La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015) »  Mostra messaggi da    a     

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Area Viaggi & Vacanze - La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015)



rommel1 [ Giovedì, 28 Gennaio 2016, 14:46 ]
Oggetto: La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015)
Finalmente sono riuscito a ritagliarmi un pò di tempo per poter pubblicare il diario di viaggio redatto con amorevole cura e dovizia di particolari da mia moglie Tiziana.
Purtroppo al mio rientro mi sono accorto che le fotografie scattate con la reflex fino all'ingresso in Mauritania sono sparite. Quasi ogni sera scaricavo foto e filmati sia sul portatile che su una memoria esterna che poi mi sono riportato in Italia. A questo punto spero almeno di trovarle nella memoria del pc che ho lasciato a bordo del mezzo. Le foto che pubblico sono state fatte con il cellulare, estrapolate dalla GoPro oppure con una piccola macchinetta digitale.



La nostra Africa I^ tappa

(07 nov. - 20 dic. 2015)



Premessa:
era da molto tempo che mi girava il tarlo della Transafrica, però mi mancava lo spunto.
Un bel giorno mi telefona l'amico Claudio e mi propone un viaggio in Mauritania. A quel punto parlando con Tiziana concordiamo che nel caso avessimo deciso di aderire al viaggio, non saremmo ritornati a casa in macchina, ma sarebbe stata la prima tappa della nostra Transafrica. Come potete immaginare non ci abbiamo messo tanto a decidere e così si inizia a organizzare il viaggio.
Tramite Claudio si prenota una guida di Cinguetti che ci accompagnerà per sei giorni nel deserto Mauro, prenotiamo il traghetto Livorno - Tangeri e volo Banjul - Venezia, reperisco un luogo sicuro ed affidale a Banjul dove lasciare il mezzo, richiedo i visti per la Gambia.
A quel punto il grosso è fatto. Noi partiremo il 7 novembre da Livorno, poi attraverseremo con calma il Marocco e ci ritroveremo verso Dakhla con Claudio e Katia i quali faranno tutto il percorso via terra partendo il 13 successivo.
Arrivati vicino al confine con il Senegal loro ritorneranno in Italia mentre noi proseguiremo la nostra avventura per il Senegal e la Gambia.
Ora i dettagli, reperisco wp, tracce ed informazioni sui Paesi che visiteremo, installo mappe nel navigatore e nel tablet, check list, verifica di funzionalità di tutte le cose da portare, ecc ecc....
In breve ed inesorabilmente la data della partenza si avvicina.....


I° giorno sabato 07/11/2015
km 397777 (ore 12.00)

Eccoci pronti!!! Dopo mesi di preparazione a ritmi frenetici siamo finalmente giunti alla fatidica data di partenza. Il "Boss", nostro miglior compagno di viaggio; è messo a punto, in questi mesi è stato completamente revisionato e gli sono stati cambiati pezzi importanti come frizione, revisionato il cambio e riduttore, pompa iniezione ed iniettori. Adesso è carico come un cammello, il miglior cammello del mondo. Ezio, per curiosità, è andato a pesarlo, a pieno carico supererà di poco i 35 quintali, praticamente per guidarlo ci vorrebbe la patente C!!!!
Anche noi siamo pronti e revisionati anche se un pò affaticati, anche l'ultimo minuto è stato impiegato per caricare il nostro amico delle ultime cose indispensabili per affrontare questi primi mesi in terra africana. Infatti questa sarà la nostra prima tappa della "nostra Africa" che partendo dal Marocco, prosegue per la Mauritania e il Senegal per poi finire nella Gambia, dove lasceremo, a malincuore, il Boss.
Prima di arrivare nel porto di Livorno, dove ci imbarcheremo per Tangeri, decidiamo di fare una sosta dal nostro amico Nicola che possiede una "fattoria" a Capannori, paesino sulle colline lucchesi (http://www.fattoriamaionchi.it). E' riduttivo chiamarla fattoria, essa è infatti una splendida villa antica, del 18° secolo, immersa nella campagna lucchese. Nicola produce un ottimo vino che, fortunatamente, ci invita a bere in attesa dell'arrivo della moglie Maria e di alcuni amici per la cena. Ci fa visitare la sua cantina, con botti in rovere, nel suo interno gli odori mi riportano alla mia infanzia a Tapogliano, nella bassa friulana, dove anche mio nonno possedeva una cantina dove produceva il suo vino, non certo alla stessa altezza della "fattoria Maionchi", ma di certo un luogo confortevole dove ho passato parecchio tempo della mia infanzia e gioventù. Come dicevo a cena veniamo raggiunti dagli amici di Nicola e tutti insieme ci godiamo del buon cibo accompagnato da una migliore degustazione di vini prodotti nella tenuta.


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Purtroppo il tempo è tiranno e l'ora dell'imbarco si avvicina, quindi, seppur a malincuore, siamo costretti a lasciare questa splendida compagnia e avvicinarsi verso Livorno che è a circa un ora di strada. Arrivati in porto sbrighiamo le pratiche in pochi minuti, l'affluenza è scarsa, pochi turisti il grosso sono marocchini e senegalesi che tornano in patria.
Mentre aspettiamo che una macchina della sicurezza ci accompagni al molo, qui è questa la prassi, incontriamo Alberto, un professore in pensione che va in Marocco alla ricerca di fossili e meteoriti.


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Saliamo a bordo alle 22.30 e, dopo un breve giro di perlustrazione, andiamo in cabina.
La "Icarus" della Minoan è una nave piccola ma estremamente confortevole e le sue cabine sono leggermente più spaziose rispetto agli standard di questa navi. In più è pulita e questo mi è di grande conforto. Dall'oblò, che dà direttamente sulla prua, godiamo di una splendida vista.


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Siamo stanchi e, addirittura prima della partenza prevista per le 23.30, mi addormento; Ezio invece si vede un film sul tablet e resta sveglio fino all'una di notte.

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II° giorno domenica 08/11/2015
km 397777

Nottata perfetta, il mare calmo e la stanchezza fanno si che dormo fino alle 8.00. Mi alzo e faccio un giro della nave, ieri sera ero troppo stanca per memorizzare i vari bar e negozi della Icarus. Ma rientro quasi subito in cabina e, cosa stranissima, mi rimetto a dormire. Alle 10.30 sveglio anche Ezio e dopo un pò di coccole e un pranzo a base di pasta fredda e insalata, usciamo dalla cabina. Approfittiamo per fare i controlli passaporti e denunciare il possesso dell'auto. Si svolgono come sempre, prima si compila una fiches per i passaporti ed un'altra per la vettura e poi ci sia avvia prima alla dogana e poi dalla polizia che oltre il timbro ci rilascia anche il pin. Ci sbrighiamo in fretta e tutto il resto del pomeriggio lo passiamo in compagnia di Alberto e di due ragazzi toscani, Emilio ed Eleonora, che si sono trasferiti in Spagna, precisamente a Cadice, dove dirigono un B&B per surfisti. Infatti Emilio è uno di loro. Il tempo trascorre velocemente tra chiacchiere e risate, tanto che senza accorgersene siamo a Barcellona, ed in perfetto orario (20.30). I ragazzi scendono per proseguire il loro viaggio in auto mentre noi e Alberto, dopo aver cenato, ci ritroviamo in bar per un ennesima chiacchierata. Approfitto del fatto che un televisore trasmette Rai 2 e mi guardo NCIS, uno dei miei programmi preferiti. Finito il telefilm saluto Ezio e Alberto e mi ritiro in cabina dove dopo una mezz'ora di lettura spengo la luce. All'una Ezio mi raggiunge ma sono profondamente addormentata e non lo sento rientrare. Dimenticavo di dire che durante la sosta nel porto di Barcellona scendiamo in macchina per recuperare alcune cose dimenticate in precedenza. Ci sono degli orari precisi in cui uno può recarsi alle macchine e se non sbaglio accompagnati dal personale preposto. Questo l'abbiamo saputo solo in seguito, noi avendo trovato le porte aperte ci siamo arrangiati da soli.


