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pintoy [ Giovedì, 04 Febbraio 2016, 18:53 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
e quella "tipo" biancheria stesa
pino


Redbaron [ Giovedì, 04 Febbraio 2016, 22:08 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Rubylove ha scritto: [Visualizza Messaggio]
pintoy ha scritto: [Visualizza Messaggio]
un bel casotto e sicuramente tutto a norma
pino


ahahah sii

dall'alto verso il basso:

la media tensione (potrebbero essere 4000V / 15000V )
appena sotto: il trasformatore, i lampioni e i collegamenti in uscita dallo stesso trasformatore a 220V
sotto: le linee telefoniche e dati

non è tutto, sotto a tutto ci passa il filobus


anche qui a Trieste, la linea aerea a 20KV. sta sopra e subito sotto c'è il trasformatore in aria. Dove lo dovevano mettere diversamente.

Redbaron
autista della domenica


Rubylove [ Mercoledì, 10 Febbraio 2016, 21:44 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Questo quarto viaggio in Sud America è il frutto di una promessa strappata ad Antonella due anni fa in uno dei momenti più bui della mia vita.

Alla mia Domanda: " Se guarisco torniamo in Sud America?"
La sua Risposta fu: "Si"
E così dopo giusto due anni torniamo in Sud America

Mesi fa, mi chiedevo se avesse un senso fare un quarto viaggio in Argentina e Cile, e il mezzo? noleggio o la nostra?

come mio solito mi ritrovo sempre a elucubrare parecchio prima di decidere,

Si, vale la pena tornare negli stessi paesi, questi si potrebbero visitare centinaia di volte vedendone ogni volta aspetti diversi, anzi vedendo lo stesso posto con occhi diversi, senza considerare che i percorsi preparati erano anch'essi diversi.

Senza entrare nei particolari, un grosso ostacolo alla realizzazione di questo viaggio sono stati i medici che mi seguono, per loro ero un pazzo, per me no, e anche se ero perfettamente cosciente che potevano esserci dei rischi per la mia salute, abbiamo deciso di andare e di fare quello che avevamo in mente nonostante i pareri negativi (forse esagerati, forse no, non lo so, però sono qui a raccontarvi e in piena salute).

Ho ceduto solo sull'importazione del mezzo, (qui anche Antonella era contraria) scegliendo a malincuore ancora una volta il noleggio, questo era per me un test, un test su come avrei reagito fisicamente ad intraprendere un viaggio molto impegnativo dopo l'ultimo in Mauritania di due anni fa.

Una specie di collaudo per verificare se ancora potevo farcela senza problemi, certamente un bel collaudo perché 43 giorni non erano pochi e non era di certo un viaggio leggero con i suoi circa 9.000 Km previsti dei quali più della metà di sterrati, toule, piste, polvere, freddo, caldo, vento, quote elevate ecc..

Il mezzo a Noleggio era per noi la certezza che, se avessimo avuto la necessità di tornare a casa rapidamente, sarebbe stato sufficiente lasciarla in un aeroporto e prendere un volo.


"Questa premessa dovevo farla anche se a qualcuno potrà sembrare inutile. La dedico a tutti quelli che spesso rinunciano quando invece non dovrebbero!"


Il mezzo

Chi ci offriva il prezzo migliore per il noleggio era sempre lo stesso dove l'avevamo presa anche in passato a Santiago del Cile, Leonardo

Cercavo una Land Cruiser ma Leonardo non l'aveva e chi l'aveva aveva prezzi troppo alti, dopo varie proposte (Mahindra, Cherokee a benzina, Toyota HI Lux, L200, Nissan ecc..) e dopo vari tentennamenti dovuti più che altro alla necessità di un veicolo chiuso (per la polvere e per i furti nel cassone) abbiamo alla fine scelto la Hilux, sacrificando la comodità alla solidità e all'affidabilità di quel mezzo.

Nonostante tutte le mie raccomandazioni su Toyota, abbiamo poi trovato una L200 (Katana in Cile) devo dire che il noleggiatore (come tutti) si era riservato l'alternativa dello stesso tipo di mezzo e cilindrata ma con possibili marche diverse, in ogni caso la Katana si è comportata benissimo, mezzo assolutamente standard, 4x4 doppia cabina, ruote piccole + sesta ruota nel cassone, mezzo nuovo (2000 Km)

Spesso, e solo per certe persone, i benefici che si hanno ad intraprendere un viaggio di questo tipo superano ampiamente gli aspetti negativi, ho tenuto conto di questo e entro certi limiti mi sono detto che di sicuro la rinuncia mi avrebbe fatto più male dello strapazzo, è stato un viaggio bellissimo, senza nessun problema se non un paraurti ammaccato per la mia solita distrazione nelle retromarce, per il resto tutto liscio e i piccoli inconvenienti occorsi non sono adesso che piacevoli ricordi di un viaggio di sicuro non dimenticabile

La Filosofia del Viaggio

Il quarto viaggio doveva essere: 1) slow, ovvero ai nostri tempi, 2): percorrendo le zone più suggestive spettacolari e remote di questi paesi, soprattutto quelle non percorse negli altri viaggi per vari motivi, soprattutto per l'inesperienza e la non conoscenza, Terzo: entrare in Bolivia solo se riuscivamo ad ottenere il permesso, altrimenti da rimandare al prossimo viaggio.

Tutto quasi sempre al di fuori delle città, le città in questo viaggio dovevano essere secondarie, le priorità erano altre, i grandi spazi, la natura selvaggia, gli Animali, i Vulcani, le Lagune, i Salares, i Geiser, il deserto d'altura e la gente, l'atmosfera dei luoghi e in fine il piacere di guidare per migliaia di km in quelle lande desolate su strade di tutti i tipi, dall'asfalto ai piattoni vergini di tracce.

Per dormire: dove possibile in campeggi visto che andavamo incontro all'estate, campi dove non presenti strutture (deserto, altura o mare) alloggi, alberghi, sapevamo che normalmente non ci sono strutture quando si è in quota e che in quel caso il rischio era il freddo e soprattutto il vento

La Preparazione

Questa volta abbiamo avuto il tempo di prepararci con molto anticipo, abbiamo iniziato addirittura a fine estate 2015 a leggere, preparare itinerari da percorrere e luoghi da visitare, ma solo il giorno dopo aver acquistato il volo ho avuto la consapevolezza che sarei tornato per la quarta volta da quelle parti.

La preparazione con mezzo a noleggio è molto diversa da quella alla quale siamo abituati, ridurre tutto all'essenziale, decidere cosa portare e cosa no, non c'è spazio per attrezzature particolari soprattutto non c'è spazio per oggetti utili al mezzo anche in considerazione che troveremo un Pick up 4x4 doppia cabina (camioneta) assolutamente standard anche se nuova.

Per nostra fortuna il nuovo Volo LA 701 di LAN CHILE da Malpensa a Santiago del Cile con scalo a San Paolo impiega meno di 18 ore totali ed è quanto di meglio ci potesse capitare perché consente in via promozionale 32 Kg di bagaglio per due e per persona (64 Kg a persona) + bagaglio a mano.

Quattro valige, una per gli abiti, una per le attrezzature cucina e cibo, una per le attrezzature campeggio (tenda sacchi a pelo ecc..) e infine una (la più pesante) dedicata alle attrezzature utili al mezzo e al viaggio, tutte quasi al limite dei 32 chili +2 bagagli a mano con fotocamere , computer gps ecc..+ due bagagli personali.

Nel Valigione delle attrezzature, oltre a un po' di accessori auto per interventi di emergenza, nastro americano, collanti, ripara gomme a chiodi ecc..ecc.. anche un piccolo compressore, una piastra da sabbia "accorciata" della lunghezza giusta per farla entrare in valigia, (tanto era già rotta) una pala pieghevole di dimensioni piccole ma meglio di niente, un po’ di attrezzi, tutto entro i 32 Kg.

Alla fine del racconto fornirò la lista dettagliata di quanto abbiamo portato da qui, potrebbe essere utile a qualcuno che decidesse di fare come noi


IL PERCORSO NEL CONTESTO DEL CONTINENTE AMERICANO



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Giorno 0 ( 3 dicembre 2015) Milano Malpensa - Santiago del Cile

Dopo tre mesi di preparativi avremmo preso tutto? i biglietti, passaporti, cavetti, schede, gps, ecc.. ecc.. mi ritrovo a ripensare a quanto preparato minuziosamente ed ecco che mi viene in mente qualcosa che potrei aver dimenticato ma non ne sono sicuro, mah tutto sommato niente di indispensabile, avrò messo le cose nell'ordine giusto come previsto? appena arriviamo mi serve il gps, il silicone, il Dc fix, ma ormai quello che è fatto e fatto, sul posto si vedrà

All'aeroporto siamo così eccitati che riusciamo a trascinarci i 4 mega bagagli da soli + i due a mano + i due personali senza carrello, anche se avevamo previsto cinghiette e legacci per ancorare i piccoli sui manici dei grandi.

