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BJ 42 LX [ Sabato, 21 Febbraio 2015, 18:10 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Ricordo di aver visto all'epoca almeno un paio di Fulvia Montecarlo originali di colore blu (la definizione ufficiale credo fosse Celeste Francia) con cofano nero.

Mi sembra di ricordare che la prima serie (quella prodotta nel maggior numero di esemplari) fosse solamente rossa , sempre col cofano nero opaco, mentre con la seconda c'erano diverse tinta alternative: Rosso Corsa Italia, Azzurro Corsa Francia (altrimenti definito Celeste) Giallo Corsa Olanda (anche questa ricordo di averla vista e guidata all'epoca) e infine Verde Corsa Inghilterra (che non ho mai visto nè allora nè ai giorni nostri).


giorap [ Sabato, 21 Febbraio 2015, 18:51 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Image
che ne dite della fiat Dino ferrari.


pugnali53 [ Sabato, 21 Febbraio 2015, 21:03 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
BJ 42 LX ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ricordo di aver visto all'epoca almeno un paio di Fulvia Montecarlo originali di colore blu (la definizione ufficiale credo fosse Celeste Francia) con cofano nero.

Mi sembra di ricordare che la prima serie (quella prodotta nel maggior numero di esemplari) fosse solamente rossa , sempre col cofano nero opaco, mentre con la seconda c'erano diverse tinta alternative: Rosso Corsa Italia, Azzurro Corsa Francia (altrimenti definito Celeste) Giallo Corsa Olanda (anche questa ricordo di averla vista e guidata all'epoca) e infine Verde Corsa Inghilterra (che non ho mai visto nè allora nè ai giorni nostri).


Vedo che sei più informato di chi ce l'hà dal 1996 cioè il sottoscritto, la mia era in origine rossa e nero opaco come tutte le montecarlo originali, il precedente proprietario restaurandola gli hà cambiato colore con uno originale parecchio raro denominato giallo olanda, se non erro, perchè esiste anche il giallo bangkok, quì comunque è ben spiegato il tutto
http://amicifulvia.forumattivo.com/...ight=montecarlo


BJ 42 LX [ Domenica, 22 Febbraio 2015, 16:40 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Sono sempre stato attirato dal Fulvietta, oltre alla vecchia Mini Cooper (ne ho avute tre, una delle quali preparata di brutto) una delle poche auto a trazione anteriore che mi abbia mai attizzato.
Da quel che so, la prima serie, nel 1973, era solo del colore rosso ma poi , appunto,ne hanno offerti altri.
Ne ricordo anche una di un giallo che chiamavano ginestra (per quanto non credo fosse una denominazione ufficiale lancia) che presumo sia proprio il Giallo olanda di cui parli tu.
Era un bel giallo vivo, oggi lo chiamerebbero "Lime" e me ne ero innamorato, peccato che il proprietario chiedesse uno sproposito: così finì per languire un'eternità in un autosalone e temo abbia fatto una brutta fine.
Fosse per me salverei un sacco di auto d'epoca, quasi tutte degli anni 60 e 70.


pugnali53 [ Domenica, 22 Febbraio 2015, 18:04 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
pintoy ha scritto: [Visualizza Messaggio]
pugnali53 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Nessuno mi ha detto se sul link che hò postato si vedono le foto.

molto ben conservata la tua fulvia, ma sopratutto non la "solita" rossa...... 1300?
pino



Le montecarlo sono solo 1300, la 1600 era chiamata solo HF o HF lusso che derivavano dalla 1300.


BJ 42 LX [ Lunedì, 23 Febbraio 2015, 12:34 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Pugnali, se non conosci già questo sito, dovrebbe farti piacere:

http://www.alma.it/vanzettip/fulvia/ita/fulvia.engine.html

Riguardo alla cilindrata delle Fulvia HF (che se non ricordo male nacquero sulel prime con il 1100 leggermente pompato , poi quasi subito si passò , anche se per poco, al 1200, poi maggiorato a 1300 e definjtiivamente a 1600) la storia merita di essere raccontata, perchè è curiosa e non sempre univoca.