III° giorno lunedì 09/11/2015
km 397777

Se è possibile questa notte si è dormito meglio della precedente, il mare fortunatamente è ancora calmo. Solita doccia e alle 9.30 si sveglia anche Ezio e insieme ritorniamo nel solito bar dove incontriamo nuovamente Alberto. Lascio gli uomini a parlare di rotte e viaggi e torno in cabina per scrivere un pò il diario e per farmi una manicure, a casa non ho avuto il tempo per farla. Il pomeriggio trascorre lento, dopo un breve pranzo, invitiamo anche Alberto a dividerlo con noi, ritorniamo in cabina e approfittiamo per farci un sonnellino. Verso le 16.30 ritorniamo in bar dove il professore ci fa una lezione sui meteoriti. Molto interessante e chissà se durante i nostri vagabondaggi nei deserti non ci capiti di trovarne una. Durante il pomeriggio faccio conoscenza con due simpatici signori toscani, anche loro faranno un percorso simile al nostro ma non hanno date di rientro e in ogni caso torneranno a casa col loro pick-up camperizzato.
Breve cena in cabina e poi ancora in bar per continuare a parlare del nostro itinerario col professore. Mi sa che il buon Alberto si accoderà a noi almeno per alcuni giorni. Comunque sono stufa di sentir parlare sempre delle solite cose e quindi mi ritiro nei miei appartamenti a leggere un libro, L'oro del deserto, prestatomi dal professore. Alle 21.30 ora locale, le 22.30 ora in Italia, spengo la luce.


IV° giorno martedì 10/11/2015
km 398228

Oggi mi sveglio prima del solito e, sorpresa, abbiamo il water intasato. Sono costretta ad uscire per usare i bagni comuni che fortunatamente sono puliti. Rientro in cabina per fare la doccia e, sorpresa, l'acqua è fredda. Oggi non è giornata!!!! Lasciamo la cabina alle 9.30, 2 ore prima dello sbarco!!!! Pazienza. Ci facciamo le ultime due ore sul ponte chiacchierando con Alberto Mauro e Franco.

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Puntuali arriviamo in porto a Tangeri, dopo aver attraversato lo stretto di Gibilterra.

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alle 11.00 attracchiamo e, verso le 11.45, usciamo finalmente dalla pancia della Icarus e, con gioia, rimettiamo il piede in terra d'Africa. Il tempo è splendido ci sono 25° un pò ventilato e al pensiero che a casa hanno freddo...... Rispetto alla Goulette il porto di Tangeri è nuovo ed inoltre non c'è quella ressa e confusione che ha sempre contraddistinto il nostro arrivo in Tunisia, anzi è tutto molto ordinato e fluente. Infatti alle 12.30 abbiamo già fatto il controllo passaporti e quello doganale nel quale ci rilasciano una copia della carta di accompagnamento dell'auto. Ultimo controllo passaporti e immediatamente dopo si trovano i gabbiotti bianchi dove poter cambiare i soldi e fare l'assicurazione, obbligatoria in Marocco (cambio 1€=10,463 dirham, costo assicurazione per 10 gg 600,20dh per un mese il costo è di 960dh). Alle 13.00 siamo pronti per andare ma purtroppo Alberto deve ancora fare tutto. Finalmente pronti ma Alberto deve pranzare, noi lo abbiamo fatto mentre lo aspettavamo, e quindi sosta pranzo, anche se devo dire molto veloce e alle 14.30 siamo finalmente su strada in direzione Souk-el-arba-du-rharb. Qui è dove il professore dice si trovino reperti paleolitici ed Ezio vuole approfittare per cercare di trovarne qualcuno. Come al solito in Marocco bisogna stare attenti perchè lungo le strade sono disseminate pattuglie munite di autovelox, anche in autostrada. Infatti Alberto viene "beccato" ma se la cava con una “multa” di 10 €. Il percorso non è, paesaggisticamente parlando, un granchè anche quando lasciamo l'autostrada. Colline verdi, macchia mediterranea e poco altro. Ma ciò non toglie niente al fatto che siamo nuovamente in Africa!!!!!
Giunti in paese, orrendo, scopriamo che hanno costruito delle case sopra i luoghi dei ritrovamenti dei reperti, siamo oltre che delusi anche basiti. Si è fatto tardi, sono le 17.30, il sole è tramontato e quindi decidiamo di passare la notte nel campeggio presso la riserva naturale di Merdja Zerga, che dista circa 50km da Souk-el-arba. Il buio e le strade affollate e dissestate non ci consentono un andatura veloce. Alle 18.30 ci fermiamo nel paese di Moulay-Bousselham in un bar/ristorante(!) per mangiare qualcosa. Hanno solo una minestra calda pane e uova sode, ma la zuppa è buonissima e gli uomini ci si tuffano con entusiasmo. Addirittura Ezio ne ordina una seconda porzione. Io invece mi accontento di bere una caraffa di thè alla menta. Restiamo lì circa un ora e approfittiamo del wi-fi gratuito per inviare messaggi a casa. A pochi km c'è il campeggio che fortunatamente è aperto. Suoniamo il campanello è un tizio ci apre il portone e ci dice che possiamo sistemarci dove vogliamo e per pagare faremo domattina. Il posto è bello, quasi deserto, se non fosse per la forte umidità e le zanzare. Dopo aver sistemato il Boss per la notte, finchè ci sarà quest'umidità continueremo a dormire in macchina, aiutiamo Alberto a montare la tenda e a gonfiare il materassino. Speriamo solo che domani sera, visto che ci sganceremo, lo sappia fare da solo!!! Restiamo ancora un pò a chiacchierare gustandoci una fetta di melone che in precedenza aveva comprato il nostro compagno di viaggio, ma l'umidità è tanta e la stanchezza pure quindi alle 22.00 siamo in macchina. Dimenticavo di dire che tutto il pasto serale, cioè 3 zuppe 4 uova pane e la caraffa di thè le abbiamo pagate 42 dh, meno di 4 euro!!!


V° giorno mercoledì 11/11/2015
km 398448

Stanotte si è dormito bene, almeno fino alle 4.00 quando ha iniziato a cantare il gallo. Anzi vari galli, praticamente sembravano accampati sotto l'auto. Alle 6.30 non ce la faccio più e scendo dal Boss ed effettivamente i galli sono nei pressi dell'auto. Questo grazie al fatto che ieri sera il professore ha lasciato le scorze dei meloni vicino alle macchine e i pennuti stanno banchettando da ore. Maledetto melone e maledetti stupidi pennuti!!!! I bagni sono praticabili ma l'acqua è fredda e non me la sento di farmi la doccia quindi mi lavo alla meno peggio e rientro nel Boss decentemente pulita ma somigliante a Napo orso capo, i miei capelli sono un disastro. ODIO L'UMIDITA'!!!!
Alle 7.00 sveglio Ezio perchè anche se abbiamo dormito in auto e ci mettiamo poco a risistemare, i primi giorni sono sempre un disastro di organizzazione. Non abbiamo le comodità a portata di mano perchè quando carichiamo il Boss cerchiamo più che l'organizzazione la possibilità di fare entrare più cose possibili con la certezza che quello che serve subito è sempre nel posto più impensabile e difficile da trovare. Infatti ci mettiamo 1 ora a essere pronti per affrontare la tappa di oggi e non siamo ancora al massimo dell'efficienza. Salutiamo Alberto, questi giorno in sua compagnia non sono stati solo piacevoli ma anche istruttivi, e alle 8.30, pagato il campeggio (80 dh), ci dirigiamo verso El Jadida.