Check Inn, lo avevamo fatto online e dovevamo solo consegnare i bagagli, scopriamo con sorpresa che la coda per noi non c'è, mentre è lunghissima quelli per che devono ancora fare i check inn.

Siamo in sala d'imbarco con un discreto anticipo, sono le 18 e il volo è previsto alle alle 20,20, mi accorgo che la tensione accumulata durante i circa tre mesi nei quali avevo dovuto digerire e metabolizzare (o credevo) tutte le paure che mi erano affiorate e amplificate dai vari pareri e dinieghi stavano per sfociare in un problemino addominale che mi costringe ad un andirivieni verso la toilette, azz.. mi dico, speriamo bene..

Aereo molto bello il nuovo 787 Dreamliner, schermi ad ogni sedile con scelta infinita di film, documentari, giochi, musica ecc. ecc.. peccato che lo spazio che già sembrava poco in altri aerei più vecchi qui sembra ancora meno, le gambe non troveranno pace per tutta la notte, per quello che mi riguarda il viaggio aereo è stato la parte più pesante del viaggio, (anche per Antonella) se poi ci mettiamo che il disturbino addominale è perdurato anche in aereo..

Volo senza problemi, alla fine lo stop a San Paolo con sbarco e reimbarco giova se non altro alla circolazione sanguigna.

Si è fatto giorno e le altre ore di volo a Santiago trascorrono sorvolando Brasile, Paraguay e Argentina fino a scavalcare le Ande proprio sopra l'Aconcagua che con i suoi 6962 m è poco più in basso di noi proprio sopra Santiago del Cile.


nick2 [ Mercoledì, 10 Febbraio 2016, 22:02 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
.....continua.........


Rubylove [ Mercoledì, 10 Febbraio 2016, 22:09 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4 Il Resoconto
Azz.. non ho nulla di scritto, anzi solo il giorno 1, vado avanti mano a mano, infatti il motivo per il quale ho iniziato a pubblicare è sopratutto per evitare che tra un pò non mi ricordo più un bel niente


StefanoM [ Mercoledì, 10 Febbraio 2016, 22:15 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4 Il Resoconto
... l'inizio è la metà di tutto


TheDriver85 [ Mercoledì, 10 Febbraio 2016, 22:36 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4 Il Resoconto
Racconto mozzafiato...tienici aggiornato


grayd [ Mercoledì, 10 Febbraio 2016, 23:00 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4 Il Resoconto
Si attende saconda puntata


Rubylove [ Mercoledì, 10 Febbraio 2016, 23:06 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Giorno 1 (4 dicembre 2015) Santiago del Cile - Rancagua 110 km (percorso in rosso)



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Arrivo in orario, (13,45) dogana Cilena severa come sempre, soprattutto per l'ingresso degli alimenti, conoscevamo già le regole, i nostri 10 pezzi di parmigiano reggiano sono salvi perché confezionati di fabbrica, sotto vuoto, con latte pastorizzato e con più di 2 mesi di stagionatura, il parmigiano è l'unico cibo che ci siamo portati dall'Italia oltre a qualche pacco di pasta secca e al caffè in quanto non sono soggetti a controlli sanitari essendo alimenti non a rischio contaminazione.

All'Uscita non c'è Leonardo (il Noleggiatore) boh.. arriverà, accendo il gps in modo che faccia il fixing e i telefoni, dopo mezzora, nulla, allora abilito il roaming e lo chiamo, mi dice: "ma come non arrivavi con il volo delle 15,30?" Io: "sono tre mesi che ti scrivo che arriviamo alle 10,45 volo LA 701!"

Si precipita, ma i problemi non sono finiti, il suo pos portatile non accetta la mia carta di credito, che sembra non attiva, dopo infiniti tentativi decidiamo di andare in ufficio a Santiago per risolvere il problema, accedo al web e verifico che tutto è ok, il problema rimane, allora chiamo la banca in italia che conferma che la carta è ok e che ci sono stati nelle ultime due ore tanti tentativi di accesso nessuno a buon fine… alla fine era il suo pos difettoso.

Risolviamo solo alle 4 del pomeriggio, breve corsa al cambiavalute per comprare pesos argentini (al bancomat davano dieci mentre al cambio, in contanti 15) e poi usciamo da Santiago senza grosse difficoltà (la mappa mapear made in argentina funziona bene e fa l'autorouting) facciamo gasolio (a 0,65 euro) e prendiamo la Ruta 5 l'autostrada (l'unica) da Santiago in direzione sud (anche se il nostro viaggio sarà quasi tutto a nord)

Questa zona del Cile non è molto interessante perchè l'autostrada passa per la zona più urbanizzata del paese, la chiamano "Region Metropolitana"

Il clima e la flora sono piuttosto simili a quella del mediterraneo, estati calde e inverni miti, alberi da frutto, la vite per gli ottimi vini Cileni, da Santiago verso sud il clima cambia verso il freddo e la flora è molto verde, mentre verso nord diventa prima semidesertico e poi deserto

la Ruta Nacional 5 inizia al confine con il Perù percorre tutta la costa fino a Santiago e termina a Puerto Montt, all'inizio della Patagonia dove inizia la RN7, la carretera Austral (mai terminata)

Lungo tutto il percorso autostradale... ci sono le città Cilene! il Cile è talmente stretto che tra il mare e le montagne c'è poco spazio perchè l'orografia delle valli dei fiumi, dei canyons è quasi tutta in orizzontale rispetto all'estensione del paese che è in verticale, inoltre tra il degradare delle ande e il mare è quasi sempre presente una catena montuosa paralella allo stesso che lascia poco più che una striscia di pianura e non sempre.

La prima notte abbiamo prenotato un B&B a Rancagua, cittadina mineraria a circa 100 km da Santiago, siamo stanchi ma finalmente "on the road"
Il B&B è la classica casetta familiare in legno Cilena lo stile più simile ad un'abitazione bavarese che sud americana (è una costante l'influenza tedesca e anglosassone) comunque ha il cortile per parcheggiare il mezzo.

Siamo stanchi per le tante ore di aereo, i problemi per la macchina ma non abbiamo mangiato nulla, mettiamo il naso fuori e vediamo un anonimo ristorante cinese, la signora del B&B ci conferma che a piedi è l'unico, il mezzo è carico e noi non abbiamo voglia di muoverlo, decidiamo di andare al Cinese che poi scopriremo fa anche il Sushi, come tutti i ristoranti Cinesi

A letto siamo crollati dopo 3 minuti



Giorno 2 (5 dicembre 2015) Rancagua Santa rosa 140 km (percorso in rosso) autostrada


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Al mattino mi sono svegliato alle 8 (che da noi erano le 12) antonella più tardi, colazione, pane, succo, caffe, dulce de membrillo (confettura di mela cotogna) carichiamo in macchina quelle poche cose che avevamo tirato giu, sistemiamo la valigia cucina e la valigia camping nel cassone e leghiamo il tutto (c'è anche la sesta ruota) con due cinghie a crick incrociate e chiudiamo il tendalino morbido (poi ci renderemo conto che per la polvere non servirà a nulla)

Direzione... supermercato, dovevamo andare ieri ma a causa del ritardo lo facciamo stamattina, qui ci ricordiamo che incombe il natale e che anche qui come in tutto il mondo martellano con grande anticipo, l'unica differenza la fa la temperatura che costringe i babbi e le babbe a vestirsi leggeri per non morire, gli abeti sono rigorosamente finti oppure realizzati con materiali di recupero e riciclabili, alcune volte sono originali e belli.


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Come accennato, il Cile è concentrato su una lunghissima striscia verticale, in quella striscia c'è praticamente tutto, ogni cittadina anche di soli 30/40 mila abitanti ha almeno 2 Mall dove trovi tutto e in perfetto stile americano, supermercati, negozi, cinema, bricolage, mobili, ma appena esci dall'asse autostradale fai un salto indietro nel tempo, dalla stessa autostrada al confine con l'argentina in direzione est non c'è praticamente nulla e se trovi qualcosa costa il triplo, considerando che entreremo in Argentina domani o dopo e che dalla parte Argentina sarà peggio che andar di notte (circa 200 km di quasi nulla) ci conviene proprio fare rifornimento, un pò di tutto, compreso un tavolo da campeggio pieghevole che in valigia non c'è stato.

intanto il disturbino va e viene..


Fatta la spesa ci servirebbe una SIM telefonica "prepago" Entel è la compagnia Cilena che ha la migliore copertura anche nelle zone rurali, stranamente all'interno dei centri commerciali i negozi Entel non vendono le schede prepagate ma solo abbonamenti, le vendono kioski (chioschetti come li avevamo noi una volta, caramelle, bibite, gelati ecc..) compriamo la SIM e chiediamo di ricaricarla subito ma il chiosco non ricarica, bisogna andare in farmacia! e la farmacia si trova nel centro commerciale!