Riguardo all'esistenza di un piccolo t(gli inglesi lo chiamerebbero "small batch") di propulsori Fulvia HF portati a 1800 cc. ho avuto la fortuna di vederne almeno uno, circa una quindicina di anni fà proprio nell'officina di uno dei personaggi citati. Era sicuramente di provenienza ufficiale, e a quanto mi risulta sfiorava i 160 HP (qualcosa di più con l'inioezione meccanica provata a scopo sperimentale ma solo al banco, mentre venne testata su strada su svariate coupè Zagato preparate) .
So che fino a poco tempo fà era tornato a stare nel cofano della "Fanalona" di un noto collezionista lombardo, ma non sono certo che ci sia rimasto perchè le voci sull'ufficialità di certi esperimenti sono sempre stati discordanti, nel senso che anche se più di un collaboratore qualificato dell'allora reparto corse si diceva certo della cosa, da parte della Casa non c'è mai stata la conferma, nè allora e neppure in seguito.

Spesso i costruttori, per una serie di motivi che vanno dal commerciale al legale, sono restii ad ammettere anche solo l'esistenza di "esperimenti": posso testimonarlo di persona, visto che dal 1979 possiedo una Guzzi uscita dal reparto esperienze di Mandello (e utlizzata in gara da un loro pilota-collaudatore) che presenta dei numeri dt telaio perfettamente conformi (ovvero non taroccati e riconosciiuti come tali anche dalla Casa) ma che per numerazione dovrebbero datare a un periodo sicuramente successivo....

E fin qui nulla di troppo strano: è risaputo che le Case con numeri di telaio e libretti dei veicoli messi a disposizione del collaudatori hanno sempre fatto i giochi di prestigio, solo che il motore della mia moto , come avvenne per la mitica HF 1800, ha anche una cubatura decisamente superiore a quella dichiarata (fu anche oggetto di una squalifica in gara, perchè si rifiutarono di sottoporla alla verifica della cilindrata...)

A volte la genealogia di auto e moto d'epoca, è più torbida e incasinata di quella delle antiche famiglie...


pugnali53 [ Lunedì, 23 Febbraio 2015, 16:50 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Chi mi conosce sà che di originale i miei mezzi hanno poco, la montecarlo si è quasi salvata, oltre ai cerchi e gomme più larghi, credo siano quelli che montava la hf 1.6, i cromodora 6x14 gommati 185/70/14, comunque io l'hò comperata come è ora, i cerchi originali fanno schifo, larghi 4 pollici x14 in ferro gommati 165/14, fortunatamente a libretto non c'è sritto nessuna misura di gomme quindi quando cambierò le gomme montate che sono pure storiche, dal 1996 quando hò acquistato la fulvia non le hò mai cambiate, sicuramente monterò qualcosa di più performante.
Altra modifica il silenziatore centrale trasversale eliminato e mantenuto solo quello posteriore ad assorbimento, via il filtro aria e montaggio aspirazione libera, sembra abbia 10 cv in più ma è solo il suono all'aspirazione che è molto incrementato, tutto il resto è originale o quasi, i kw da libretto sono 67 x 1020 kg a secco, la mia pesa qualcosa sotto i 950 kg x 100 cv, vi garantisco che sono più che sufficenti x divertirsi alla grande nel guidato.
Di molto diverso dalle moderne quest' auto hà la guida, si deve controllare praticamente solo l'anteriore, và dove la metti, è strettissima, e piccola dappertutto, la visibilità è eccezionale in tutte le direzioni, forse questa è una delle armi vincenti di questa bestiolina nei rallye nonostante avesse solo 160 cv x un peso intorno agli 800 kg nelle ultime versioni hf 1.6.
Nel misto stretto non sfigurava neanche contro le 911 carrera che avevano minimo 210 cv ma li mettevano a terra principalmente nel dritto, come le alpine 110 che di cv ne avevano anche 180 e pesavano minimo 100 kg di meno, ma la facilità di guida della fulvia era unica, e detto da uno che non sopporta più di tanto le trazioni anteriori è tutto dire.


BJ 42 LX [ Lunedì, 23 Febbraio 2015, 21:16 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Ricordo però che in discesa , nelle gare lunghe, diventava pesante di sterzo: secondo il Drago (Sandro Munari) era l'unico vero difetto dell' HF.

Ai 160 HP và fatto un minimo di "tara": li avevano solo quelle su cui aveva messo le mani meccanici del calibro di Maglioli o Facetti.
Nel misto e sui tratti con forti pendenze, non ti offenderai sicuramente se te lo dico, le Mini Cooper facevano impazzire le Fulvia (e ovviamente anche le altre avversarie, Porsche incluse).

