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La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015)

La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015)
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
Grazie Pino  



 
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 rommel1 [ Giovedì, 04 Febbraio 2016, 18:14 ]


La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015)
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
Ezio hai anche qualche filmato?
Magari sul passo di Nega



 
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 nick2 [ Giovedì, 04 Febbraio 2016, 21:01 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
nick2 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ezio hai anche qualche filmato?
Magari sul passo di Nega


Filmati ne ho tanti, tra go pro e videocamera. Dovrei controllare se ho qualcosa del passo di Nega.



 
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 rommel1 [ Giovedì, 04 Febbraio 2016, 22:06 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
Bellissimo, complimenti alla siura Rommel (Tiziana) alla quale mi sono affezionato leggendola e che in alcuni passaggi mi fà pure commuovere.... un vera dote quella di saper scrivere! Io saprei fare al massimo un elenco!
Anch'io penso non sarei in grado di fare un viaggio così da solo... non sò..dovrei provarci.
Mi piacerebbe avere un'immagine del percorso su di una mappa... magari stampi una schermata da Ozie!



 
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 Gigitoyota [ Venerdì, 05 Febbraio 2016, 17:43 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
Ci proverò Gigi.  



 
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 rommel1 [ Venerdì, 05 Febbraio 2016, 18:25 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
XXV giorno martedì 01/12/2015
Km 403059

Il vento spira forte stanotte, un vento caldo e fastidioso. Mi alzo alle 5.30 per fare pipì, la voglia di ritornare in tenda a dormire è forte ma non me lo posso concedere ho troppe cose da fare prima di svegliare Ezio. In lontananza sento il muezzin che invita alla preghiera, prego anch’io. Prego che oggi sia una giornata migliore di ieri, prego di trovare dell’acqua per fare rifornimento e prego che questo senso di sporcizia e di depressione mi abbandoni. Spero che Allah sia in ascolto. Alle 8.00 ci muoviamo in direzione Boguè sempre su asfalto. Ci impieghiamo più di un ora e mezza per raggiungerla, un po’ perché le condizione del manto stradale non ci consente di superare gli 80 kmh, un po’ perchè continuamente ci fermano per consegnare le fiches e un po’ perché riusciamo a trovare un pozzo dove finalmente fare il carico d’acqua, eravamo quasi a secco. Boguè è una vivace cittadina, più che vivace direi caotica. Lasciamo le auto e a piedi ci dirigiamo al mercato che ferve d’attività. Anche qui non veniamo assaliti dai venditori e ci godiamo in santa pace la passeggiata.


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il mercato di Boguè


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il mercato di Boguè


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il mercato di Boguè


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il mercato di Boguè


È tutto uno scattare di foto, alcune scene sono veramente carine e divertenti, compriamo anche della frutta e della verdura, troviamo addirittura le angurie, e del pane. Ritorniamo in auto e ci dirigiamo lungo il fiume Senegal, dove ci fermiamo per pranzo. Neanche a farlo a posta scegliamo il punto di passaggio del fiume tra la parte senegalese e quella mauritana, quindi è tutto un susseguirsi di sbarchi di merci di persone e, addirittura, di una mandria di capre (ma non ci dovrebbe essere la frontiera?).


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Verso le 13.30 riprendiamo la marcia, sempre su pista, costeggiando il fiume Senegal. A dire la verità non vedevo l’ora di fare questo percorso, mi immaginavo una vegetazione lussureggiante, sterminati campi coltivati ed invece è una desolazione. Niente natura lussureggiante, pochi campi coltivati, tanta desolazione e tanta tanta  polvere. Verso le 16.00, in lontananza, vediamo una pozza d’acqua dove una donna si sta facendo un bagno. Non resisto, le mie condizioni  igieniche sono al limite della sopportazione, chiedo ad Ezio se si può fermare per farmi fare un bagno. So che rischio di beccarmi qualche batterio strano ma la mia voglia di togliermi dai pori un po’ di polvere è maggiore rispetto al rischio. Neanche il tempo di spegnere il Boss che mi sono infilata il costume e sono dentro l’acqua. Acqua fangosa ma sempre acqua.
Nel frattempo tutti gli abitanti del villaggio, secondo me anche quelli dei villaggi vicini, si radunano intorno alla pozza per assistere allo spettacolo di quella turista pazza che si fa il bagno dentro una pozza insieme a due cavalli.