Dopo la ricarica mangiamo qualcosa all'interno di questo grande Mall (zozzerie tipiche da centro commerciale)

In tutti i Mall Cileni ci sono dei ragazzi, sicuramente studenti che arrotondano aiutandoti a mettere la spesa nei sacchetti, credo che non siano pagati ma solo autorizzati dal supermercato, stesso discorso per il parcheggiatori, sempre studenti, aiutano la sicurezza a controllare i parcheggi, non chiedono nulla ma una mancetta è gradita, se hai il mezzo carico come il nostro con un euro e te la guardano per tutto il tempo che sei dentro. in Cile i furti sono frequenti, se poi il mezzo è anche carico e si vede può essere un rischio.

Finalmente lasciamo Rancagua e riprendiamo l'autostrada, si è fatto abbastanza tardi, quasi sera, decidiamo di uscire anche a causa del disturbino che va e viene e che mi fa stare abbastanza male, questo è stato il momento del viaggio nel quale ho temuto che questi dolori addominali potessero peggiorare, decidiamo di fermarci a dormire in un albergo o cabaňas, (bungalows) di campeggio non se ne parla

Troviamo delle cabaňas qualche Km fuori dell'autostrada e vista la situazione non stiamo a pensarci troppo, il posto è carino, le cabaňas sono in legno e hanno tutte un balconcino che guarda verso una piccola laguna ricoperta di foglie e che pullula di rane e uccelli.


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Ci prepariamo qualcosa da mangiare, con l'occasione collaudiamo cucina fornelli e ci facciamo un piatto di pasta condita con olio cileno e parmigiano Italiano

A letto abbastanza presto, la notte mi alzerò spesso per il disturbino che non passa, speriamo bene, da domani inizia il vero viaggio e devo stare bene!

prima di andare a letto mi ricordo che non abbiamo comprato le taniche in plastica per il carburante, domani mattina dovremo trovarle a Talca che è a pochi Km e da dove inizia la strada che punta verso est, verso la Cordillera, Los Andes, L'argentina


toyboy [ Giovedì, 11 Febbraio 2016, 10:32 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Non hai niente di scritto e ti ricordi tutto? Sei un drago


Rubylove [ Giovedì, 11 Febbraio 2016, 13:59 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Mi ricordo quello che mi piace, se mi chiedi dove ero il 10 dicembre non me lo ricordo, ma se seguo l'itinerario giorno per giorno sopratutto con il supporto delle tracce, dei wp e delle foto fatte quel giorno (tutto è sincronizzato) allora mi ricordo quasi tutto, c'è da dire che io non amando molto cronografare con precisione orari ecc.. preferisco raccontare, comunque anche per gli orari le tracce del gps sono importanti.

oggi ho qui un paio di genovesi toyotamuniti non sò se troverò il tempo di scrivere qualcosa, ci provo


Rubylove [ Venerdì, 12 Febbraio 2016, 16:40 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Giorno 3 (6 dicembre 2015) Santa Rosa - Talca - Passo Pehuence (2700 m slm) - entrata in Argentina, termas del Cajon Grande. 270 Km, parte asfalto parte ripio (terra e ghiaia consolidata)

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Ci svegliamo intorno alle 8 e subito mi rendo conto che mi sento meglio, anzi dopo una mezzoretta sto benissimo, la giornata inizia nel migliore dei modi, da questo momento non ci sarà mai più il disturbino per tutto il viaggio!!

Colazione e dopo aver sistemato un pò meglio i bagagli si va!

A Talca usciamo dall'autostrada (dopo pochi km) e andiamo in un magazzino di bricolage a comprare le taniche per il carburante, le hanno di plastica da 10 litri, ne compriamo 6, sessanta litri + serbatoio sono sufficienti per qualsiasi percorso, ci fermiamo in una stazione di servizio per fare il pieno al serbatoio e alle taniche visto che in Argentina il gasolio costa circa 1,10 euro a litro mentre qui 0,65 euro

Prendiamo la direzione est verso il passo Pehuenche, in verità avremmo dovuto svalicare per un'altro passo che si trova più a nord, saremmo usciti dall'autostrada a Curico subito dopo Rancagua, però qualche giorno prima di partire avevo scritto una email alla gendarmeria (ogni passo ha una caserma della gendarmeria dal lato Argentino e una dei Carabineros dal lato Cileno) e mi avevano detto che il passo Planchon (quello più a nord) era ancora chiuso per accumulo di neve mentre il passo Pehuenche era sgombro.

Subito dopo Talca la strada attraversa una zona alberata molto bella e un paio di villaggi (siamo ancora a bassa quota) mano a mano che si sale tutto diventa più arido e selvaggio, la dogana Cilena si trova molto prima del confine, più o meno a metà strada tra Talca e il confine vero e proprio che è in cima al passo Pehuenche, le formalità da assolvere sono sempre tre: 1) Policia de Migracion, 2) Aduana, 3) Control fitosanitario, il controllo fitosanitario in Cile è sempre molto severo in entrata al paese ma in uscita non controllano (gli interessano solo i prodotti alimentari vietati in entrata) formalità sbrigate in una mezzoretta



Image Proseguiamo in territorio Cileno, traffico scarsissimo temperatura buona però il cielo si annuvola




Image A una trentina di Km dal Confine del passo Pehuenche ci si presenta questa vista, c'è ancora neve ma il passo è libero




Image Poco prima del confine ancora in Cile, la laguna del Maule a quota 2500



Image Si oltrepassa il confine quasi senza rendersene conto, si entra in Argentina ma la dogana è molto più a valle, la nostra destinazione serale è prima della dogana anche se in territorio Argentino, una deviazione della RN 145 per le Terme de Cajon Grande




Image E' una zona termale isolata con acqua a 30C° in delle piccole e rudimentali vasche, c'è un campeggio spartano e una baracca ristorante, il posto è bellissimo, però il tempo nuvoloso e freddino, antonella si butta in una delle vasche per rilassarsi e riscaldarsi un'oretta, sono le 8 di sera (santo gps) è ancora giorno ma dobbiamo ancora montare la tenda




Image Il prato adibito al montaggio delle tende non mi sembra molto asciutto, anzi direi che ci sono delle pozze d'acqua



Image Decidiamo di montare la tenda nello spiazzetto adibito a parcheggio come hanno fatto gli altri campeggiatori (pochi) ci impieghiamo 30 minuti (poi ce ne metteremo sempre meno) compreso il gonfiaggio dei materassini, collaudiamo subito sacchi a pelo ecc. Devo dire che un'ottima idea sono state le calzamaglie felpate da infilarsi per la notte, anche con un sacco a pelo leggero o una copertina sei a posto (Decathlon).

Dietro al nostro mezzo c'è un vecchio discovery con targa Argentina, scambio due chiacchiere, sono una coppia Argentina con un bimbo di appena un anno che ha già mire da fuoristradista, vengono da San Rafael a circa 250 Km, zona di dune dove è passata spesso anche la Dakar, familiarizzo con Lui che si chiama Ariel e che mi dice: "si come il detersivo", Gli dico che noi saliremo verso nord ma che prima di andare da quella parte vogliamo visitare la zona intorno Malargue, dove oltre alle dune c'è la "reserva provincial Payunia" un'altipiano stepposo a 2200 m di altezza la zona con la più alta concentrazione di vulcani al mondo insieme alla Camtchatka in Russia.

Quando sente questo nome "drizza le orecchie" e mi dice: "anche io vorrei andare, abito a 300 Km ma non ci sono mai stato!" Andiamo insieme? io rimango un pò di stucco perchè non me lo aspettavo, poi rispondo: "si quando?", Lui: domani? Ok, (noi volevamo andare proprio all'indomani) detto e fatto ci organizziamo per partire alle 8

A quel punto gli racconto che da mesi leggo della zona e che tento di raccogliere informazioni senza riuscire a capire con certezza se si può entrare con un mezzo proprio, trattandosi di una riserva provinciale sembrerebbe vietato, sembra si debba andare con un tour organizzato oppure caricandosi una guida autorizzata, ovviamente tutte le agenzie da me contattate offrono il servizio con la guida, ma sono quasi certo che ci provano, l'altipiano è un dedalo di piste e ci si può anche perdere se non si conosce o non si ha esperienza di gps e mappe, io continuo a credere che non ci siano divieti

Nei siti istituzionali che avevo visitato in Italia si capiva poco dei divieti e dei controlli, nei vari forum si parlava di guida obbligatoria, di sbarre con i guardaparchi, di posti di controllo, in altri si parlava di guida ma solo perchè ci si può perdere, insomma un guazzabuglio, alla fine in queste situazioni di solito io rischio, mi sono intestardito ad andare da solo provandoci di persona, l'incontro con gli Argentini che hanno la stessa curiosità aumenta il desiderio di provare

Secondo lui non ci sono divieti, Io la penso allo stesso modo, andiamo!