Su quelle sottoposte a un uso pensante, il tetto, più che l'intera scocca, torcevano, per cui si ricorreva a delle piastrine esterne per evitare che il parabrezza uscisse dai montanti...era gloriosa, dove col tubo e la lamiera si arrivava a fare di tutto (il carbonio manco si sapeva cosa fosse).

Fai bene a liberare le vecchie signore ancora arzille di scarico e di aspirazione: respirano molto meglio.


BJ 42 LX [ Lunedì, 23 Febbraio 2015, 21:18 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Dino Ferrari: meravigliosa la Spider, così così il Coupè (era mezza Fiat, qualcosa conta), ma alla fine le auto di quegli anni raramente sono insulse o banali come capita spesso al giorno d'oggi.


pugnali53 [ Lunedì, 23 Febbraio 2015, 23:16 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
La mini cooper è stata la mia prima auto, era una mk2 del 1968 elaborata con carburatori dell'orto e collettori adatti al posto degli SU a depressione originali che insieme allo scarico aperto e lo sgrezzamento della testata, credo raggiungesse i 70 cv dalla sessantina stok, il grande vantaggio era il peso, di serie 700 kg praticamente 200 kg meno della fulvia, con un passo molto più corto della fulvia coupè, andava bene solo sullo stretto, negli allunghi causa minore potenza non aveva speranze contro quasi tutte le concorrenti più dotate tipo porsche 911, alpine 110 e altre.
Riguardo ai freni della fulvia non ricordo di particolari problemi, ma potrei sbagliarmi sono passati tanti anni...... anche la cooper con le ruotine da 10 non aveva grandi dischi, ma frenare 700 kg non richiede un gran impianto frenante, in pratica la supremazia veniva fuori dal tipo di percorso correvano auto molto diverse fra loro.


BJ 42 LX [ Martedì, 24 Febbraio 2015, 11:51 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
La più elaborata delle mie Cooper è stata l'ultima vera Mini (una 1275cc) già con le ruote da 12" aveva due mostruosi Weber DCOE a doppio corpo montati al posto della primitiva iniezione originale, filtro aria a retina, albero a camme con alzate maggiorate, testa lavorata con sedi valvole maggiorate (ricordo che aveva richiesto anche un riporto di saldatura in un punto che altrimenti diventava critico), collettore di scarico 4 in 1 in acciao inox come il resto dell'impianto, diretto e con uscita posteriore centrale. potenza al banco a rulli 90 HP (al cambio era sui 98-100), purtroppo col cambio orginale a quattro marce in velocità massima faceva "solo" 190 già leggermente al limite del fuorigiri (il preparatore mi aveva raccomandato di non superare i 6800 altrimenti il rischio era che si aprissero le bielle...).

In velocità umiliava i Golf GTI anche il primo 1800 , ma il bello era in accelerazione, dove neppure auto sulla carta molto più prestazionali potevano aver ragione di quel mostriciattolo.
L'assetto era con ammortizzatori Spax regolabili, cerchi Minilite e gomme Dunlop racing (gli ultimi tempi Yokohama, che costavano un botto ma davano una tenuta incredibile), il problema era scaricare a terra tutti quei cavalli: sull'asciutto faceva ancora fischiare le gomme nel passaggio seconda-terza ma sul bagnato era davvero difficile ...sembrava quasi di essere in folle !
Alla fine per tutte le modifiche avevo speso quasi otto milioni dell'epoca, leggermente di più di quello che mi era costata la macchina, acquistata a un prezzaccio seminuova, ad un 'asta

La precedente era un Mini De Tomaso, come motore era quasi identico (aveva 68 HP di base se non ricordo male), anche in quel caso ci avevo montato due bei Weber e altre cosette, ma senza modifiche radicali come sull'altra.

La prima era un Cooper "S", quella con i due serbatoi...demolita in un fosso da una parente che pensava di saperla guidare.