Il primo tratto di strada lo facciamo su statali ma desistiamo dopo circa 50 km per prendere l'autostrada, perchè questo tratto di strada è in rifacimento ed è come fare fuoripista, tutta buche e fango, e anche il paesaggio non è dei migliori. In ogni caso l'autostrada corre in parallelo quindi, paesaggisticamente, non perderemo niente. Tutti i circa 400 km ci costano 131 dh, circa 12 €, quindi, tutto sommato conviene farla, in più il tratto da Riad a Marrakesh è a tre corsie. All'altezza di El Jadida l'autostrada finisce e, cosa più fastidiosa, ci ferma una pattuglia della stradale munita di autovelox. Ezio scende infastidito perchè certo di non aver superato i limiti di velocità, primo perchè non abbiamo fretta, secondo perchè l'esperienza passata fa si che Ezio tenga costantemente l'occhio sul tachimetro.
Dopo un pò di discussioni scendo anch'io per aiutarlo a tradurre ed alla fine l'abbiamo spuntata noi (forse perchè si sono resi conto che il trucchetto non ha funzionato), è stata dura ma ci accomiatiamo dai poliziotti tra sorrisi e strette di mano e senza aver pagato nulla.
Verso le 13.40 arriviamo in città e ci fermiamo quasi subito in porto a mangiare pesce. Altri avventori ci avevano sconsigliato di fermarci in porto optando per una friggitoria nei pressi del mercato, ma la fame è tanta e i vari chioschi col pesce fritto in esposizione troppo invitanti per fermarci e valutare con calma dove sarebbe meglio mangiare. Ed infatti eccoci seduti in luridi tavolini di plastica ed affondare le mani, ovviamente niente tovaglia e tovagliolini, su succulenti pesci fritti. Ezio opta per una frittura mista mentre io mi scofano un piatto gigantesco di calamari e merluzzo, rigorosamente fritti. Davvero ottimo. Non riusciamo a finire tutto e a malincuore lasciamo nei piatti quasi metà porzioni.

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Paghiamo 100 dh, che per i nostri standard sono relativamente pochi, ma abbiamo la sensazione che ci abbiano fregato sul prezzo. Lasciamo la macchina parcheggiata di fronte al ristorante, un tizio ci assicura che la terrà d'occhio, e a piedi ci dirigiamo verso le mura dove all'interno si trova la vecchia medina. E' una bella giornata di sole e, anche se avevamo detto di non voler fare shopping in Marocco, non resistiamo ed entriamo in un negozio dove troviamo dei bei pezzi fossili in esposizione. Data la mia timidezza mi metto subito a chiacchierare col proprietario, che parla un pò di italiano, e tra un sorriso e una tazza di thè ci portiamo a casa due bei esemplari per pochi spiccioli. Proseguiamo la nostra passeggiata sulle vecchie mura, è uno spettacolo, purtroppo sono tenute in pessime condizioni, la spazzatura è ovunque e frena un pò il nostro entusiasmo. Facciamo tutto il periplo e ci troviamo nei pressi del mercato pomeridiano.


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Effettivamente ci vorrebbe più tempo per visitarlo in maniera corretta ma noi non ne abbiamo così tanto e quindi ci accontentiamo di acquistare dei datteri e dei semi di zucca e ritorniamo dal Boss. Diamo all'amico che ci ha tenuto d'occhio la macchina una piccola mancia (10 dh) e riprendiamo l'asfalto direzione Beddouza. Questa volta si prosegue su statali prospicienti il mare, ma prima facciamo gasolio. Il percorso è magnifico, l'unica cosa che ci disturba è la nebbia, cavolo sembra di essere in val Padana!!! Non ci lasciamo scoraggiare e verso le 16.20 siamo a Bedouzza. Facciamo un pò di fatica a trovare il marabut sulla spiaggia, i locali interrogati non riescono a capire cosa stiamo cercando, ma con un culo pazzesco Ezio riesce a trovare il punto esatto dove lasciare l'asfalto. E di fronte a noi lo spettacolo del marabut dove ci si infrangono le onde dell'oceano. Anche se avvolto dalla nebbia, anzi forse per questo, è veramente un posto da favola. Nelle vicinanze c'è anche il faro verde, carino, ma non scendiamo neanche e, dall'auto stessa, scattiamo alcune foto. E' quasi buio ma vogliamo arrivare lo stesso ad Essaouria e, armati di pazienza, ma soprattutto di occhi buoni, ci facciamo le oltre 3 ore di viaggio su strade orrende e senza illuminazione o segnaletiche verticali. Un incubo!! Il traffico in senso contrario, anche se scarso, ci impedisce di usare la barra a led montata proprio per questo scopo. Ezio è stanco ma finalmente riusciamo a trovare, anche qui avendo molta fortuna, il luogo dove avevamo fatto campo 3 anni fa. E' ancora tutto uguale, un ampio terreno sassoso circondato da alberi di argan in assoluta tranquillità a pochi km da Essaouria. Siamo stanchi e dopo una velocissima cena fredda ce ne andiamo a letto, sono le 21.30.



VI° giorno giovedì 12/11/2015
km 399016

Mi sveglio alle 6.30 e, dopo aver espletato i bisogni mattutini, mi concedo un ora di relax godendomi una bellissima alba e scrivendo il diario. Effettivamente fa un pò freddo ma questo non mi impedisce di restare fuori in perfetta solitudine. Verso le 7.30 sveglio Ezio perchè, dicevo prima, bisogna ancora sistemare correttamente il Boss per renderlo al massimo dell'efficienza. Verso le 9.15 siamo pronti a lasciare questo incantevole luogo. Dopo pochi km ci fermiamo per comprare un pò di olio d'argan cosmetico e del miele in una delle tante cooperative di donne che lavorano, ancora con metodi antichi quindi senza macchinari, questo fantastico frutto. Mentre una di loro mi spiega il procedimento per la produzione, il seme di argan ha tre "malli" da togliere prima di poter tostare e macinare il seme dal quale si ricava l'olio, Ezio approfitta per scattare foto. Pagato e ringraziato le signore, riprendiamo il Boss direzione valle del Paradiso. Giunti a circa 50 km da Agadir deviamo verso l'entroterra che, nella cartina stradale è segnata come una strada gialla, invece, piacevole sorpresa, si rivela una pista sassosa e bellissima che si snoda attraverso le montagne.


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L'imprevisto è piacevole ma ci fa rallentare parecchio la nostra andatura. La pista non è difficile ma la si può fare solo in fuoristrada ed in alcuni punti con marce ridotte, il panorama è mozzafiato e il silenzio perfetto. Vista l'ora, sono quasi le 14.00, decidiamo di fare una sosta pranzo e, ennesima piacevole sorpresa, scopriamo che questa è una zona piena di fossili. Mentre Ezio setaccia il terreno io preparo il pranzo a base di asparagi e salame. Siamo talmente fortunati che possiamo addirittura scegliere i pezzi più belli da portare con noi. Alle 15.00 ci rimettiamo in marcia e dopo una decina di km troviamo l'asfalto. Proseguiamo verso Immozeur dove, lasciata la macchina in parcheggio, raggiungiamo le cascate. La portata d'acqua è minima quindi lo spettacolo non è dei migliori. Qualche foto e poi subito in macchina per cercare di raggiungere, col favore della luce del sole, il parco di Sousse Massa. Verso Agadir ci fermiamo per fare gasolio e, verso le 18.30, raggiungiamo la spiaggia all'inizio del parco naturale.


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E' uno spettacolo grandioso le dune di sabbia che finiscono direttamente nell'oceano atlantico. In fretta cucino un piatto di pasta per Ezio e poi mi godo il rumore del mare, le dune ed un cielo assolutamente perfetto. Sono circa le 19.30 e, in compagnia di un simpaticissimo cane a cui doverosamente diamo da mangiare, ci vediamo un film seduti tra le dune bevendo grappa. Non credo ci siano al mondo due persone più felici sulla terra in questo momento. Queste sono le gioie del viaggio. E' vero che non hai comodità, è vero che per giorni non riesci a farti una doccia, che sei stanca e irritabile ma davanti a tutto ciò ti rimetti in pace col mondo. Verso le 21.00 il vento comincia a soffiare più forte infastidendoci e abbassando la temperatura quindi decidiamo di vedere la fine del film a letto. Mezz'ora dopo io sono tra le braccia di Morfeo mentre Ezio continua la visione di un altro film. Meno male che ne abbiamo una buona scorta nella memoria esterna!!!!