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Mi sa che sta scena la racconteranno per molto molto tempo. Va beh! Che mi frega adesso mi sento molto molto meglio anche se non ho il tempo per prendere degli abiti puliti e sono costretta a rimettermi gli stessi che indosso da 5 giorni, i capelli si asciugano in pochi minuti e noi ripartiamo ma stavolta, dopo pochi km, prendiamo l’asfalto perché lungo il fiume non c’è la possibilità di guidare considerato che ci sono rudimentali, ma efficienti, sbarramenti a protezione dei campi coltivati che ce lo impediscono. Non facciamo molta strada, e dopo il solito controllo di polizia, abbandoniamo la strada e ci spostiamo verso l’interno dei campi. Ne troviamo uno non coltivato e spegniamo i motori. Anche qui veniamo raggiunti immediatamente dal proprietario del campo armato di machete. Dopo uno scambio di saluti e avere avuto il permesso di rimanere, iniziamo a fare il campo. Lui resta lì affascinato dai nostri preparativi, Ezio adocchia subito il machete, affilatissimo e con un bel manico in pelle di mucca, e non ci mette molto a proporre uno scambio con la sua ascia. Lo scambio avviene con la soddisfazione di entrambi. L’uomo, prima di andarsene, chiede se gli possiamo dare qualcosa da vestire e da mangiare. Non ci possiamo esimerci dal farlo e, mentre io tiro fuori dalla cambusa scatole di fagioli e tonno, Ezio si sfila la sua maglietta e gliela regala insieme alle cose da mangiare. L’uomo se ne va soddisfatto verso casa con un’ascia nuova una maglietta anti sudore della decathlon e la spesa, niente male solo per aver permesso a dei pazzi turisti di campeggiare nel suo campo. Ezio, costretto al cambio maglia, prima di cena si fa una piccola doccia e poi si scofana una bella porzione di pasta e fagioli e per me una bella insalata mista. Satolli, quasi puliti e stanchi andiamo a letto, ore 21.45.




XXVI giorno mercoledì 02/12/2015
Km 403290

Mi sveglio anche stanotte per fare pipì ma rientro in tenda, è piacevole stare in tenda ad ascoltare i grilli e, in lontananza, il muezzin che invita alla preghiera. Oggi dovremmo arrivare alla riserva di Dawling dove dovrebbero esserci dei campeggi ed un lodge gestito da francesi, sto sognando da settimane un posto decente dove potermi fare una doccia e rilassarmi. Alle 7.45 prendiamo la route Rosso-Boghè e, finalmente, vediamo campi coltivati a perdita d’occhio e attrezzature agricole di questo secolo. La strada è disseminata di piccoli villaggi e questo la rende estremamente pericolosa. Il pericolo deriva dal rischio di investire animali o bambini che ti attraversano la strada in ogni dove. Le scene che si vedono non sono sempre piacevoli. Non è piacevole invece vedere bambini semi nudi che giocano nella spazzatura, non è piacevole vedere donne cariche come muli camminare sul ciglio della strada e non è piacevole vedere gli uomini che si spaccano la schiena lavorando i campi. La vita, a volte, è proprio una merda!!!!


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Arriviamo a Rosso senza problemi, non ci fermiamo neanche, non ne vale la pena. Ci saremmo fermati solo se non avessimo già fatto gasolio e non avessimo comprato pane e generi di conforto  lungo la strada, qui, per la cronaca, si trova di tutto. Continuiamo su pista fino ad arrivare a Dawlin, verso mezzogiorno, già lungo la strada incontriamo una miriade di uccelli e anche dei facoceri.


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pellicani

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uccello simpatico


All’ingresso del parco, consegnata la fiches al poliziotto, incontriamo una guida del parco che ci dice che il campeggio gestito da francesi ha chiuso 2 anni fa, ma che possiamo andare nell’unico auberge del parco. Un po’ depressi, mi aspettavo un po’ di civiltà e pulizia, andiamo a vedere sto auberge. Solita delusione! Tutto lasciato deperire miseramente. Non avendo altre possibilità, a malincuore, siamo costretti a campeggiare quà. Prendiamo un bungalow in 4, giusto per farci una doccia e lavare un po’ di panni, non mi soffermo a descrivere le condizioni del “cesso”. Tutto il pomeriggio se ne va facendo il necessario per renderci più umani. Verso sera ritorna la guida per metterci d’accordo sull’orario della partenza di domattina  per la visita del parco. Il problema sorge quando capisco che loro non hanno mezzi per accompagnarci e noi non abbiamo posto in macchina per la guida. Il tizio propone prima di farmi stare sdraiata dietro per tutta la giornata poi di smantellare l’allestimento del Boss affinchè io possa stare dietro più “comodamente”. Ma stiamo scherzando? Qui non hanno la più vaga idea di cosa significhi smantellare il mio Boss o di cosa significhi la parola turismo e tutto quello collegato ad esso. Ovviamente ci rifiutiamo di fare entrambe le cose e che cercheremo di arrangiarci da soli, infatti, altro problema, è che non hanno mappe del parco e noi non abbiamo scaricato le piste sul garmin. NO COMMENT!!!!


