Sono abbastanza sicuro che, a parte chi ha letto l'ultimo numero di Top Gear, tutti rimarranno stupiti di apprendere che oltre ai modelli di "vera" Mini che già conosciamo (intendo quelle NON prodotte da BMW) ne è stata prodotta anche una che, pur presentando delle caratteristiche tecniche ed estetiche presoschè identiche alle versioni costruite nel Regno Unito (e con qualche variante anche dalla Innocenti in Italia), si distingueva per il fatto di avere una carrozzeria che, invece di essere realizzata in acciaio, era in fibra di vetro, meglio nota come vetroresina, fiberglass, Vtr o come preferite.
La storia è interessante e pochi la conoscono aldifuori di quelli che vivono o sono stati per diverso tempo in Chile.
Dovete sapere che sul finire degli anni '60 volendo sfruttare anche in questo paese e in quelli vicini il successo planetario della Mini, la Austin decise di allestire una frabbrica per l'assemblaggio nella località cilena di Arica, un posto sperduto del quale si è sentito parlare negli ultimi tempi solo per il fatto che ci è passata la Parigi-Dakar (che come tutti sappiamo ormai si svolge in Sudamerica).
Ebbene, in otto anni, circa 6000 Mini Minor vennero assemblate nello stabilimento allestito appositamente, nelle medesime versioni disponinbili sugli altri mercati (Mini Minor, Cooper, furgonetta e pick up) ma mentre il motore, le sospensioni e altre componenti arrivavano dal Regno Unito, per motivi economici (vista la complessità di realizzare in loco la carrozzeria a scocca semi-portante in lamiera di accciaio e i costi di trasporto se si fosse deciso di spedire via nave anche quella) si decise di produrre la simpatica vetturetta progettata da Sir Alec Issigonis con una carrozzeria in vetroresina.
La Peel inglese, specializzata in manufatti in fiberglass studiò il progetto e realizzò i primi prototipi, poi la produzione partì in Cile, con il 53% delle componenti come vetri , sedili, cerchi, interni, ecc (carrozzeria inclusa, che non presentava quindi i "risvolti" a vista nei punti di saldatura tipici della versione in acciaio) relizzati nella fabbrica che sarebbe rimasta attiva, almeno come produzione di Mini, fino al 1976, anche se sembra che la produzione si fosse fermata due anni prima, ma l'assemblaggio degli esemplari a magazzino andò avanti almeno fino a tutto il 1975.
Le Mini cilene riscossero , fatte le debite proporzioni con il mercato locale, un successo lusinghiero, sia per le vivaci prestazioni che per il fatto di essere inattaccabili alla ruggine...anche se a dire il vero, la regione dove si trova Arica è uno dei posti dove piove si meno al mondo.
Oggi trovare una Mini in vetroresina, sarebbe un pò come scovare un Van Gogh...
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