VII° giorno venerdì 13/11/2015
km

Nottata bellissima, no freddo no umido, verso le 6.30 mi alzo, natura chiama, c'è un forte vento che non alza la sabbia ma rende la temperatura non proprio piacevole. Mi scoccia un pò non poter scrivere il diario fuori godendomi l'alba, ma anche nel Boss non è niente male. Alle 7.30 si alza anche Ezio e dopo colazione non resistiamo al richiamo dell'oceano e ci fiondiamo verso l'acqua. Tutto figo, passeggiata lungo la spiaggia, foto ricordo ecc...fino alla ripartenza. La sabbia è sabbia, pesiamo 35 quintali era logico l'insabbiamento. Spaliamo proviamo a partire, niente. Rispaliamo riproviamo, spaliamo, riproviamo e, conclusione logica, sgonfiamo i pneumatici e..... su come schegge. Come primo approccio con la sabbia dopo mesi niente male!! Ripreso momentaneamente l'asfalto puntiamo il muso verso il parco di Sousse Massa. Vi giungiamo alle 9.30 ai cancelli non c'è nessuno e quindi procediamo verso il parcheggio nel quale è vietato campeggiare. Lì troviamo un signore che vuole farci da guida, decliniamo gentilmente l'offerta e lui non insiste più di tanto. Ci facciamo una lunga camminata lungo il sentiero verso l'oceano, ma ahimè senza vedere l'ombra di un uccello.


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Ezio allora decide di andare verso il fiume per vedere se ha più successo, mentre io proseguo su sentiero. Questa è una delle pochissime zone umide del Marocco, meta di migrazione di uccelli da e verso l'Europa ma in questa stagione ci sono pochissimi uccelli, o almeno noi non li vediamo. Dopo un paio d'ore di camminata desistiamo e ritorniamo verso l'auto. Il caldo è parecchio e i jeans mi si sono incollati addosso, mi sa che non serviva farmi la ceretta prima di partire, stasera quando li toglierò se ne andranno via anche i peli superflui.
Si prosegue e le immancabili foto della scogliera non possono mancare.


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Asfalto fino a Mirhleft, dove ci fermiamo a mangiare.
Ezio opta per una tajine di manzo mentre io prendo solo un thè.

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Wifi gratis e quindi solito giro di telefonate e messaggi tramite whatsapp, anche perchè ieri sera non avevamo campo per mandare l'sms su you position e a casa erano preoccupati non vedendo il nostro spostamento sulla mappa.
Lasciamo l'asfalto subito dopo Sidi Ifni e sempre e solo su pista ci dirigiamo verso la Plage Blanche. Il percorso è meraviglioso, anche se la nostra andatura non supera i 20 kmh, si snoda attraverso le colline per arrivare vicino all'oceano per poi nuovamente ritornare verso le colline. Alcuni tratti sono davvero insidiosi, ridotte e blocco centrale inserito, ma ne vale senz'altro la pena.

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Per ore non incontriamo nessuno, tranne qualche pescatore, e poi, sorpresa, due Toyota 80 spagnoli che arrivano in senso contrario. L'incontro è buffo considerato che becchiamo lo spagnolo con le braghe calate intento ad espletare i suoi bisogni. Con discrezione facciamo retromarcia in modo che l'uomo possa finire in pace "gli affari suoi". Si fermano per salutare e per sconsigliarci di fare la Plage Blanche questo pomeriggio perchè sta salendo la marea. Ringraziamo per la dritta e continuiamo a guidare su questa splendida pista.


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Ad occhi poco attenti il paesaggio può sembrare brullo e senza vita, ma basta un occhio più attento ed ecco che scorgi dappertutto buffi animaletti, a metà strada tra un topo e uno scoiattolo. Sono buffi e al primo sentore di pericolo si rintanano nei loro buchi sulla terra, ce ne sono a centinaia. C'è ancora poco meno di un ora di luce, un lato negativo di fare un viaggio in questo periodo dell'anno è che il sole tramonta presto e se vuoi fare campo con un minimo di luce se costretto a fermarti al massimo alle 17.45, quindi a un paio di km dalla Plage Blanche ci fermiamo per oggi. Anche questa è una magnifica location, siamo circondati da rocce e sabbia, sentiamo il rumore delle onde ed in più possiamo fare un bel falò stasera. Infatti disseminati nel terreno troviamo parecchi pezzi di legno non troppo umidi e, prima che il sole cali definitivamente, ci occupiamo di raccoglierne il più possibile sempre con l'accortezza di non prendere piante ancora "vive". Con calma preparo la cena poi, mentre Ezio accende il fuoco, io rimetto in ordine il Boss. Davanti ad un fuoco scoppiettante ci vediamo un film, siamo anche al riparo dal vento, e alle 22.30 tutti a nanna.


VIII° giorno sabato 14/11/2015
km 399500

Stamattina mi sveglio più tardi del solito e, dopo i soliti riti mattutini, e considerato che non c'è vento, mi siedo fuori a godere quest'alba magnifica ascoltando le onde che si infrangono sulla spiaggia. L'unica pecca è il bisogno di fare una doccia e di cambiarmi i vestiti, sono 8 giorni che non lo facciamo, e se anche oggi non riusciremo a farlo mi sa che andrò fuori di testa. Alle 8.30 eccoci sulla Plage Blanche, rispetto a 3 anni fa il sentiero che facilita la discesa sul bagnasciuga è stato ripristinato quindi in pochi minuti eccoci a solcare questa "autostrada di sabbia".


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I soliti pescatori lungo la riva, la solita umidità e il solito piacere di guidare in questo posto unico al mondo ci fanno costantemente compagnia in questi, ahimè pochi, km.

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Purtroppo in poco più di mezz'ora arriviamo nello stesso punto in cui 3 anni fa avevamo fatto campo tra le dune. Risaliamo la scogliera e il sole finalmente si apre una breccia tra le nuvole. Considerata la temperatura, 26°C, il poco vento, decidiamo di farci una doccia. Non abbiamo molta acqua a nostra disposizione ma è sufficiente per una veloce insaponata e un ancor più veloce risciacquo, riusciamo anche a non usare gli asciugamani, il sole e il vento ci asciugano in pochi minuti. La sensazione di essere puliti è impagabile e il nostro morale si solleva di parecchio. Riprendiamo a fare fuori strada fini a circa 50 km da Tan Tan dove troviamo l'asfalto. A El Ouatia ci fermiamo per pranzo nello stesso posto di 3 anni fa a mangiare il pesce e a bere un thè alla menta.

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Mentre stiamo pagando il conto ci si avvicina un signore italiano, Spartaco, che ci invita a casa sua a bere un thè e a fare due chiacchiere. Anche se abbiamo fretta non vogliamo essere scortesi e accettiamo il suo invito seguendolo fino a casa sua, casa enorme rispetto agli standard dei pensionati italiani. Spartaco infatti è un gentile pensionato di Padova che ha acquistato questo immobile e che fa la spola tra l'Italia ed il Marocco, stiamo in sua compagnia per circa un ora, con la promessa che se dovessimo ripassare da questa parti saremo suoi ospiti Poi riprendiamo la nostra strada fino a raggiungere il parco di Naila, una splendida laguna circondata da grandi dune di sabbia. Volendo ci si può far portare in barca a fare un giro fino alla sponda opposta, ma è già pomeriggio inoltrato e quindi noi optiamo per non farlo.


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Ritornati sulla N1 raggiungiamo Tarfaya dove ci fermiamo a fare gasolio considerato che già da qui il combustibile costa meno (al litro 5,74dh). Non c'è molto da segnalare durante il pomeriggio, solo che quest'anno, almeno rispetto a 3 anni fa, ci sono meno pattuglie che ti controllano. Alle 17.00, anche se ci sarebbe ancora un ora di luce, decidiamo di fermarci nel campeggio di Luc, il Camp Bedouine, un francese che ha sposato una marocchina e che si è trasferito qui. Si trova a circa 5 km dalla N1 e li troviamo ancora il campo tendato fisso e la possibilità di fare una doccia calda come si deve. Due docce in un giorno, che lusso!! Per 50 dh in più opto per una doccia calda con acqua dolce, altrimenti compreso nel prezzo del campeggio la si può fare fredda ma l'acqua è un pò salata. Che meraviglia, riesco anche a lavarmi i capelli che asciugo al sole, mi sento parecchio rinfrancata. Approfitto anche per fare un pò di bucato e dopo preparo la cena. Durante il pasto una sgradevole sorpresa: attacco di zanzare. Zanzare a novembre? Ebbene si, e parecchie anche. Sopportiamo un paio d'ore l'attacco di questa malefiche bestiacce, l'autan aiuta ma siamo ugualmente pieni di ponfi. Alle 20.00 si placa il tutto e noi riusciamo a vederci un film sul tablet seduti fuori sulle sedie. Alle 21.30, senza riuscire a vedere la fine del film, andiamo a dormire.


rommel1 [ Giovedì, 28 Gennaio 2016, 14:54 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
Questa la prima parte, ora preparo il resto.