Nel frattempo si è fatta notte e fa freddino, ci cuciniamo qualcosa di caldo, pasta e ceci, (buona) peccato che non avevamo il rosmarino, subito dopo a letto, notte nera con milioni di stelle, fuori fa freddo (ma non sottozero) ma in tenda con la calzamaglia e sacco leggero si sta benissimo

Domani mattina sveglia alle 7, partenza alle 8, scenderemo giù e dopo la dogana Argentina ci immetteremo sulla Ruta 40 in uno dei tratti più selvaggi di tutti i 5194 Km della sua lunghezza.

Buena Noche


fabiun [ Domenica, 14 Febbraio 2016, 19:34 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
ottimo lavoro guido!!!!!!!!!!!!!!!!!!!bravo!


Rubylove [ Domenica, 14 Febbraio 2016, 20:01 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Grazie Fabio del tuo apprezzamento, so quanto sei attento e quanto ami questi viaggi al di là della tecnica


pintoy [ Mercoledì, 17 Febbraio 2016, 09:48 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
che racconti ragazzi............. aspettiamo il seguito!!!
Grazie
pino


Rubylove [ Mercoledì, 17 Febbraio 2016, 13:09 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
ci proviamo..

Ecco un'altro pezzetto

Giorno 4 (7 dicembre 2015) Terme del Cajon Grande - San Rafael. Km 508 quasi tutti sterrati, piste e poco asfalto (circa 100 km)

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In questa mappa si vedono i coni dei vulcani principali della zona, ce ne sono molti di più, molti di questi sono chiamati "Volcan sin Nombre" (senza nome)


toyboy [ Mercoledì, 17 Febbraio 2016, 13:17 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Che cartina è quella che posti?


Rubylove [ Mercoledì, 17 Febbraio 2016, 13:22 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
ti riferisci alla zona? o alla mappa? la zona è quella di malargue san rafael e la payunia (provincia di mendoza) la mappa è quella di Viajeros


fabrik67 [ Mercoledì, 17 Febbraio 2016, 13:35 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Fantastico complimenti davvero sia per il viaggio che per quello che ti ha lasciato ne cuore.


Rubylove [ Mercoledì, 17 Febbraio 2016, 14:10 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Nel cuore ha lasciato molto in tutti e 4 i viaggi!


Rubylove [ Mercoledì, 17 Febbraio 2016, 15:15 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Segue giorno 4

Ci alziamo alle 7.00 a fatica perché è piuttosto freddo, la doccia del campeggio è altrettanto fredda e rinunciamo, ci laviamo approssimativamente con le nostre taniche, d'altronde il giorno precedente abbiamo dormito tra quattro mura con tanto di doccia calda, servizi ecc.. ci sentiamo ancora puliti dopo una colazione frugale si smonta la tenda e si riparte in direzione Las Loicas scendendo di quota

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Las Loicas si trova ad una quota normale per queste parti (1300 m) ed è una piccola oasi nel deserto, un minuscolo villaggio di poche case dove c'è la dogana Argentina, qui dopo i controlli di polizia un gendarme del controllo fitosanitario mi chiede se abbiamo frutta o verdura io rispondo di si, "abbiamo delle arance, dobbiamo buttarle nel cassonetto?". " Si" risponde, allora faccio per prenderle ma non le trovo, sapevamo di averne ancora 4 o cinque, boh, nel frattempo il tipo si mette a controllare un'altra macchina, Antonella le trova nel cassone del mezzo dentro un sacchetto, si intravedono in trasparenza le arance, faccio per buttarle nel cassonetto e mi accorgo che sono le bucce di quelle mangiate ieri. azz.. nel frattempo il gendarme si gira e mi dice: "si va bene buttale in quel cassonetto" e io per non contraddirlo ho buttato le bucce, fatto questo per lui eravamo a posto e ci da il permesso di andare, le arance vere le recupereremo dopo con calma (molto buone)

Scendiamo dolcemente sulla RN 145 verso Bardas Blancas la strada qui è asfaltata ed è un susseguirsi di curve sul fondo della Quebrada (Gola) del Rio Grande che somiglia molto alle gole dello Ziz in Marocco, un gran fiume piatto e due pareti a picco.

Bardas Blancas si trova all'intersezione della 145 con la RN 40 (Ruta Nacional 40) di fatti non un paese ma è solo un incrocio con un po’ di case sparse, un incrocio importante però, qui la RN 145 "Empalma" (si immette) nella gloriosa RN 40, più o meno a metà del suo lungo percorso di 5194 Km
la prendiamo verso sud e subito facciamo la sosta all'unico benzinaio nel raggio di 100 km da Nord e 200 da sud, in questo tratto c'è una densità abitativa molto bassa, alcune zone non hanno ancora l'elettricità e la RN 40 è tutta sterrata e polverosa, break con mate e caffe (noi caffe loro mate)

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la RN 40 a Bardas Blancas


Si arriva alla località "la Pasarela" dove il Rio Grande forma una stretta gola e le acque scorrono tumultuose e scure, abbiamo percorso circa 120 km, sono le 11 circa, qui si lascia la 40 e si prende uno dei tanti sterrati che si addentrano nella Payunia, andiamo piuttosto veloci anche perché Ariel e Laura non sono in ferie ma hanno solo fatto un fine settimana fuori San Rafael , il giorno dopo devono rientrare al lavoro, questo ci ha fatto fare tutto un po’ di corsa anche perché loro avevano già avvisato la famiglia a San Rafael che alla notte ci sarebbero stati due ospiti (hanno un B&B)

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La Pasarela

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Laura e Manuel, futuro driver quando sarà più grande capirà da solo che mezzo scegliere..

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Caffe e Mate prima di lasciare la RN 40 per uno sterrato che si addentra nella Payunia

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Inizia l'avventura nella Payunia

Segue a breve


toyboy [ Mercoledì, 17 Febbraio 2016, 15:28 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Rubylove: intendevo la mappa, i Vjaieros sono mitici!!


Rubylove [ Mercoledì, 17 Febbraio 2016, 15:34 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4: Il Racconto
Sono dei fenomeni, la mappa è quella loro se vai sul sito http://viajeros4x4.com/ da li puoi scaricarla gratis

è una mappa molto leggera basata sulle loro esperienze fuoristradistiche con indicazioni sui percorsi fatti da loro e solo su certe zone, per il resto usavo mapear


fabiun [ Giovedì, 18 Febbraio 2016, 10:05 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4: Il Racconto
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capitano kirk!!!!! T.J. Hooker per gli amici!


Rubylove [ Giovedì, 18 Febbraio 2016, 10:16 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4: Il Racconto
Qualche informazione sulla Ruta 40


La RN 40 è una vecchia Ruta Nacional Argentina l'equivalente di una nostra SS , inizia dell'estremo sud del paese, una strada mitica che attraversa la geografia argentina parallela alla Cordigliera delle Ande fino all’estremo settentrionale, al confine con Bolivia.

E' la più lunga strada statale Argentina e una delle più lunghe al mondo, 5194 Km, Inizia a Cabo Virgenes (km 0) sulla costa atlantica della Patagonia nel sud del paese e dopo un percorso iniziale da est verso ovest, all'altezza della Cordillera Andina cambia direzione puntando a nord per rimanere parallela alla stessa fino a La Quiaca al confine con la Bolivia (Km 5194)

Una vera e propria spina dorsale del paese, il percorso è per il l'80% ancora sterrato (ripio) a tratti dritto nell'attraversamento dei grandi altipiani, a tratti tortuoso, fino a raggiungere nella provincia di Salta a Nord del paese il passo Abra El Acay a 4.972 metri di altitudine.

E' una strada attualmente pochissimo trafficata a parte alcuni tratti di zone urbane o semi urbane dove è stata asfaltata, per il resto è in uso solo localmente e per il raggiungimento di zone remote perché per il grande traffico automobilistico è stata sostituita da altre strade più nuove e asfaltate più a valle.

Per certi versi è stata la fortuna della Ruta 40 che a causa della sua difficile ubicazione, delle interruzioni per frane, dei sassi, della polvere, della sabbia, dei guadi, della neve e dello stato di parziale o totale abbandono è rimasta una strada per avventurieri disposti a investire il proprio tempo per percorrerla ed essere ricompensati dai fantastici e autentici luoghi attraversati.


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Rubylove [ Giovedì, 18 Febbraio 2016, 10:19 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4: Il Racconto
Fabio grazie hai scelto una foto bella di solito vengo peggio!


miwok [ Giovedì, 18 Febbraio 2016, 10:28 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4: Il Racconto
Che viaggio emozionante....complimenti!!


Rubylove [ Giovedì, 18 Febbraio 2016, 10:53 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Segue giorno 4


La Payunia



Una terra selvaggia, disabitata e poco conosciuta, un gran altipiano costellato di Vulcani Spenti, Il Payun Matru (3680 m) Vulcano con un cratere collassato di 8 Km di diametro e il Payun Lisu (3781 m) sono i maggiori
E' popolato da Guanachi, Armadilli e Nandu (o Suri) la sua flora è spettacolare, bassi e spinosi arbusti immersi in macchie di giallo simili a ginestre, tutto contornato dal nero dei lapilli della "Pampa Negra" dal giallo ocra della steppa patagonica e da cieli memorabili

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StefanoM [ Giovedì, 18 Febbraio 2016, 11:44 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
me-ra-vi-glia


miwok [ Giovedì, 18 Febbraio 2016, 12:06 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Chissà...magari un giorno riuscirò pure io a fare un viaggio simile....un sogno!!


