nostra valutazione (e ciò nonostante la presenza di specifiche autorizzazioni da parte del Governo tunisino). Tenga inoltre presente che l'ingresso illegale in un Paese è - dovunque (anche in Italia) - sanzionato severamente, anche se avviene involontariamente (come nel caso dei pescherecci). Credo quindi che vi possiate ritenere "fortunati", perché l'episodio non ha provocato ulteriori e più spiacevoli conseguenze.
Per ulteriori rimostranze, potrà certamente rivolgersi al tour operator o all'agenzia che ha organizzato l'escursione nell'area, ottenendo magari più elementi sulla specifica situazione "politica" dell'area e sulla supposta "anormalità" del comportamento dei militari contattando le nostre Sedi a Tunisi e ad Algeri. Gli indirizzi completi sono disponibili sul sito www.viaggiaresicuri.it.
Cordialmente,
Maurizio Canfora
Vice Capo dell'Unità di Crisi
front2800 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ecco la risposta dal ministero:
La ringrazio molto per la segnalazione.
Ne terremo conto per l'eventuale inserimento nella scheda Tunisia del sito www.viaggiaresicuri.it di più stringenti raccomandazioni.
Le segnalo comunque che la zona da voi frequentata è segnalata come "a rischio" sul sito www.viaggiaresicuri.it, e che quindi disavventure sgradevoli come la Sua giustificano pienamente tale nostra valutazione (e ciò nonostante la presenza di specifiche autorizzazioni da parte del Governo tunisino). Tenga inoltre presente che l'ingresso illegale in un Paese è - dovunque (anche in Italia) - sanzionato severamente, anche se avviene involontariamente (come nel caso dei pescherecci). Credo quindi che vi possiate ritenere "fortunati", perché l'episodio non ha provocato ulteriori e più spiacevoli conseguenze.
Per ulteriori rimostranze, potrà certamente rivolgersi al tour operator o all'agenzia che ha organizzato l'escursione nell'area, ottenendo magari più elementi sulla specifica situazione "politica" dell'area e sulla supposta "anormalità" del comportamento dei militari contattando le nostre Sedi a Tunisi e ad Algeri. Gli indirizzi completi sono disponibili sul sito www.viaggiaresicuri.it.
Cordialmente,
Maurizio Canfora
Vice Capo dell'Unità di Crisi
Oggetto: Re: LA NOSTRA AVVENTURA DISAVVENTURA "algerini PER CASO
Quello che mi scoccia di più è che parlando poi con la polizia (non quella di confine) per loro stessa ammissione dicevano che anche loro quando viaggiano nel deserto automaticamente sono costretti a sconfinare ,vuoi per la conformazione del terreno vuoi perchè la pista passa di li, con ogni probabilità il "comandante "voleva un encomio sul suo operato per un avanzamento di grado, sta di fatto che tre giorni di divertimento e quattro di smaronamento con ben 800Km in algeria su strade asfaltate e senza copertura assicurativa.
:mrgreen: Bha ora siamo a casa, l'anno prossimo si ripete il giro ma stando come minimo a 4/5 km dal confine algerino.
Purtroppo non ho/abbiamo più i dati del GPS (era quello delle guide), ma stando ai loro dati noi eravamo in territorio TUNISINO.antonio ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Quello che mi scoccia di più è che parlando poi con la polizia (non quella di confine) per loro stessa ammissione dicevano che anche loro quando viaggiano nel deserto automaticamente sono costretti a sconfinare ,vuoi per la conformazione del terreno vuoi perchè la pista passa di li, con ogni probabilità il "comandante "voleva un encomio sul suo operato per un avanzamento di grado, sta di fatto che tre giorni di divertimento e quattro di smaronamento con ben 800Km in algeria su strade asfaltate e senza copertura assicurativa.
:mrgreen: Bha ora siamo a casa, l'anno prossimo si ripete il giro ma stando come minimo a 4/5 km dal confine algerino.
Oggetto: Re: LA NOSTRA AVVENTURA DISAVVENTURA "algerini PER CASO
Che storia !!! Io penso che le guide fossero nel giusto, Anche noi abbiamo affrontato il problema della vicinanza del confine algerino su quel tratto di deserto e le nostre guide mi sono parse addirittura terrorizzate di sbagliare, per cui presumo che anche le tue usassero tutte le cautele possibili per non sbagliare.
Poi di fronte a militari armati, non c'è GPS che tenga. La ragione in quei casi è dalla parte del fucile.
Non ho capito una cosa, le guide avevano il GPS ??
Ciao
front2800 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Che storia !!! Io penso che le guide fossero nel giusto, Anche noi abbiamo affrontato il problema della vicinanza del confine algerino su quel tratto di deserto e le nostre guide mi sono parse addirittura terrorizzate di sbagliare, per cui presumo che anche le tue usassero tutte le cautele possibili per non sbagliare.
Poi di fronte a militari armati, non c'è GPS che tenga. La ragione in quei casi è dalla parte del fucile.