Rubylove [ Giovedì, 28 Gennaio 2016, 15:18 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
beato te che hai una moglie che si occupa di questo, io devo fare tutto anche il diario ma dato che alla sera sono sempre stanco, faccio tutto dopo ma con la memoria già appannata

me lo leggo adesso


Rubylove [ Giovedì, 28 Gennaio 2016, 15:24 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
Consolati io ho fatto per una settimana circa 4000 scatti tutti virati di un bel blu intenso, avevo impostato la macchina per luce fluorescente per fare un interno e poi mi sono dimenticato di toglierlo

adesso le devo filtrare in fase di sviluppo nel formato RAW che è l'unico che consente il recupero


grayd [ Giovedì, 28 Gennaio 2016, 15:29 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
Bello e interessante, lorileggo e poi lo salvo da qualche parte. Sai mai mi possa diventare utile se trovo qulche altro equipaggio disposto a scopiazzarlo dal vivo


sbrune [ Giovedì, 28 Gennaio 2016, 15:44 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
Compleimenti!!!!!!
Sia per il viaggio sia per il racconto.....nelle pause di lavoro è bello sognare ad occhi aperti ......

p.s. per copiarlo dal vivo mi metto in coda....anche se devo studiare ed equippagiarmi.....


grayd [ Giovedì, 28 Gennaio 2016, 15:51 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
se pensi le immagini si siano perse sulla memoria esterna, scarica il programma RECUVA, molto semplice, recupera parecchio e non danneggia
(Recuva recupera in modo rapido, facile e sicuro i file cancellati dal disco, foto, documenti, file audio e video, email, ecc. Un piccolo programma (~2MB) che supporta tu i tipi di dischi riscrivibili, scheda memoria, pennetta USB, HD esterno, lettori MP3, fotocamera (supporta formati RAW di Nikon e RAW in formato .crw) di Canon. È in grado di recuperare file da iPod anche se non riuscite ad accedervi e documenti word danneggiati o salvati male).

In Algeria Tunisia lo scorso anno scaricavo le foto e i filmati fatti durante il giorno tutte le sere sul HD portatile. un bel giorno ho voluto guardare alcuni filmati e vedendoli tutti neri mi è venuta la cazzona idea di cancellarli. poi ripensandoci e verificando su internet ho scoperto che il pc non aveva le caratteristiche per vederli. al ritorno ho passato RECUVA e buona parte li ho recuperati (se non sovrascritti)


rommel1 [ Giovedì, 28 Gennaio 2016, 19:01 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
Ho provato con Recuva, mi ha recuperato più di 10.000 file molti dei quali con l'anteprima non disponibile, ma delle foto mancanti neanche l'ombra.
Spero di trovarle nel pc.
Grazie comunque del suggerimento.


Rubylove [ Giovedì, 28 Gennaio 2016, 19:08 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
Tieni conto che se le hai erroneamente cancellate le recuperi fintanto che non ci riscrivi sopra, ovvero, nei pc i file non vengono cancellati subito ma solo marcati come spazio lbero, se però nel frattempo tu usi il pc e le testine dell'HD vanno a scrivere proprio in quella zona marcata, allora le immagini sono perdute per sempre perchè oramai sovrascritte, se devi tentare un recupero devi farlo subito oppure non usi il pc fintanto che non lo fai

io per un errore ho cancellato 130 Gb di foto, niente di grave se me ne fossi accorto subito, purtroppo me ne sono accorto dopo una settimana e ho perso 20 Gb di foto nonostante il recupero


pintoy [ Giovedì, 28 Gennaio 2016, 19:56 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
bel diario.....brava Tiziana. Io e Marina siamo già in prima fila per la seconda puntata
pino


fabiun [ Giovedì, 28 Gennaio 2016, 19:57 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
Bellissimo reportage!
Grande cura dei dettagli! Ovviamente bellissimo viaggio


FedeKdj [ Giovedì, 28 Gennaio 2016, 21:27 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
che viaggio spettacolare!! complimenti !


nick2 [ Giovedì, 28 Gennaio 2016, 23:45 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
Brava Tiziana!!!!!

E bravo Ezio! Mi hai fatto venire ancora più voglia di partire


Malto [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 00:14 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
Grandi.....bello


giorap [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 06:56 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
Complimenti!
Da andare in qualche trasmissione tv e raccontare
il vostro viaggio. É descritto bene.


robygrat [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 09:29 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa, 1^ Tappa (07 Nov. - 20 Dic. 2015)
Complimenti! bellissimo viaggio e molta sana invidia.


rommel1 [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 13:41 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
Grazie a tutti. A breve proseguirò nel racconto.
Stavo pensando se c'è un sistema per inserire le foto senza appesantire il forum. Volevo postarle con postimage ma se non ho letto male le foto rimangono per sei mesi.


robygrat [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 16:56 ]
Oggetto: Re: La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015)
Non ti so indicare alternative, ma per ora carica pure sul server....sarebbe un peccato rischiare di perderle. Al limite vediamo di cancellare qualche immagine vecchia e/o di poco interesse in modo da fare spazio.


hackenzo [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 17:12 ]
Oggetto: Re: La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015)
Réportage TOP, complimenti per tutto e grazie di aver condiviso con noi questa tua bella esperienza!


grayd [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 17:34 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
Sarebbe interessante poter inserire i reportage in formato PDF
più pratico per chi li deve inserire e eventualmente facilmente scaricabili se a qualcuno interessano
ma non ho idea se su questa piattaforma sia possibile


marco74 [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 17:59 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
nella finestra allegati dovresti poter caricare file pdf fino a 3 mb ma mi blocca a 1


grayd [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 18:06 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
marco74 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
eccoli
... basta non superare i 3Mb


?????????????????????????? NON ho capito


pugnali53 [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 18:59 ]
Oggetto: Re: La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015)
Ieri non avevo tempo ma oggi leggerlo mi hà ricordato il giro che hò fatto in moto con Marilia fino a tam tam e Agadir per ritornare lungocosta fino a Tangeri passando x Casablanca.
Alla nebbia in agosto fino alle 11 di mattina non c'ero abituato, altra particolarità di un paese diversissimo da come si è abituati, aspetto la seconda parte.


grayd [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 20:11 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
marco74 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
nella finestra allegati dovresti poter caricare file pdf fino a 3 mb ma mi blocca a 1


Trovato, ora ho capito ma se dici che oltre 1 mb non funziona...
comunque quello di Rommel1 è di 1,5 mb per ora


rommel1 [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 21:25 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
IX° giorno domenica 15/11/2015
km 399873

Stanotte è stata bruttina, prima le zanzare e le mosche in macchina, poi la sete, poi il caldo, poi il freddo..... un incubo!!! Mi alzo alle 6.30 più stanca di quando sono andata a dormire. Al risveglio ritornano le zanzare e quindi non posso stare fuori a godermi il sorgere del sole e risalgo in macchina. Alle 7,15 si alza anche Ezio ed insieme ripristiniamo il Boss e anche la cinghia dei servizi che ci ha dato noia in questi giorni e, alle 8.15, riprendiamo la N1 direzione Dakhla. Prima ovviamente paghiamo il campeggio ( 85dh per la sosta 50dh per la mia doccia). Cominciamo a dare le fiches come caramelle, i controlli qui sono più intensi rispetto a ieri. Passiamo Layounne, bardata a festa come tutte le città fatte fin qui, visto che a breve il Re passerà di qui, e ci facciamo lavare la macchina in un distributore. Il lavaggio automatico non funziona, ma 2 validi ragazzi ci danno dentro a pulirla con una pompa, degli stracci e una scopa, coadiuvati da Ezio.