Rubylove [ Giovedì, 18 Febbraio 2016, 12:20 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Sono d'accordo stefano, ci sarei rimasto molto più tempo se avessi potuto.

Ho poco da scrivere per questa parte della giornata, siamo nel pomeriggio e ci siamo anche dimenticati di mangiare per quanto siamo presi a rimirare quello che ci circonda, mangieremo dopo..


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La pampa Negra, e sullo sfondo una delle tante colate di antiche eruzioni



Questa è una famiglia di Guanachi, sono animali bellissimi, agili e sempre guardinghi, hanno delle vedette che avvisano gli altri della famiglia se c'è un pericolo

Al contrario di Lama e Alpaca I Guanachi non sono addomesticabili, si trovano solo allo stato brado anche se purtroppo i cacciatori di frodo non mancano, uscendo dalla payunia ci hanno fermato i guardacaccia, ci hanno controllato se avevamo armi o animali, uccidono quotidianamente animali protetti, in particolare i suri che sono dei piccoli nandu (struzzi sudamericani) solo perchè se li mangiano.

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fargo [ Giovedì, 18 Febbraio 2016, 16:03 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
..WOW !!!...


nadir [ Giovedì, 18 Febbraio 2016, 19:22 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Complimenti per il viaggio, per il racconto e per le foto.
Grande invidia!!!!!!


Rubylove [ Giovedì, 18 Febbraio 2016, 22:07 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Una Nota Sull'altipiano del Payun Matru

L'altipiano Payun Matru non fa parte delle Ande, perché ne è staccato del tutto, tanto è vero che si scende e poi si risale, nella foto satellitare si vede la grande colata lavica della quale noi abbiamo percorso solo un pezzetto, quella che chiamano Pampa Negra, il piattone di lapilli dove con il tempo si sono formate delle piste, il resto è impraticabile.

Per chiarire il significato di questo termine (pampa) non si tratta come si pensa comunemente di prateria ma molto più genericamente di piattoni (gran piattoni) di sabbia, terra (pampa seca) steppa, oppure erba da pascolo (pampa umeda)


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Rubylove [ Giovedì, 18 Febbraio 2016, 22:10 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
veramente Io non pubblico il racconto per suscitare invidia ma per stimolare a farli questi viaggi oltre che per il bisogno personale di condividerlo, (questo se me lo permettete me lo concedo) credo di comprendere a che tipo di invidia ti riferisci, di sicuro non speri che io cada in un burrone ma casomai che tu possa cadere in un viaggio così, lo auguro a tutti perchè è molto bello, alla fine non costa poco ma poco di più che tre settimane in Islanda

Claudio, secondo me devi cominciare a pensarci, se hai poco tempo non ti preoccupare che il'80 te lo guardo io quando lo porti giu in sud america...

p.s. Claudio se fai un editing del tuo ultimo messaggio e cancelli le stringhe delle foto che sono state ripetute nel "quote" generano una gran confusione in chi legge


sbrune [ Venerdì, 19 Febbraio 2016, 08:20 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Bellissimo viaggio e bellissime foto....
Leggere questi diari aiuta a sognare.... e ti fa vedere il sogno meno difficile che immaginarlo da zero....almeno per uno poco esperto come me...
Grazie


rommel1 [ Venerdì, 19 Febbraio 2016, 10:37 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Bello Guido, dai prosegui che e' molto interessante. Non vorrei trovarmi al rientro a dover leggere 50 pagine tutte in una volta.
P.S. tieni da parte le tracce mi raccomando


pintoy [ Venerdì, 19 Febbraio 2016, 10:48 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
certo che avere la possibilità di andare con il proprio mezzo attrezzato per il dormire all'interno e magari con un buon vebasto......, viste l'altitudine e le temperature che racconti, non sarebbe male vero?
Ottimo racconto, foto superlative!
pino


Gigitoyota [ Venerdì, 19 Febbraio 2016, 11:40 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Grande Ruby, bel racconto. resto in attesa di leggere la continuazione.
Hai proprio ragione (vedi la premessa) ogni lasciata è persa.... andare contro corrente, azzardare e esperimentare le proprie forze ed i limiti fà bene alla vita! A rinunciare si fà sempre a tempo!


Rubylove [ Venerdì, 19 Febbraio 2016, 12:39 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Hai ragione Ezio, ha fatto bene Tiziana a scrivere tutto, io non avevo voglia di scrivere e adesso mi tocca ricostruire tutto passo passo

Non mi fate pensare alla storia del mezzo proprio, ancora mi rode, visto come sono andate le cose (bene) se l'avessi portata ora l'avremmo avuta sul posto, però in quel momento ho scelto così e mi accontento

Con il mezzo proprio camperizzato si spende ancora meno ma solo a lungo termine, dormi dove vuoi, cucina, acqua, un minimo comodità (dipende da che mezzo)

I webasto sopra ai 2000 hanno problemi, ci vorrebbe una doppia pompa anche se ho sentito dire che qualcuno forse l'eberspacher ha la regolazione elettronica per l'altitudine (ma non ne sono sicuro)


nadir [ Sabato, 20 Febbraio 2016, 12:58 ]
Oggetto: Re: Viaggio in Cile, Argentina, Bolivia, Paraguay
Spero di non essere stato frainteso quando ho scritto grande invidia. E che avrei voluto essere in quei posti meravigliosi anche io.
Ma mai dire mai. Spero in futuro non lontano di seguire le tue tracce.


Rubylove [ Sabato, 20 Febbraio 2016, 14:08 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4: Il Racconto
ma no, stai scherzando! sò quanti di noi lo desiderano, il vero invidioso non dice nulla non si dichiara in quel modo, quindi manifesta pure tutto quello che vuoi.

Però vorrei che chi legge sappia che io ho rinunciato a tante altre cose materiali per i viaggi, c'è invece chi non rinuncerebbe mai a nessuna di queste per poterli fare.


Segue il racconto a breve


Rubylove [ Sabato, 20 Febbraio 2016, 21:48 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4: Il Racconto
Segue giorno 4..

Pomeriggio, anche se ci sono le nuvole che vanno e vengono, il sole picchia e trovare un riparo per fare uno spuntino è problematico, decidiamo per il panino al volo, visto che c'è anche il bimbo, rimaniamo in macchina, basta non stare al sole e aprire i finestrini, l'aria è fresca a 2200 m e solo i raggi diretti bruciano.

Riprendiamo la nostra scorribanda puntando verso nord, percorriamo un lungo sterrato facile e veloce, dopo un centinaio di Km attraversiamo un grande campo petrolifero pieno di pozzi in funzione e imbocchiamo forse erroneamente (anzi di sicuro) un tratto di sterrato che qualche chilometro più avanti diventerà una distesa di sassi enormi e solchi profondi, ci sono evidenti segni di smottamenti dovuti a qualche inondazione invernale che ha travolto tutto, Ariel mi conferma che a causa del niňo quest'inverno è piovuto molto di più del normale e che di sicuro questo tratto si è inondato.

Procedendo a passo d'uomo per una trentina di km, vedo volteggiare quello che mi sembrava essere un Condor, scatto qualche foto ma in realtà dopo scoprirò che era un Avvoltoio dal collo rosso una specie molto diffusa nel continente americano , questo avvoltoio ha un'apertura alare che raggiunge anche 1,90 m e un peso di soli 1,5/2 Kg al massimo!

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Dopo una cinquantina di km di sangue sudore e lacrime, ci immettiamo sulla provinciale sterrata, finalmente qui possiamo dar sfogo alle nostre frustrazioni, è un invito a schiacciare sul pedale dell'acceleratore, fondo di terra, dritta, larga e a traffico zero, rimetto la trazione 4x4 perché in velocità tende a sbandare sul posteriore e con la 4x4 migliora parecchio.

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Antonella mi chiede di fare attenzione perché la vegetazione ai lati è alta oltre un metro e potrebbe esserci qualche animale che attraversa la strada sbucando all'improvviso, non fa in tempo a dirlo che mi sfreccia davanti qualcosa che somiglia ad un grosso roditore, forse una Vizcacha, una specie di lepre un po’ grossa o una nutria, rallento e le do retta.

Mi viene in mente come si comportano i Guanachi e le Vigogne, attraversano le strade in branco e di corsa, nessuna vuole rimanere isolata dal branco, tu pensi che siano passate tutte e invece spesso qualcuna rimane indietro, più probabilmente qualche piccolo non riesce ad attraversare insieme, il risultato è che pur di riunirsi al branco (sono famiglie da 20/30 esemplari) ti sbuca all'improvviso ed una velocità da cavallo al galoppo, quindi, meglio fare attenzione.