Erano piccole grandi macchine, le sfide con i 112 Abarth di un paio di amici su per le valli bergamasche le ho vinte quasi sempre e , cosa più importante, senza mai andare a sbattere, cosa che invece loro, per via dell'assetto "saltellante", avevano fatto in almeno un paio di occasioni.
Uno di loro, il più scatenato, una volta piombò pure su un gregge di pecore che ci trovammo all'improvviso dietro un tornante nel corso di una tirata all'ultimo sangue

Due o tre ovini che volavano in aria, il pastore imbufalito che sferrava legnate sul tetto del pazzoide, chiuso in auto terrorizzato, ma poi, tornati a casa, grandi risate ...
Il Cooper anche quella volta si era fermato in tempo, l' Autobianchi no !

Mi piacerebbe un sacco averne ancora una, ma poi finisce che mi rimetto a fare il matto, eglio di no.


pugnali53 [ Martedì, 24 Febbraio 2015, 19:56 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Tu però sei andato sul pesante 100, cv da una mini cooper anche se 1300 cc non sono brustolini, se ricordo bene aveva 75 cv di serie, significa un aumento del 35% della potenza, ogni cv tira 7 kg, niente male neanche x i tempi attuali.


BJ 42 LX [ Martedì, 24 Febbraio 2015, 20:16 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Allora ero benestante, giovane e di conseguenza anche piuttosto sciupone.
Anche se l'esborso venne diluito in due grosse tranches (prima il motore, poi l'assetto e i freni e infine gli interni, l'estetica e i piccoli dettagli) alla fine avrei quasi speso meno a comprarmi una Sierra Cosworth usata, cosa che difatti feci tempo dopo, quando la mia attuale ex moglie mi fece il dispetto di vendermi la Mini per una cifra ridicola (l'avevo ingenuamente intestata a lei...) infliggendomi un dolore non indifferente.

Ricordo che solo con i pezzi che avevo cambiato (scarico, cerchi, gomme, componenti delle sospensioni, iniezione, pedali, volante, maniglie porte, sedili, cruscotto, mascherina, radiatore e relativa ventola, ecc.) avevo riempito la parte del box lasciata libera dalla Mini

Nei miei tempi d'oro ho avuto più di un Sierra Cosworth, una delle quali preparata , un paio di Escort RS2000 e persino una Audi Quattro (la mitica coupè 2200 turbo a trazione integrale) , tutte macchine eccezionali , sicuramente superiori alla piccola inglese da molti punti di vista, ma credo che nessuna auto mi abbia divertito (e perdonato) come quella Mini.

Il suo ruggito roco ed inconfondibile in staccata , anche solo per come rimbombava tra le rocce della Via Mala, era in grado di mettere soggezione ad auto sulla carta inavvicinabili.
Quando poi accendevi i due Carello Megalux, si faceva giorno...
Bei ricordi, che solo certe auto "sanguigne" di una volta possono dare.


pugnali53 [ Mercoledì, 13 Maggio 2015, 20:23 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Sono appena tornato a casa dopo aver provato, non alla guida a cui hà provveduto Marilia, la Tesla model s p 85 d un'auto che cambia il concetto stesso di auto come la intendiamo da sempre, la linea a mè piace parecchio, ma questo è soggettivo, è una berlina/coupè da 4,97 metri di lunghezza x 197 di larghezza che però a parte le dimensioni, a cui ci si abitua velocemente, si guida molto più facilmente di una panda, l'interno è molto ben fatto raccolto e accogliente, molto intelligente i due sedili a scomparsa contromarcia nel vano di carico del bagagliaio posteriore che permettono l'alloggiamento di 2 bambini di mt 1,10 di altezza portando a 7 i posti totali.
L'erogazione della potenza è dolcissima, permette di andare in relax a bassissima velocità senza richiedere nessun impegno alla guida che riesce facile anche al più imbranato guidatore nonostante le prestazioni, che sono semplicemente strepitose, oltre 1000 newton di coppia e 700 cv scaricati su 4 ruote motrici da 2 motori elettrici, 265/40/21 le ruote del modello in prova, ma sono disponibili anche altre più confortevoli con spalla più alta e diametro da 19, dovrebbero già dare un'idea che non si parla di qualcosa di ingombrante e lento ma di un missile in grado di togliere letteralmente il fiato nei primi 100-150 metri che copre senza nessuno sforzo o patinamento, 0-100 in 3,3 secondi, la mia corvette da 600 cv allo scatto sembra una fiat topolino anteguerra in confronto, ma anche la lamborghini aventador da 750 cv 4x4 ne esce male al confronto dalla coppia immediata scaricata dai 2 motori elettrici stratosferica.
https://www.youtube.com/watch?v=9cA1doO_9h8
Non è velocissima in relazione alla potenza disponibile, solo 250 kmh autolimitati, però chiaramente in un mezzo ad alimentazione elettrica si deve pensare all'autonomia che in autostrada supera leggermente i 400 km con postazioni di ricarica gratuita ormai disponibili in molti punti, in 20 minuti il 50% della carica, in città e statale si superano i 500 km di autonomia, garanzia su tutto, batterie comprese x 8 anni senza nessuna manutenzione, si cambiano solo le gomme, anche i freni durano tantissimo perchè lasciando l'acceleratore l'effetto di ricarica è molto evidente, si può impostare con meno "chiamiamolo freno motore" per una guida ancora più dolce, che x inciso alla Marilia non piace perchè si può guidare praticamente senza frenare con il sistema di ricarica più forte.
Consiglio provatela è sconvolgente, non esiste niente di simile.