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pulizia del mezzo


Ci impiegano un ora abbondante a rendere il Boss presentabile e ci dicono di fare noi il prezzo per il lavaggio. Gli lasciamo 40 dh, non sappiamo se sono sufficienti, ma i ragazzi sembrano molto felici del guadagno.
Proseguiamo sempre sulla N1, il paesaggio è brullo, piatto e molto molto noioso. Fa anche molto molto caldo. A Boujdour ci fermiamo a fare gasolio e considerata l'ora, le 12.30, entriamo in città per vedere se troviamo un posto dove poter mangiare del pesce. Ci fermiamo lungo la strada, in prossimità del porto, dove ci sono delle fetide baracche che arrostiscono del pesce e, per 50dh, Ezio acquista 600grammi di gamberetti. La baracca che scegliamo per fare arrostire i crostacei non solo è fetida ma anche infestata da mosche, ma l'omino che arrostisce il pesce è simpatico ed Ezio ha troppa fame per star lì a lamentarsi. Ed infatti si mette a mangiare voracemente, sotto lo sguardo dei locali divertiti dal nostro comportamento. Infatti io ho sia troppo caldo sia poca voglia di mangiare e quindi risalgo in macchina a scattare foto.


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pranzo con gamberetti


Ezio non riesce a finire i gamberetti e il tizio ci fa un “dogybag”, non vi dico come. Lasciamo Boujdour e ci dirigiamo presso i relitti delle navi che distano pochi km dalla città. Lungo il percorso, non resisto, e finisco i gamberetti lasciati dal marito. Arriviamo all'incrocio per i relitti e, come 3 anni fa, c'è ancora il posto di blocco dove ci avevano impedito di scendere. Questa volta siamo fortunati e il poliziotto ci fa prendere il sentiero che porta alle navi ma ci dice anche che non possiamo fare campo qui per stanotte. Non ce lo facciamo ripetere due volte e scendiamo verso il mare. Noi, appena vediamo sabbia, diventiamo degli idioti. ed infatti come degli idioti dopo un po' ci insabbiamo. Ezio me lo aveva che quella sabbia non gli piaceva, ma io ho insistito.....
Molliamo il Boss spanciato sulla sabbia, tanto di lì non si muove, e a piedi raggiungiamo il relitto.


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Scattiamo qualche foto e poi si inizia a spalare come forsennati. Parecchi tentativi dopo e quasi un ora persa, decidiamo di sgonfiare ancora di più le ruote e di usare le scalette come piastre. Così facendo in un attimo il Boss riemerge dalle trappola sabbiosa. Sono le 15.00, siamo stanchi e accaldati, ci sono 30°C e la doccia di ieri è un lontano ricordo. Riprendiamo la strada, noiosa noiosa noiosa, il caldo aumenta ma almeno c'è un pò di vento ad alleviarlo. Se non avessimo perso tempo a spalare ci saremmo fermati a Kraa, un villaggio di pescatori con una spiaggia bellissima, ma è tardi e non vogliamo fare questo tratto di strada col buio, l'asfalto non è dei migliori ed il traffico di camion è in aumento. Raggiungiamo la prima rotonda verso le 17.30, solito controllo solito rilascio di fiches e deviamo verso destra lasciando la N1 in direzione Dakhla che dista circa 40 km. Qui, forse perchè zona turistica, le condizioni del manto stradale migliorano notevolmente e anche il panorama si fa più interessante.


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Alle 18.00 incontriamo Nico e, dopo i saluti di rito, ci accompagna a casa sua dove troviamo ad attenderci Dot, una dolce e simpatica cagnolina. Ci offre di farci fare una doccia calda e chi siamo noi per rifiutarla? Ricordati, una doccia calda non si rifiuta mai!!
Rinfrancati, con la pancia piena visto che il buon Nico ci ha preparato un'ottima carbonara, e con accesso ad internet trascorriamo una piacevole serata chiacchierando del più e del meno. In particolare si discute di un suo ambizioso progetto e cioè un Tour Operator molto speciale che ormai sta prendendo forma. Da come ne parla si capisce subito che lo fa veramente con passione ed intende improntare l'attività sull'ecosostenibilità. Un modo diverso di conoscere il deserto marocchino e la stupenda gente Saharawi (dakhla-rovers.com/).
Commentiamo il fatto che per un giorno non riusciamo ad incontrarci con l'amico Gennaro (Gen) e questo ci dispiace molto, sarà per un'altra volta.
Anche se domani possiamo prendercela comoda, il sonno e la stanchezza adesso la fanno da padrona e, salutato l'amico, andiamo in campeggio. E' situato fuori dal centro cittadino ma è comunque una buona e comoda soluzione rispetto a cercarci un posto dove fare campo libero. Effettivamente non è dei migliori, i bagni sono fatiscenti e poco praticabili, ma che si pretende per 60dh al giorno? Stasera decidiamo finalmente di dormire nell'air-camping quindi ci mettiamo un pò a sistemarci per la notte, alle 23.30 siamo a nanna.


X° giorno lunedì 16/11/2015
km 400427

Il vento stanotte ha aumentato la sua intensità, questo ci ha un pò infastidito, ma visto che natura chiama sono costretta ad alzarmi. Considerato che oggi non abbiamo fretta, resteremo a Dakhla per aspettare Claudio e la Katia, ritorno a dormire, o se non altro a rilassarmi a letto. Sistemato il Boss siamo pronti per visitare Dakhla. Prima ci facciamo a piedi un giro nella zona del mercato, questa città non ha una vera e propria medina. Non è un granchè il centro e per passare il tempo, abbiamo appuntamento con Nico e Martina alle 13.30, ci facciamo un giro in macchina fino alla punta estrema della penisola. Il panorama è bello ma è un vero peccato che a deturparlo ci sia una montagna di immondizia, in più, alla fine della strada asfaltata, ci si imbatte in un villaggio di pescatori dove dire che le condizioni di vita e di igiene sono un vero disastro è un eufemismo. Non possiamo restare qui quindi fatti pochi km ci rilassiamo in macchina a guardare l'oceano, infatti il vento è molto forte e non ci consente di scendere dal Boss. Verso l'una ritorniamo verso il centro e, dopo aver fatto un pò di spesa, ci incontriamo con Nico e Martina. Loro ci accompagnano in un piccolo ristorante, all'inizio era solo un posto di vendita di ostriche, e che oggi offre anche tutta una serie di pesce fresco e molluschi. Si trova a circa 14 km dal centro città. Il posto è magnifico, l'acqua ti lambisce i piedi, e il cibo è buonissimo, noi optiamo per una tajine mista di "conquillage" che dire buona è riduttivo, mentre loro si “slappano” un pescione con verdure.



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tajine mista di "conquillage"

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pescione


Questo è il miglior pasto fatto in Marocco sia questa che l'altra volta. Verso le 16.00 andiamo a trovare Akhmed, un saharawi amico di Nico che vive in una tenda a ridosso di una piccola ma splendida insenatura.
Istant 17 panorama
Il suo stile di vita è a dir poco particolare, ma questo ti fa capire come nella vita si ha bisogno di veramente poco. Ci prepara il thè in stile saharawi e trascorriamo, in questo magnifico posto, tutto il pomeriggio.