Poco dopo vedo un 'altro essere vivente che mi attraversa davanti ma non così veloce e di forma diversa, sembrava un rettile, era invece un armadillo, un piccolo carro armato che si rintana subito nella vegetazione a lato della strada, mi fermo e provo a scattare una foto con un risultato deludente che si vede qui sotto.

L'armadillo (quirquincho in lingua india) era cacciato come cibo ma anche per realizzare con il carapace svuotato ed essicato il Charango, lo strumento musicale a corde diffuso in Bolivia, Perù, Cile, Ecuador e Argentina.

Una chitarrina che somiglia ad un mandolino, lo strumento principale della musica andina insieme al flauto de pan, adesso che è vietato cacciare l'Armadillo e realizzarci i charangos, questi si costruiscono o con le zucche essicate o in legno (quelli più pregiati)

Qui il suono del charango in un vecchissimo video che gli Inti Illimani avevano dedicato all'Italia e a Roma " El mercado Testaccio"
https://www.youtube.com/watch?v=aGhi0JD2aIo


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Proseguiamo per lo sterratone, saranno le cinque del pomeriggio forse le sei, a un certo punto Ariel e Laura si fermano a lato della strada per cambiare il bimbo, appena fatto ci chiedono se ci facciamo un Mate, mai opporsi a un Mate con gli argentini, potrebbero diventare nervosi come un italiano al quale non vuoi far preparare il caffè, allora, loro Mate noi Caffè.

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ne approfittiamo per sistemare qualcosa che rumoreggiava nel cassone e.. udite, udite, passa una macchina, la prima da quando abbiamo lasciato la 40, azz…

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Arriva la notte e dopo altri 100 Km di sterrato arriviamo a Nihuil dove oltre ad un bellissimo lago ci sono le dune frequentate dalla Dakar, non ci fermiamo, proseguiamo per immetterci nell'asfalto che ci porterà a San Rafael, a casa di Ariel e Laura, al Nihuil ci torneremo io e Antonella tre giorni dopo.
Arriviamo a San Rafael in serata e dopo una meritata e necessaria doccia nella cabaňa che ci hanno gentilmente messo a disposizione, mangiamo qualcosa e ce ne andiamo a dormire stanchi ma contenti di questa giornata bellissima trascorsa nella Payunia in ottima compagnia
solo il giorno dopo scaricando la traccia mi rendo conto che abbiamo percorso in un giorno 508 Km quasi tutti sterrati.

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Rubylove [ Venerdì, 26 Febbraio 2016, 23:07 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4: Il Racconto
In questi giorni sono andato un pò a rallentatore con il racconto, domani inserisco un altro pezzo di storia, è quasi pronto

un'alternanza di momenti impegnativi e altri di relax e trasferimenti, era inevitabile per arrivare alla fine sani salvi e contenti


fabiun [ Sabato, 27 Febbraio 2016, 18:23 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4: Il Racconto
certo che questo racconto è ogni giorno più petaloso!!!!


pugnali53 [ Domenica, 28 Febbraio 2016, 12:25 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4: Il Racconto
Trovato il tempo di leggere tutto, molto bello, prima voglio cominciare col camper in europa, ma prima ancora col 95, la prossima settimana dovrebbe venire pronto, adesso che il tempo dovrebbe volgere al bello i primi giretti comincerò a farli, per gradi, anche x capire cosa sono capace di fare, la voglia comunque è tanta.
Intanto leggere questo report di viaggio stupendo aiuta a sognare, magari verificata la mia capacità di poterlo fare, quello che sorprende sempre è la nitidezza dell'atmosfera che circonda questi posti, lontanissima dal nostro grigiore della pianura padana che ti fa desiderare di scappare dove esiste questo.


Rubylove [ Domenica, 28 Febbraio 2016, 15:51 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4: Il Racconto
Sono certo che ce la farai, comincia in modo soft, quando vedi che arrivano le gratificazioni aumenta la fame e allora vedrai spazi più lontani

il tempo atmosferico non è sempre come lo hai visto in queste foto, dipende da tante cose: zona, periodo dell'anno, condizioni meteo ed eventi eccezionali

A Buenos Aires d'inverno spesso sembra di essere a Milano, se ci vai d'estate spesso sembra di essere a Milano, insomma Milano è il riferimento mondiale.
di sicuro la pianura padana ha un ottimo clima per ortaggi, frutta, vite, riso, ecc.. ecc.. ma molto meno salubre per gli uomini


Rubylove [ Lunedì, 29 Febbraio 2016, 16:18 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4: Il Racconto
Giorno 5 (8 dicembre 2015) San Rafael. Km 0 (nulla facere)


Ariel e Laura vivono in una piccola villetta alla periferia di San Rafael, avendo della terra sul retro, hanno appena realizzato 4 mini appartamenti e una piscina, sono stati per parecchi anni in Spagna, poi hanno deciso di tornare e investire a casa loro, adesso sembra che abbiano deciso di ritornare a lavorare a Barcelona solo per la stagione estiva per poi rientrare in inverno (quando è estate in Argentina) per avviare il B&B che ancora non è finito, in sostanza hanno bisogno di soldi per finire tutto.


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Ci svegliamo abbastanza tardi, la cabaňa ha la cucina, per pranzo ci inventiamo una pasta, la più semplice possibile, a causa della scarsità di ingredienti scegliamo quella con filetti di pomodoro e basilico (albaja) Laura ci fornisce gli ingredienti freschi, noi ci mettiamo il resto, fusilli napoletani (attorcigliati) del pastificio Vietri (li avevamo portati per una grande occasione) il solito ottimo olio cileno e dulcis in fundo il parmigiano reggiano, hanno gradito molto (anche noi)
In Argentina la pasta è comune come in Italia sia secca che fresca e anche ripiena, il sugo semplice con filetti di pomodoro loro lo chiamano "filete"
La giornata trascorre a non fare quasi nulla, sistemiamo i bagagli e le attrezzature, facciamo qualche lavatrice, qui c'è tanto spazio e tanto sole in un'ora è tutto asciutto.

Andiamo a fare un giro in centro, San Rafael è una città moderna di 150 mila abitanti a 800 m di altitudine, qui c'è abbastanza turismo, anche se di per se non offre molto è un'ottima base per chi vuole visitare i dintorni che sono molto belli, c'è di tutto per l'escursionismo, laghi, canyon, steppa, dune, fiumi impetuosi ecc..
Per la sera li invitiamo a cena, ma preferiscono portarci in una pizzeria, sembra che sia la migliore di San Rafael, il posto è bello con una parte all'aperto ci sediamo fuori e ordiniamo pizze (che costano più di una bistecca da un chilo) nel giardino del ristorante c'è parecchia gente che Ariel chiama " Milanesi" io gli chiedo che significa? e lui mi risponde, "milanese qui significa che hanno i soldi e la puzzetta sotto il naso" non me ne vogliano i Milanesi, sono solo ambasciatore di questi costumi popolari e faccio fatica anche io a comprendere, noto che parecchi di loro hanno il maglione in vita e sono elegantemente snob, parlano di vacanze, imbarcazioni, case, auto ecc.. a voce bassa ma non troppo bassa (altrimenti li avrebbero chiamati romani) lui dice che sono la San Rafael bene.
Tutti molto simpatici cameriere gentili, serata piacevole anche i Milanesi non disturbano, però pizza da dimenticare, mi dico che forse sarebbe stato meglio un "bife de chorizo".

"El bife de chorizo è una succulenta bistecca senza osso con dentro il grassetto saporito che solo la carne di queste parti possiede, spettacolare! è il taglio dell'entrecote/roastbeef (controfiletto) La serata si conclude in una gelateria Italiana (qui l'80% della popolazione ha origini Italiane) e poi a letto presto per via del bimbo"

Giorno 6 (9 dicembre 2015) San Rafael - El Nihuil -Dune del Nihuil - El Nihuil Km 120 80 sterrati e 40 asfalto


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Partiamo in tarda mattinata dopo esserci salutati con la promessa di rivederci un giorno, forse a Barcelona o qui in Italia, dove non sono mai stati, tuttora siamo in contatto e qualche giorno fa mi hanno detto che il 25 aprile saranno a Barcelona.

Ci fermiamo a San Rafael una mezzoretta per fare un po’ di scorte, pane, carne suggerita dal macellaio che a me sembra una tagliata, frutta acqua e ghiaccio, si perché da queste parti vendono i sacchetti da 1 / 2 /3 Kg di cubetti di ghiaccio da mettere nelle ghiacciaie portatili, che sono molto diffuse, noi ne abbiamo una che poi lasceremo in un campeggio insieme al tavolo prima di ripartire.