Non ho capito una cosa, le guide avevano il GPS ??
Ciao
Oggetto: Re: La nostra avventura/disavventura "algerini per caso
Credo che l'avventura già di per sé debba prevedere dei contrattempi ed una buona dose di rischio, altrimenti non sarebbe un'avventura.
Anche qui, come nella maggior parte delle cose, la differenza grossa la fa l'esperienza.
Sicuramente quello che ho letto è stato un brutto episodio ma quando si cammina "sul filo del rasoio" (questo in senso generale) è sempre pericoloso. O si battono strade sicure, quindi, forse, con poca adrenalina e l'avventura cala molto, o ci si affida a chi difficilmente sbaglia e, nel caso accada, ne paga il conto al posto nostro.
Non è una critica contro nessuno ma una considerazione che ho fatto, da subito.
Sarà forse poco poetico e meno avventuroso avere un'organizzazione alle spalle ma è di certo sempre molto più comodo e sicuro. Ciò non toglie che anche a me, un giorno, piacerebbe partire da solo ma per come vanno le cose in Africa, questo mi appare sempre di più come una remota possibilità.
Mi dispiace, davvero, per la situazione nella quale vi siete trovati: accidenti, infine andiamo lì tutti per divertirci e cercare di sfruttare al meglio i pochi giorni di vacanze che abbiamo a disposizione e certe cose amareggiano molto.
Sono però altresì convinto che tra qualche tempo anche questa esperienza verrà ricordata con il motto che spesso accompagna questo tipo di avventure: "c'est l'Afrique!"
Anche qui, come nella maggior parte delle cose, la differenza grossa la fa l'esperienza.
Sicuramente quello che ho letto è stato un brutto episodio ma quando si cammina "sul filo del rasoio" (questo in senso generale) è sempre pericoloso. O si battono strade sicure, quindi, forse, con poca adrenalina e l'avventura cala molto, o ci si affida a chi difficilmente sbaglia e, nel caso accada, ne paga il conto al posto nostro.
Non è una critica contro nessuno ma una considerazione che ho fatto, da subito.
Sarà forse poco poetico e meno avventuroso avere un'organizzazione alle spalle ma è di certo sempre molto più comodo e sicuro. Ciò non toglie che anche a me, un giorno, piacerebbe partire da solo ma per come vanno le cose in Africa, questo mi appare sempre di più come una remota possibilità.
Mi dispiace, davvero, per la situazione nella quale vi siete trovati: accidenti, infine andiamo lì tutti per divertirci e cercare di sfruttare al meglio i pochi giorni di vacanze che abbiamo a disposizione e certe cose amareggiano molto.
Sono però altresì convinto che tra qualche tempo anche questa esperienza verrà ricordata con il motto che spesso accompagna questo tipo di avventure: "c'est l'Afrique!"
Oggetto: Re: LA NOSTRA AVVENTURA DISAVVENTURA "algerini PER CASO
CIAO
Si il GPS era cioè è quello delle guide, ma come giustamente detto da te la ragione sta dalla parte del fucile ma fucile mitragliatore, e quando ti vedi 10 persone che con fucili mitragliatori spianati ti dicono di consegnare il passaporto e affermano che tu sei in algeria (quando il GPS delle guide diceva TUNISIA) ,bhe se mi dicevano "tu sei in Australia" dicevo "OK SONO IN AUSTRALIA". Comunque paura niente solo un gran giramento di maroni per il viaggio andato a ramengo. Bha ci rifaremo l'anno prossimo.redkaa ha scritto: [Visualizza Messaggio]
CIAO
Oggetto: Re: La Nostra Avventura/disavventura "algerini Per Caso
è successo anche a me a marzo dello scorso anno di essere trattenuto dai servizi segreti tunisini in una "caserma" mimetizzata in un quartiere popolare, per parecchie ore e al momento mi è sembrata una cosa incredibile.
Dopo sono venuto a conoscenza di fatti accaduti, che vengono tenuti nascosti soprattutto nel mondo occidentale, che giustificano alcuni comportamenti.
Purtroppo il deserto, soprattutto quello a sud tra Algeria e Tunisia, sta diventando il terreno di addestramento di numerose cellule terroristiche, che si celano poi sotto le spoglie di organizzazioni umanitarie, tour operator, guide ecc.
I modi dei gendarmi non saranno molto ortodossi, ma il fine, secondo me, giustifica i mezzi.
Dopo sono venuto a conoscenza di fatti accaduti, che vengono tenuti nascosti soprattutto nel mondo occidentale, che giustificano alcuni comportamenti.
Purtroppo il deserto, soprattutto quello a sud tra Algeria e Tunisia, sta diventando il terreno di addestramento di numerose cellule terroristiche, che si celano poi sotto le spoglie di organizzazioni umanitarie, tour operator, guide ecc.
I modi dei gendarmi non saranno molto ortodossi, ma il fine, secondo me, giustifica i mezzi.
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