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Akhmed è un uomo di un'ospitalità squisita e noi non ce la sentiamo di andar via senza avergli lasciato un piccolo regalo. Durante la conversazione pomeridiana scopro che va matto per il panettone, senza farlo apposta ne abbiamo portato uno dall'Italia per far colazione durante il viaggio in Mauritania, guardo Ezio e immediatamente lui corre in macchina a prenderlo. Non potevamo fargli un regalo migliore, credo che se passassimo da lui domattina non troveremo neanche le briciole. Salutiamo Akhmed, penso che lui ha capito veramente come vivere a lungo, senza stress, senza problemi, seguendo i ritmi della natura, nutrendosi di quello che offrono le varie stagioni ma riuscendo, con la sua generosità e ospitalità, a conoscere gente che ti riporta le notizie dal mondo e tutto grazie alla sua intelligenza e conoscenza del posto in cui vive. Un pò lo invidio, Ezio anzi lo vorrebbe imitare, e magari non è detto che, se dovessimo tornare in Marocco, non ci si possa fermare da lui per un periodo di tempo per vivere in perfetta armonia con la natura. Inshallah! Ritorniamo a casa di Nico e Martina, che gentilmente ci concedono di farci un'altra doccia, in attesa dell'arrivo di Claudio e Katia. Che arrivano verso le 20.00 e, dopo aver stappato l'unica bottiglia di prosecco portata con noi per festeggiare l'occasione, andiamo tutti insieme prima a cercare una camera d'albergo per i nuovi arrivati e poi a cena. Ci portano in un quartiere "malfamato" di Dakhla dove si trovano questi "baracchini" che vendono carne e te la arrostiscono al momento. Il posto ci piace, di certo non è igienico ma è accogliente e la carne è buona. Fortunatamente, essendo sera, non ci sono mosche, non oso immaginare questo posto di giorno. La compagnia è piacevolissima e, nonostante oggi sia stata una giornata rilassante, siamo lo stesso stanchi, e verso le 22.00 salutiamo Nico e Martina, accompagniamo Claudio e Katia in albergo e andiamo in campeggio.


rommel1 [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 21:45 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
XI° giorno martedì 17/11/2015
km 400517

Anche stanotte non ho dormito molto, sarà stato colpa del vento e dei conseguenti rumori, ma quando mi alzo mi sento già stanca. Mi godo comunque l'alba e noto che il campeggio (120 dh x 2 notti) si è riempito di turisti tedeschi, ne abbiamo incontrati più qui che in tutto il Marocco.
Ieri sera abbiamo concordato con i nostri compagni di viaggio di partire non più tardi delle 8.30 perchè vogliamo passare la frontiera oggi ed essa chiude alle 17.00, e visto che ci sono 400 km ancora da fare, non abbiamo tempo da perdere. Purtroppo Claudio non accende il navigatore e si confonde con alcune vie arrivando un pò in ritardo. Alle 9.00 si parte, la Mauritania ci aspetta. La strada continua ad essere noiosa, da Dakhla al confine c'è un solo paese e posti di polizia che non ci chiedono neanche la fiches.
Unico diversivo, le foto fatte all'altezza del tropico del cancro.


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A Barbas ci fermiamo per fare gasolio nel penultimo distributore prima del confine dove vi arriviamo alle 13.15. Fortunatamente non ci sono molte auto in coda, per i camion è un'altra storia, ma l'attesa è comunque piuttosto lunga, non per i controlli di polizia ma per quelli doganali.


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frontiera marocchina


Abbiamo girato mezzo mondo e devo dire che tutte le frontiere sono fatte con lo stampino. Ci armiamo di pazienza, non possiamo nemmeno uscire dall'auto perchè c'è un vento pazzesco che alza polvere mista a sabbia. Finalmente alle 14.40, dopo aver passato un primo controllo di polizia dove ci fanno compilare una fiches, l'ufficio doganale dove ti mettono il timbro per la macchina e l'ufficio di “deregistrazione” siamo nella terra di nessuno. Un quarto d'ora per attraversarla, disseminata all'inverosimile di carcasse d'auto pneumatici ed immondizie varie, e dove incontriamo Bochtar, il nostro referente in Mauritania che ci aiuterà a fare le pratiche in confine, sono le 14.55.


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la terra di nessuno


Se ci eravamo impressionati al passaggio di confine tra Uzbekistan e Kazakistan per le condizioni climatiche e paesaggistiche adesso so che quella è stata una passeggiata confortevole in confronto. Il vento, la sabbia, la polvere, ma, soprattutto, la disorganizzazione impazza in questo luogo.


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frontiera maura


Probabilmente ce la saremo cavata anche da soli ma l'aiuto di Bochtar è importante per velocizzare le pratiche. Prima facciamo i visti, in una casupola fatiscente, e lì mi faccio un amico quando l'addetto ai visti mi domanda un antidolorifico per il mal di testa, e lì sganciamo 240 € (due visti). Poi passiamo alle pratiche doganali, nessuno viene a controllarci il Boss, ma sganciamo altri 50 €. Poi passiamo i controlli di polizia e finalmente siamo fuori da questo inferno. Detta così potrebbe sembrare facile ma vi dico solo che riusciamo a passare il confine alle 17.40. Qui si potrebbe fare anche l'assicurazione, ma Bochtar ci dice che c'è troppa gente in coda e che la faremo una volta arrivati in città. Poco distante dalla frontiera superiamo una lunga colonna di mezzi dell'esercito che ci inquieta un pò.


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Dopo una sessantina di km raggiungiamo la vecchia capitale dello Stato Islamico di Mauritania: Nouadhibou.

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Nouadhibou


Le strade sono molto polverose e molto sporche e il campeggio non è da meno, anzi forse è peggio!! E io che mi ero lamentata delle condizioni igieniche di quello di Dakhla!!! Qui aspettiamo l'omino che ci cambia i soldi (1€=370 ou), e quello che ci fa l'assicurazione ( 20,367 ou), decidiamo di farla per un mese giusto per essere tranquilli. Anche se a malincuore, io preferirei fare campo libero, restiamo in “campeggio” e oltretutto manca anche l'elettricità......certo che la Mauritania ci accoglie splendidamente!! Dopo aver deciso di rimanere paghiamo Bochtar e il campeggio (4500 ou) ed incominciamo ad allestire il campo e a cucinare, il tutto sempre senza l'ausilio della corrente elettrica. Fatto i piatti e risistemato il Boss andiamo a letto, ore 22.00.


XII° giorno mercoledì 18/11/2015
km 400915

Stanotte si è dormito bene e avrei continuato a dormire se i muezzin non avessero iniziato a cantare dandomi la sveglia alle 4.30. Alle 6.30 sono in piedi, non se ne parla di entrare in quei bagni luridi, quindi di nascosto faccio pipì dietro l'auto. Visto che il terreno è sabbioso è bastato fare una buchetta e poi ricoprirla. Mi spiace per coloro che arriveranno qui dopo di me, ma ci sono poche cose che non riesco proprio a sopportare e una di queste sono i bagni luridi. Poi mi armo di pazienza in attesa di svegliare Ezio alle 7.00. Puntuali lasciamo il campeggio alle 8.00 e, prima di allontanarci da Nouadibou, facciamo il carico d'acqua e di pane e via verso la pista che costeggia la ferrovia in direzione Atar. Ma poco dopo essere partiti incrociamo ancora una colonna di militari, questa volta con i carri armati.


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colonna militare


Questa pista, poco difficile, non è poi sto granchè, un piattone sassoso che qualche volta incontra banchi di sabbia e piccole dune.

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É vero che sgonfiamo le gomme e le portiamo a 1,8, ma non inseriamo mai le ridotte o i blocchi. Molto noiosa ma soprattutto molto molto ventosa.
Infatti, all'ora di pranzo per il forte vento, ci fermiamo ma non possiamo fare altro che consumare un pasto veloce e freddo al riparo delle macchine. Nessun'altra sosta degna di nota a parte il passaggio del famoso e lunghissimo treno dei fosfati che fa spola tra Nouadhibou e Zouerat.


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Il vento è così forte che i piedi nudi vengono sferzati dalla sabbia e, anche il caldo non scherza, siamo costretti a viaggiare coi finestrini chiusi, ma, nonostante questo, la sabbia e la polvere finissima, si insinuano nell'abitacolo e, ovviamente, si depositano su di noi. Per combattere la noia mi metto al volante. Anche in questo posto desolato incontriamo alcuni villaggi. Al primo non ci fermiamo ma veniamo inseguiti da un ufficiale della gendarmeria su un pick-up che ci redarguisce dicendoci che dobbiamo sempre fermarci nei villaggi in cui c'è una stazione di polizia per consegnare le fiches. Sembra infatti che i poliziotti controllino il passaggio dei turisti fino ad Atar e, il caso di mancata consegna delle fiches, significherebbe problemi e quindi ci verrebbero a cercare. Non so se sia vero ma noi, diligentemente, da ora in poi cerchiamo sempre il posto di polizia, facilmente riconoscibile dal fatto che nel tetto della casa c'è quasi sempre la bandiera. Addirittura in un villaggio siamo costretti a svegliare il preposto per consegnare le fiches.