Lasciamo San Rafael e ci dirigiamo verso el Medano del Nihuil, così vengono chiamate qui le dune (Medanos) ma dato che le chiamano anche dune mi rimane il dubbio che "medanos" possa significare gruppo di dune, Erg, nonostante abbia fatto delle ricerche non sono riuscito a capirlo.
In pratica ritorniamo verso Il lago Del Nihuil dove eravamo passati due sere prima, ma per una strada diversa che attraversa il Canyon del fiume Atuel, una zona molto bella e selvaggia, la strada è sterrata ma salvo inondazioni o frane è percorribile da qualsiasi mezzo, il fiume è abbastanza turbolento e di sicuro è l'ideale per chi fa un certo tipo di sport, ci sono alcuni campeggi che sono attrezzati per il canyoing e il rafting anche se non c'è anima viva e molti sembrano chiusi.

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Questi posti durante la settimana sono sempre vuoti, si riempiono nei week end, in particolare quando ci sono più giorni e arrivano anche i Porteňos, gli abitanti di Buenos Aires, (abitanti del porto) che hanno da spendere ma sono lontanucci.
Come in Italia, ad agosto, qui ci sarà il pienone a gennaio, il mese delle ferie generali a parte chi se lo può permettere e va quando vuole, noi siamo qui nel periodo antecedente al natale quindi non ancora in alta stagione (anche per i prezzi)

Il percorso è piacevole, fa caldo ma fortunatamente sul fiume è pieno di alberi, questa zona più che semidesertica è quasi deserto, salvo dove c'è acqua, in quel caso si formano delle bellissime oasi di verde dove farsi un pisolino o un pic nic, ci fermiamo verso le due del pomeriggio sotto gli alberi che costeggiano il Rio Atuel, la tagliata sembra bella a vedersi, vediamo se anche è buona, Antonella va a formaggio, pomodori e insalata ma io no, io vado a tutto! Tagliata ottima, pomodori, verdure, caffe (Moka) e si riparte per El Nihuil.

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Un capitolo a parte meritano i formaggi che hanno nomi Italiani ma non corrispondono assolutamente a quelli Italiani, ad esempio il quartirolo non è il quartirolo ma è una specie di stracchino, il queso Sardo non è di pecora ma di mucca, el queso muzarela è una specie di sottiletta da fondere, non ho mai trovato un formaggio di pecora, una volta ho chiesto a un pastore se faceva il formaggio di pecora e mi ha detto "no aqui no se usa!" azz.. con tutte le pecore che ci sono in patagonia! sembra che ci si faccia lana e cibo, poi scopro che anche l'agnello si mangia poco, si predilige la carne di manzo e di maiale.

Devo però anche dire che a parte Mendoza siamo sempre stati in zone abbastanza rurali, paesini dove al massimo avevano 4 tipi di formaggi e due di prosciutto, penso che Enrico (BJDemolition) se leggera potrà correggermi almeno per le zone più a sud perché di sicuro da quelle parti l'agnello abbonda e io ne ho mangiati di buonissimi in patagonia (Cordero in spagnolo) e di sicuro ci saranno anche ottimi formaggi di pecora.

Ci sono degli affluenti dell'Atuel che si immettono prepotentemente ne fiume, apportando acqua marrone piena di fango, terra e detriti, mi chiedo se è normale o se c'è stata da qualche parte un'inondazione, il tempo è abbastanza bello e non sembrerebbe così, forse si tratta di affluenti che raccolgono le acque fangose dei dilavamenti delle montagne, non lo so e rimango con il dubbio.

Il Canyon mano a mano che proseguiamo si stringe sempre di più, fino a ridursi a due pareti verticali, mi sembra impossibile che si possa passare la dentro, anche se mi piacerebbe, di fatti la strada sale sul costone prima dell'ultimo restringimento, dirigendosi al di sopra, per un po’ rimaniamo su poi ridiscendiamo in una valle laterale che sembra il paradiso terrestre, tutto intorno rocce e sotto un'oasi di verde con quattro case, mancano pochi chilometri al Nihuil e la strada torna a costeggiare il fiume, il canyon si apre fino a diventare una valle e la strada un'autostrada, gli asini non ne vogliono sapere di spostarsi e ho dovuto dare un paio di strombazzate per farli muovere.

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Arriviamo a El Nihuil, un paesino di un migliaio o meno di abitanti, è nello stile Argentino di queste parti, strade sterrate e polverose, circondato da Platani, Pioppi e Salici, con abitazioni basse e sparpagliate, qui lo spazio non manca e tutto è costruito mantenendo distanze da campagna, i paesi mi piacciono per questo, sono dei veri villaggi che io definisco a misura d'uomo, l'affollamento qui non sanno cosa sia (ma nelle città si) il centro del Nihuil è un incrocio di strade sterrate alberate come per quasi tutti i paesini, un posto piacevole e tranquillo, dove nelle ore di caldo non c'è nessuno in giro mentre nelle ore fresche si anima, anche se non è come essere a Rio de Janeiro.

Cerchiamo un camping, sulle mappe ne risultano 4 ma di fatti uno solo è praticabile perché degli altri tre, due sono apparentemente abbandonati e uno risulta essere un club privato di nautica che per campeggiare ci chiede più di un albergo, allora non rimane che il Camping San Cayetano, è un camping all'Argentina, piazzole con pergolato e tetto di paglia, fogon (barbecue in mattoni con griglia per l'Asado) tavolo e panche.

Va detto che da loro il camping non è tanto pensato per il pernottamento ma principalmente per il divertimento diurno di grandi e bambini, molti ci vanno solo a passarci il giorno, affittano una o più piazzole in più famiglie e dato che hanno un bel po’ di figli il casino è assicurato, si portano dietro montagne di roba da mangiare, frigoriferi, palloni, racchette, paperelle e dulcis in fundo.. impianti audio portatili da stadio con i quali diffondono la loro musica a volte bella a volte un po’ meno, dato che quelli a fianco fanno la stessa cosa, ti ritrovi in mezzo ad un martellamento che ha come unica soluzione alzare i tacchi, i più giovani vanno avanti anche la notte, poi a gennaio diventa un tormento perché vanno tutti in ferie e li trovi tutta la settimana, i campeggi nelle zone che conosco sono quasi tutti così, d'altronde loro pagano proprio per quello, fare baldoria e l'asado, i campeggi come li intendiamo noi sono rari, spesso sono misti, una parte per i campeggiatori viaggiatori e una parte per i campeggiatori caciaroni anche se il confine è molto labile.

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Queste sono le loro usanze, un campeggio guadagna molto di più con i locali che con i viaggiatori, in ogni caso è difficile che non ti accettino, casomai è il contrario ti accettano anche quando non dovrebbero perché non è detto che poi alla notte dormi. Adesso siamo soli, a metà settimana è sempre così, salvo a gennaio, ci prendiamo una piazzola, montiamo la tenda e subito dopo (sono circa le 5 del pomeriggio) ci assale la voglia di andare a vedere le dune del Nihuil, ci sono varie entrate da quello che vedo sulla mappa ma non ne conosco le difficoltà e non so quale è migliore o peggiore.

Le dune sono abbastanza vicine, una trentina di chilometri, decidiamo di entrare da sud, riprendiamo la provinciale sterrata che avevamo già percorso di ritorno dalla Payunia e dopo una ventina di km imbocchiamo una delle piste che si addentrano verso le dune, c'è vegetazione, cavalli e anche qualche isolato capanno, più che deserto sembra una steppa con chiazze di terra sabbiosa e avvallamenti che formano delle ampie e pozze d'acqua di qualche recente pioggia (confermando quanto diceva Ariel del niňo) procediamo con cautela, forse più di quanto occorra ma non conoscendo il fondo non vorremmo sorprese.
Superato l'avvallamento il fondo della pista si fa duro e un po sabbioso, si sale con ondulazioni abbastanza profonde a circa un metro una dall'altra, insomma bisogna andare molto piano per non spaccare tutto.

Raggiungiamo uno sperone dal quale si vedono finalmente le dune, sono contornate da un mare verde di bassi cespugli spinosi, inizia la pista di sabbia, grigia e abbastanza molle, c'è una discesa e subito dopo una salita e noi che facciamo? scendiamo e ci rimaniamo subito dentro non proprio insabbiati ma semi immobilizzati, ad ogni tentativo di salire il mezzo si insabbiava e dovevo ricominciare, inoltre quando si insabbiava ed era nello sforzo maggiore poco prima di fermarsi tremava tutto, eravamo all'imbrunire e non avevamo voglia di dormire in macchina e senza tenda (l'avevamo montata in campeggio perché pensavamo di fare solo un giretto) decidiamo di tornare indietro e ritornare all'indomani come previsto, almeno con il giorno avremmo avuto tutto il tempo di correre ai ripari se ci rimanevamo dentro (ma non avevamo fatto i conti con il sole) certo che il battesimo era stato già una frana non eravamo neanche arrivati alle dune che già zac..