front2800 [ Giovedì, 14 Maggio 2015, 15:45 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Io sono il solito venale , ma il prezzo di questa meraviglia ?


pugnali53 [ Giovedì, 14 Maggio 2015, 18:46 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
front2800 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Io sono il solito venale , ma il prezzo di questa meraviglia ?


Prezzo base del modello che hò provato intorno ai 100k euro con i pochi optional scelti da mè 124k senza sconti o rientri, non esitono concessionari solo qualche punto assistenza, d'altra parte la manutenzione non è prevista ne neccessaria, l'unico materiale di consumo sono le gomme, si compera solo attraverso internet e i punti dove la fanno provare che aiutano alla configurazione della scelta, ci sono versioni dello stesso modello meno performanti, comunque i 200 kmh li superano tutte, che partono dai 70k, in america 50k dollari ma importandole direttamente fra + iva trasporto e dazio si risparmia poco......e non saprei x gli 8 anni di garanzia.


pugnali53 [ Giovedì, 14 Maggio 2015, 19:29 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Fa cendo 2 conti semplici semplici presupponendo che in 8 anni si percorrano 200k con una berlina simile alla tesla che potrebbe percorrere 15 km/litro servono 13333 litri x un costo ipotizzato di 1,56 euro litro fanno 20780 euro totalmente risparmiati se la si ricarica nei punti tesla, ma anche a casa non credo si spendano più di 780 euro di elettricità, con i pannelli fotovoltaici, che io hò costo 0.
E la manutenzione in tagliandi di un'auto a benzina di 3 litri in 200k a quanto potrebbero ammontare? Diciamo ad andare leggeri 1000 euro ogni 30k? sarebbero altri 6500 euro. E il bollo gratuito x i primi 5 anni lo contiamo? Una berlina di media potenza 1000 euro annui li paga, fanno altri 5000 euro risparmiati, dopo i 5 anni comunque con l'attuale tassazione si paga il 25% del bollo, ma sicuramente cambierà perchè in tutta europa le elettriche mi risulta siano esentate, ovviamente i confronti con una che hà 700 cv è meglio non farli, ma la tesla li hà e si sentono quando si accelera a tavoletta proprio tutti, tanto è vero che la lambo aventador che è sempre una 4x4 con 700 cv
https://www.youtube.com/watch?v=0e-jquwHKtI ci fà una magra figura nelle prime fasi dell'accelerazione a causa della maggiore coppia dei motori elettrici nelle fasi iniziali, chiaro che poi i 500 kg di peso in meno si fanno sentire e i quasi 360 kmh che può raggiungere mentre la tesla è autolimitata a 250 kmh fanno il resto.....
Facendo i conti si risparmiano almeno 31500 euro rispetto a un 3 litri benzina in 8 anni percorrendo 200k se la si confronta con il modello da 70000 euro i costi cominciano a essere interessanti.


nick2 [ Venerdì, 15 Maggio 2015, 22:28 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Neanche a stare senza.........

A parte gli scherzi, è sicuramente il futuro. A quando un Land Cruiser ibrido?


fabcruiser65 [ Giovedì, 21 Maggio 2015, 13:23 ]
Oggetto: Re: Cultura Automobilistica
Sembra sia in arrivo nel 2016

http://futurecarrelease.com/toyota/...w-redesign.html




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