Bellissimo! Che nostalgia!sabbia bella compatta

Dico anche la mia che giù ci son stato 4 volte: 2 con un Defender 110 TD4 moderno e altre 2 con sempre con un Defender ma 90, di 25 anni.
A vedere questi video mi torna una gran nostalgia di quei posti però devo dire che è più bello il ricordo delle avventure con non il viverle sul momento. E torno quindi all'inizio di questo topic che mi son letto per intero: ossia mentre sei lì che cerchi la via per passare quei cordoni la prima preoccupazione è che succeda qualcosa alla macchina e che sia necessario chiamare gli Unimog di assistenza da Douz con tutte le controindicazioni che già sono state ben descritte e sulle quali pertanto non mi dilungo. Inconvenienti che ti rovinano irrimediabilmente la vacanza. Tante volte è capitato di non vedere l'ora di superare quelle difficoltà per prendersi finalmente un tè nella piazzetta di Douz all'ombra dei grandi alberi.

Quindi per me l'esperienza sabbia è finita. Son contento di averla fatta, la ricordo con gran piacere, racconterò l'esperienza ai miei nipoti e mostrerò loro le foto. Su 4 viaggi ho sempre riportato a casa la macchina sulle ruote (una volta mi sono rovesciato su un fianco facendo bei danni di carrozzeria) ma non sfiderò ulteriormente la sorte. Il mio 80, quando tornerà a Firenze, non avrà mai il piacere di mettere di nuovo le ruote in quei posti. Forse, nella sua lunga vita di 26 anni ce le ha già messe. Lo spero per lui.

Mizzica Giallo, il tuo racconto suona come una resa senza appello.
E' logico che affrontando certi viaggi, il rischio di rompere qualcosa è sempre dietro l'angolo ma, da quanto ho potuto appurare di persona, spesso questo è subordinato da due fattori primari:
- il tipo di guida (e quindi anche l'esperienza)
- la preparazione e la manutenzione del veicolo.
Non dico che queste due variabili, se confermate in positivo, garantiscano al 100% di andare e tornare senza problemi, ma sicuramente possono scongiurare ampiamente le possibilità di rompere.

Oltretutto un elemento di garanzia te lo sei già assicurato: il tuo HDJ80 è di gran lunga una maggior certezza dei Land Rover Defender con i quali ti sei avventurato in passato.
N'est pas?  

Dunque dunque: con nessuno dei 2 Defender ho mai avuto problemi meccanici: io tengo tutte le mie auto sempre in perfetto stato di manutenzione ed efficienza. Diciamo che sui due punti da te elencati, la preparazione ed affidabilità del veicolo, non mi ha mai generato grandi pensieri. Sebbene la rottura di un differenziale sia sempre un'eventualità da mettere in conto.
Il tipo di guida sicuramente è il lato più debole: come dicevo una volta mi son messo su un fianco ma altre 2 almeno ci sono andato vicinissimo; su quegli infidi e stretti catini può succedere eccome.

Quindi, dopo 4 viaggi, si: è una resa senza appello. Con la sabbia ho chiuso.

Adesso sono su altre piste con altre auto: Mugello, Imola, Magione, Vallelunga....  

Vero, il ricordo dei viaggi è una componente importantissima, ma sicuramente non prioritaria.
Certamente quando sei nei catini tunisini o peggio nel Murzuq (magari ora si potesse), l'adrenalina scorre, e ci sono momenti in cui ti chiedi chi te l'ha fatto fare, ma sono appunto momenti, ed il viaggio africano non è solo quello, anzi.

Forse negli ultimi anni i viaggi si sono trasformati troppo in Dunapark, perdendo tutto il resto. Certo, il divertimento nella guida è un aspetto importantissimo, ma non è tutto.
Vivere e condividere quotidianamente l'esperienza con altre persone, conoscerne nuove, conoscere altre religioni, culture, cibi, ritmi di vita!

Giallo ovviamente rispetto la tua decisione, e capisco che la pista sia divertente ed emozionante, ma non limitiamoci a pensare al viaggio africano come il dunapark.
Ovviamente c'è tempo anche per quello , ma, ripeto, è una minima parte del viaggio.