Azz.. non ce la faccio neanche a tornare indietro, stessa storia, provo lateralmente, prendo più rincorsa niente da fare, puliamo un po’ sotto con una pala pieghevole, una paletta a dire il vero, quella che usiamo nei campi per la "realizzazione" del WC e che ci siamo portati dietro insieme a una mezza piastra di vetroresina.
Stavo per sgonfiare quando Antonella mi suggerisce di provare da un lato dove sembrava più duro e dopo qualche tentativo ce riesco a risalire, nel frattempo è diventato quasi buio, ci diciamo che per oggi ne abbiamo abbastanza e che all'indomani dovremo sgonfiare subito e provare prima il mini compressore (non si sa mai)

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Rientriamo con il buio ripassando per la zona sabbiosa, gli avvallamenti e le pozze d'acqua, dopo le pozze d'acqua mi distraggo e tiro dritto invece che girare (era buio) me ne accorgo dopo dieci minuti ma alla fine anche quella pista usciva sullo sterratone e quindi proseguo.
Al campeggio ci prepariamo qualcosa da mangiare, si sta bene, la temperatura è ideale e ce ne stiamo un po’ fuori a chiacchierare prima di infilarci nella tenda e addormentarci in pochi secondi.


Giorno 7 (10 dicembre 2015) Nihuil -Dune del Nihuil Km 40 tutti sterrati e piste


Ci Svegliamo intorno alle nove e mezzo! e questo perché volevamo alzarci presto! è inutile mettere la sveglia se poi il telefono lo lasci dentro un sacco imbottito, dopo una colazione internazionale con fette biscottate e marmellata Cilene, caffe Italiano, pane e frutta Argentini, verso le 10 smontiamo tutto, perché come già previsto vogliamo fare campo sulle dune, sempre che ce la facciamo ad arrivarci.

Ieri sera siamo rientrati tardi e non abbiamo potuto comprare le cibarie, dobbiamo provvedere, andiamo in una "despensa" per comprare qualcosa di fresco, pane formaggio, prosciutto, frutta, palta, (avocados) ghiaccio, certi negozi Argentini nei paesini un po’ fuori mano sono bellissimi, mi ricordano le botteghe di paese di quando ero piccolo, scaffali in legno, merci esposte su grandi scaffali dietro un bancone dove c'è il garzone che serve i clienti, incarta le mercanzie, prende i soldi e se si ricorda ti fa anche una ricevuta scritta a mano, bilance anni 50, giganteschi frigoriferi a parete rivestiti di formica con maniglioni e oblò, ventilatori appesi sempre in funzione, pavimenti di legno. Molti cibi si vendono ancora sciolti come le uova o l'olio, sono dei bottegoni che vendono di tutto anche materiali edili, ferramenta, fertilizzanti ecc..

Abbiamo fatto tardi anzi tardissimo, anche perché i negozi hanno qualche lacuna, chi ha finito l'acqua ma ha la frutta e il pane, chi ha finito il pane ma ha l'acqua, chi ha la frutta ma non ha tutto il resto, insomma ce li facciamo tutti e alla fine è quasi mezzogiorno, quando saremmo pronti per andare ci rendiamo conto che fa molto caldo e allora decidiamo di mangiare qualcosa sulle rive del lago, però ombra zero, allora ritorniamo al campeggio, in fondo è mezzogiorno e da queste parti sono molto tolleranti, l'importante è pagare in anticipo poi al giorno dopo puoi rimanere anche fino al tardo pomeriggio.
Spaghetti aglio e olio con qualche pezzetto di pomodoro, gli spaghetti sono l'unico ingrediente italiano, d'altronde anche una nota pubblicità dice che il segreto di una buona pasta è la pasta!

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Appena mangiato il sole picchia di brutto e sotto alle capanne del campeggio si sta benissimo, tiriamo fuori i materassini e ci facciamo una pennica di un'oretta.
Siamo consapevoli che la zona delle dune non è molto frequentata a meno che non ci sia in giro qualcuno come noi, una gara, un gruppo di appassionati, la dakar è passata di qua varie volte mi risulta, solo che noi siamo soli e non siamo piloti della dakar.

Finalmente alle 4 del pomeriggio partiamo in direzione delle dune, scherzando su quanto ci avremmo messo ad insabbiarci, questa volta entro da nord non da sud ed è meglio, si arriva prima, non c'è acqua e ancora non ci siamo insabbiati, Antonella mi prende in giro, proprio lei che poi è costretta a scavare più di me quando succede (e di solito succede).
Proseguiamo percorrendo uno sterrato sabbioso tra la solita bassa vegetazione spinosa che però qui è più fiorita di altre zone, ci sono dei bellissimi cactus che non so come si chiamino ma che ho già visto da queste parti, sembrano dei siluroni e sono alti anche due metri, fanno dei fiori rossi, anche se in quelli fotografati sono ancora chiusi.

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Il sole ancora picchia e brucia sulla pelle, fortunatamente all'ombra si sta bene perché l'aria è asciutta e c'è un po’ di vento, il problema è trovarla l'ombra, ci manca un tendalino ma questo lo sapevamo, in macchina non si sta male ma vorremmo scendere senza bruciarci, ci splamiamo la crema UV 50" ci mettiamo degli indumenti a maniche lunghe e ci copriamo la testa e la faccia il più possibile, non possiamo fare a meno di rimirare le dune con lo sfondo del cerro del nevado a 3820 m slm.

Si vedono in lontananza le dune, non abbiamo incontrato anima viva ne ieri ne oggi però tracce ce ne sono, inizia la pista di sabbia e se ne vede la fine sulle dune, la sabbia è grigiastra a volte marrone dipende forse anche dalla luce e i grani sembrano un po’ quelli di fiume più grossi e irregolari, in ogni caso noi decidiamo di insabbiarci di nuovo prima ancora di arrivarci!

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Mi bruciano i piedi con i sandali da trekking, Antonella sta peggio perché non molla mai le sue crocs maledette, con le crocs ha girato il mondo, dalla terra del fuoco alla Mauritania all'Iran, non le toglie mai anche quando fa freddo, ci mette i calzini, le ricompra sempre uguali color lilla, è riuscita a trovarne due paia anche in un supermercato in cile e sempre lilla.

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Tornando a noi, mi infilo le scarpe (che scottano lo stesso ma resisto) e sgonfio le gomme, prima con il manometro farlocco del compressore della LIDL poi a occhio per far prima, (anche perché con quel manometro è come farlo a occhio) rimetto in moto e dopo un paio di tentativi riesco a salire quel pezzetto, proseguo, arriviamo al bordo della sabbia in un avvallamento, scendo e mi sembra molto compatta, mi accorgo che è meglio della pista, niente insabbiamenti.

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Scendo a dare un'occhiata a piedi ora che il sole è più sopportabile, mi accorgo che siamo in un catino cieco (almeno per noi) infatti la sabbia che dalla nostra parte è in leggera pendenza da far pensare che dall'altra parte sia più o meno uguale, in realtà nasconde una sorpresa, l'altro lato è molto diverso come si può vedere dalle tre foto che seguono.

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Sono più o meno le sei del pomeriggio, bisogna aspettare che cali ancora un po’ il sole per accamparci, tiriamo fuori la macchinetta e ci facciamo un caffe, mi metto con il mezzo in posizione da non prendere il sole di lato o in faccia, apriamo tutti gli sportelli e si sta benissimo sotto l'ombra del tetto del mezzo, c'è una brezza che stimola la pennica, ma il mezzo non è il nostro e non ha nessun letto, non possiamo neanche reclinare gli schienali perché i sedili posteriori sono occupati dai bagagli, però posso mettere un po’ di musica, The Three Tenors a Caracalla, Pavarotti, Carreras, Domingo.

c'è un panorama bellissimo sia dalla parte dunaria che verso il Lago Nihuil

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Ci accampiamo nell'avvallamento spostandoci sotto a un rilievo a ovest dove dovrebbe arrivare a breve ombra, in ogni caso adesso i raggi del sole sono molto molto più sopportabili, facciamo il nostro campetto, si cena con non mi ricordo con cosa, si scherza su quanto tempo ci metteremo domani a uscire fuori dal semi catino e si scherza un po’ meno sul dato di fatto che addentrarsi più all'interno dell'erg da soli e con questo mezzo potrebbe essere un po’ troppo rischioso per noi due.

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Si finisce inevitabilmente per parlare delle differenze con il Sahara e ne veniamo fuori solo quando decidiamo di non fare paragoni improponibili, Il Sahara non ha confronti per estensione sabbiosa, bellezza della stessa e colore. Il deserto Sudamericano non ha confronti per i Vulcani le lagune i Geisers, i salares e gli altipiani a quote stratosferiche.

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Il confronto tra i due deserti non esiste perché ognuno eccelle per cose molto diverse lasciando all'altro primati che non possiede, questa è la mia opinione.
ci addormentiamo con questa certezza, meglio di niente!


nick2 [ Lunedì, 29 Febbraio 2016, 18:07 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4: Il Racconto
.....che brutti posti.............


bruno-ossiani [ Lunedì, 29 Febbraio 2016, 18:12 ]
Oggetto: Re: Los Andes 4: Il Racconto
si possono dire le parolacce ?? beh le dico lo stesso perché rendono meglio il mio pensiero : porca pu++++a che posti !!




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