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visitatore


All’ora di cena veniamo assaliti dalle zanzare, mangiamo velocemente, ma le malefiche continuano a nutrirsi delle nostre carni. Di stare fuori a chiacchierare non se ne parla, quindi tutti in tenda alle 20.30. dimenticavo, l’ingresso al parco costa 3.000 oughie a persona mentre campeggiare e l’uso del cesso 4.000 a macchina, praticamente un furto con destrezza! Comunque ci rilasciano la ricevuta…….



XXVII giorno giovedì 03/12/2015
Km 403458

Molto caldo stanotte ma, grazie alla zanzariera, niente malefiche bestiacce in tenda. Alle 6.00 mi alzo e l’attacco continua. Ma non sono stufe di mangiarmi? Salgo in macchina ma si sono infilate anche lì, disperata risalgo in tenda. Alle 8.00 siamo pronti per fare il giro del parco ma sbagliamo senso e ci avviciniamo al confine col Senegal. Una pattuglia di ranger ci ferma e ci indica la direzione giusta. Praticamente dobbiamo tornare indietro superare il posto di polizia fatto ieri e girare a sinistra. Facile no? All’ingresso del parco, sia la guida che il poliziotto conosciuti ieri ci fanno capire che non vogliono che andiamo da soli a vedere gli uccelli e fare campo sull’oceano. Dicono che sia per la nostra sicurezza ma credo che lo facciano perché vogliono guadagnarsi la giornata. Impieghiamo 20 minuti, chiusi nella loro tenda che puzza di sudore e cibo stantio, a convincerli che ce la possiamo cavare da soli e che ci prendiamo noi la responsabilità in caso dovesse succedere qualcosa. A forza ci danno il permesso di passare senza prima averci dato il loro numero di cellulare da usare in caso di bisogno. Finalmente liberi ci dirigiamo verso l’oceano. Gli uccelli non mancano: aironi, gru, aquile pescatrici, pellicani, fenicotteri, facoceri e una miriade di altri uccelli che non conosciamo.

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facoceri
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fenicotteri

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Anche la strada per raggiungere l’oceano non è molto facile da trovare senza mappe. Un po’ a culo un po’ chiedendo agli abitanti dei villaggi, quasi nessuno parla francese, arriviamo a vedere l’Atlantico. Che faticaccia!!! Ma ne vale la pena. Il posto è meraviglioso, ci facciamo subito una passeggiata sul bagnasciuga e poi, messi i costumi, cerchiamo di prendere un po’ di sole. Dico cerchiamo perchè il vento spira forte e ci impedisce di stare distesi. Quindi spostiamo le auto qualche duna più in là, verso l’interno e sotto dei magnifici alberi, in modo da non farci infastidire più di tanto dal vento.

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Anche oggi facciamo campo presto, sono le 16.00, ne approfitto per salire in tenda a defaticare. Un paio d’ore dopo risaliamo le dune verso il mare per goderci il tramonto. Ma ahimè il vento e l’umidità pazzesca ci impediscono di vedere il sole spegnersi sull’oceano. Ritorniamo alle macchine e inizio a preparare la cena, stasera risotto alla pescatore per Ezio insalata per me. Niente zanzare quindi, non solo ci godiamo la cena in santa pace, ma facciamo anche un bel falò. Questa è l’ultima sera in compagnia di Claudio e Katia infatti domattina loro punteranno verso nord mentre noi a sud. Anche se è piacevole stare accanto al fuoco, domattina bisogna alzarci prima del solito perché vogliamo essere al confine non più tardi delle 8.00, quindi a letto presto, ore 21.30.




 
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 rommel1 [ Venerdì, 05 Febbraio 2016, 19:21 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
Sono riuscito a far questo:


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nel generale

 Image
nel particolare


Spero si capisca qualcosa.



 
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 rommel1 [ Venerdì, 05 Febbraio 2016, 19:36 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
Per quello che mi riguarda comprensibile come percorso complessivo.
i colori corrispondono a??
se lo indichi risparmio di passare gxg il diario e la mappa.
hai anche il file plt magari col tempo...
comunque grazie per mettere tutti partecipi del viaggio



 
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 grayd [ Venerdì, 05 Febbraio 2016, 21:51 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
I colori dovrebbero essere i giorni.



 
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 nick2 [ Venerdì, 05 Febbraio 2016, 23:43 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
Si, ogni colore corrisponde ad ogni giorno di viaggio.



 
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 rommel1 [ Sabato, 06 Febbraio 2016, 10:05 ]
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