Sono d'accordo con Nick e, Giallo, la mia non è una critica al tuo pensiero e alle tue motivazioni. Sia chiaro.
Dico solo che, effettivamente, viaggiare sulla sabbia può essere fatto in diversi modi: alcuni più rischiosi, altri meno.
Il rischio di rompere qualcosa c'è, sempre, ma lo si può controllare e, come si dice, "fa parte del gioco".
In effetti, come diceva Nick, viaggiare nel deserto non è solo andare a divertirsi guidando "come se non ci fosse un domani".
Il domani c'è e, per come la vedo io, è proprio quello di portare a casa sano il veicolo e poterci tornare per rivivere quell'esperienza che solo la vita nel deserto ti può offrire.
A me manca molto e continuo a sperare che la situazione socio-politica migliori per non dover tornare per l'ennesima volta in Tunisia che, bella è bella, ma l'ho già fatta diverse volte e, anche io come tanti, in quelle dunette bastarde non mi diverto così tanto.
A tal proposito, infatti, il "criccone" peggiore che mi è capitato è stato proprio lì, quando per passare e uscire da una serie di quelle dunette, a furia di colpi sul muso, mi son criccato tutti e due i lati.
Ma danni meccanici seri, di qualsiasi tipo, non ne ho mai riportati.

Sono d'accordo con voi. Il parco giochi è bello ma il viaggio è anche e sopratutto scoperta. Conoscenza anche.

Effettivamente lo stress di alcuni momenti particolari unito alla stanchezza di svegliarsi presto, giorni di guida e lavoretti vari puo far dire chi me la fatto fare e pensare "il prossimo anno relax in vilaggio, crociera, o simili".
Ma per quando mi riguarda un mese dopo il ritorno dal primo viaggio, passata la stanchezza, ripulito il mezzo, conservata l'attrezzatura, e pensato e ripensato a tutti i bei momenti e i bei posti vissuti ho incominciato a sentire... non sò un prurito, un fastidio, tutti gli altri programmi di viaggi, week-end, feste e festini vari ma nostrani hanno quasi perso gusto e avevo un solo pensiero in testa: gli spazi, i silenzi, i colori e l'atmosfera e le persone di quei luoghi, allora ho realmente capito il tanto letto e ascoltato nei racconti altrui di quella patologia chiamata "Mal d'Africa"

Fabio4 ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Ma per quando mi riguarda un mese dopo il ritorno dal primo viaggio ................

Direi che già sul traghetto di ritorno pensi al prossimo  

hackenzo ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Sono d'accordo con Nick e, Giallo, la mia non è una critica al tuo pensiero e alle tue motivazioni. Sia chiaro.
Dico solo che, effettivamente, viaggiare sulla sabbia può essere fatto in diversi modi: alcuni più rischiosi, altri meno.
Il rischio di rompere qualcosa c'è, sempre, ma lo si può controllare e, come si dice, "fa parte del gioco".
In effetti, come diceva Nick, viaggiare nel deserto non è solo andare a divertirsi guidando "come se non ci fosse un domani".
Il domani c'è e, per come la vedo io, è proprio quello di portare a casa sano il veicolo e poterci tornare per rivivere quell'esperienza che solo la vita nel deserto ti può offrire.
A me manca molto e continuo a sperare che la situazione socio-politica migliori per non dover tornare per l'ennesima volta in Tunisia che, bella è bella, ma l'ho già fatta diverse volte e, anche io come tanti, in quelle dunette bastarde non mi diverto così tanto.
A tal proposito, infatti, il "criccone" peggiore che mi è capitato è stato proprio lì, quando per passare e uscire da una serie di quelle dunette, a furia di colpi sul muso, mi son criccato tutti e due i lati.
Ma danni meccanici seri, di qualsiasi tipo, non ne ho mai riportati.

c'è solo un modo per avere la matematica certezza di non rompere la macchina facendo un viaggio sulle dune tunisine;
buona visione
https://www.youtube.com/watch?v=Dwx3LLEpnwg&feature=youtu.be