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casa del comandante della gendarmeria del villaggio


Continuiamo così fino alle 18.00 quando ci fermiamo a fare campo. Il forte vento non solo ci costringe a cucinare qualcosa in velocità ma anche a non farci aprire la tenda, così siamo costretti a dormire in macchina e senza sacchi a pelo. Alle 21.00 tutti a nanna.


XIII° giorno giovedì 19/11/2015
km 401226

Stanotte si è dormito bene, almeno fino alle 4.00, quando, gelata, sveglio Ezio che accende il webasto. San Webasto!!! In pochi minuti l'ambiente si riscalda tanto che riusciamo a riaddormentarci fino alle 7.00. Visto che ho il mio “cesso” montato, vado a farmi un bidè ma il forte vento mi fa addirittura cadere, così adesso sono sporca anche nel culo e nella schiena. FICO!!!! Si parte alle 7.30 con me al volante. Quà e là si materializzano piccoli villaggi deserti e noi ci chiediamo cosa possa fare la gente in un posto simile. Solo sabbia e vento.


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Continuiamo a costeggiare i binari per un po' ed a un certo punto li attraversiamo visto che a poca distanza si trova Ben Amir, un grande monolite di granito alto più di 400 mt,

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monolite Ben Amir

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monolite Ben Amir


Guidare è piacevole, sabbia e piccole dunette, poi inizia un lunghissimo pistone sassoso e polveroso. Ci fermiamo per un pranzo veloce ricco di sabbia, il vento non ci dà tregua, e per rigonfiare le gomme, da 1,8 le portiamo a 2,3. Lascio il volante a Ezio, è troppo noioso guidare, e ne approfitto per fare una pennica. Deve aver piovuto recentemente perchè il deserto è pieno di erbetta. A circa 50 km da Atar troviamo l'asfalto ma è un sogno che dura poche decine di km poi nuovamente tole ondulee e polvere. Arriviamo ad Atar verso le 16.00, ci facciamo un giro in città per vedere se riusciamo a trovare un goriziano che abita qui, ma senza successo, quindi proseguiamo per Chinguetti. Da Atar a Chinguetti la strada peggiora, per fare 80 km ci impieghiamo quasi 2 ore, anche se il panorama ci regala qualche bel scorcio.



Image panorama



Gli ultimi chilometri sono massacranti (almeno per il mezzo) infatti troviamo le fastidiosissime tol ondule.


Image tol ondule


Cinguetti si presenta come molte altre cittadine maure, sporca e polverosa, fortunatamente la casa di Pippi ci accoglie come una bellissima oasi. Infatti non solo è tutto pulito, bagni compresi, ma c'è anche la possibilità di cucinare al chiuso usando la sua di cucina. Facciamo subito conoscenza con Adrami che oltre a fare gli onori di casa, ci accompagnerà nei sei giorni di deserto. Altra simpatica conoscenza il cagnolino che gironzola per la proprietà e che ha una peculiarità, odia le persone dalla pelle nera tanto da morsicarle. Mha, questo non me lo sarei mai aspettato.
Docciati cambiati ritorniamo a sentirci degli esseri umani normali. Con calma, ma soprattutto con comodità, preparo la cena, stasera spaghetti alla carbonara. Io sono troppo stanca per mangiare e, dato che qui abbiamo finalmente connessione internet, ne approfitto per parlare con mia sorella Arianna. Erano 3 giorni che non ci sentiva, visto anche che non siamo riusciti ad inviare i messaggi con le nostre posizioni su you position, era un po' preoccupata. Restiamo un po' a chiacchierare sotto la tenda bevendo un thè. Poi alle 22.00, stanca, pulita e felice, si va a dormire.

XIV° giorno venerdì 20/11/2015
km 401556

Nottata fredda ma piacevole, mi alzo alle 6.30 per fare il bucato e preparare con calma la colazione. Stamattina si è deciso di fare una passeggiata per la città e per vedere almeno una delle famose biblioteche, sperando che qualcuna sia aperta visto che oggi è venerdì. Alle 8.30 siamo pronti per iniziare il nostro giro, la città a quest'ora è deserta ed è piacevole passeggiare senza nessuno intorno. Giunti alla città vecchia veniamo circondati da alcune ragazze che hanno dei “negozi” e che cercano di vendere i loro prodotti artigianali. Mi lascio coinvolgere da una di loro e, raggiunto il suo “negozio” compriamo una pashmina per me e una piccola macina per Ezio. Poi le chiedo se mi può procurare dell'hennè e, in pochi minuti, me ne procura 2 sacchetti. Ne compro 1 (1.000 ou) e lei mi regala l'altro. Mi commuove questa loro gentilezza. Anche nel negozio accanto, dove Katia compra una melefe un vestito locale, il proprietario, non solo mi offre un thè, ma mi regala una collanina soltanto perchè dice che ho un viso bello e gentile. Veramente delle persone speciali. Continuiamo il giro fino ad arrivare in una delle 12 biblioteche private rimaste a Chinguetti. Il proprietario della biblioteca, della famiglia Al Ahmed Mahmoud, è un omino simpatico che inizia a spiegarci la vita di Chinguetti di secoli fa. Parla solo francese ma lo parla in maniera tale che non faccio fatica a capirlo e questo mi aiuta a tradurre ciò che dice agli altri. Ci dice che Chinguetti ha avuto tre fasi, la prima verso il 1000 Dc era a ridosso dell'oasi e attualmente è sepolta sotto il deserto, la seconda , dal 1400 al 1912, è dove siamo adesso, ha poche case ed è disabitata, e la terza è l'attuale città dov'è situato il nostro albergo. Ci spiega anche che le case hanno i muri alti e le porte d'accesso piccole per dei motivi specifici, i due più importanti sono per ripararsi dalla sabbia portata dal costante vento e per evitare i ladri. Poi finalmente ci mostra i libri antichi, del XII/XIII sec. Libri di astronomia, matematica, grammatica e di poesia. Questo è il più bello, è scritto in vari colori a seconda del poeta che scriveva. Usavano fare l'inchiostro nero con carbone+ gomma arabica + acqua, il colore rosso invece si otteneva mischiando ossido di zinco + gomma arabica + acqua. Per quello giallo usavano pagliuzze d'oro. Inoltre bevevano l'acqua usata per pulire le “lavagne” su cui scrivevano pensando che questo aumentasse la capacità di apprendimento. Un po' come i cattolici credono che l'acqua di Lourdes guarisca. Stiamo in sua compagnia per più di un ora poi, a malincuore, ci congediamo dandogli 2000 ou per il suo disturbo e scrivendo un piccolo pensiero di ringraziamento su un “librone”. Ritorniamo in città dove Ezio compra un “hashe” bianco per ripararsi dal vento e per pochi spiccioli una donna gli fa anche l'orlo. Verso le 12.30 ritorniamo a casa di Pippi, dopo un pranzo veloce, ci rilassiamo all'interno della tenda che ci ripara dal vento ma non dalle mosche. E' piacevole stare stesi per terra a rilassarci, ci voleva proprio una giornata di defaticamento prima di affrontare i 15 giorni di deserto.


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Dimenticavo di dire che Chinguetti è la settima città santa dell'Islam dopo Il Cairo la Medina Gerusalemme Marrachesh Fes e Kaiouran. Verso le 16.00 ci diamo una mossa e iniziamo i preparativi per il viaggio nel deserto. Prima di tutto si fa il pieno di gasolio (al litro 400 ou ), poi si compra acqua da bere, e si fa il carico d'acqua nel serbatoio e, alla fine mentre io pulisco l'interno dell'abitacolo e sistemo le nostre cose, Ezio pulisce il filtro dell'aria, svuota il ciclone ecc... Poi, evento eccezionale, Ezio mi mette il colore nei capelli. Non è molto bravo ma il risultato è accettabile, comunque è una di quelle cose che spero non mi capiti più di rifare.
Appena finito Ezio con Adrani va a cercare un fabbro che gli saldi un tubo (supporto) del paraurti che con tutti quei buchi e tol ondulè si era dissaldato.

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Dopo la doccia ci mettiamo a tavola. Stasera abbiamo chiesto ad Adrami di farci una tajine di pollo. Più che una tajine è un pollo intero con contorno di verdure il tutto cucinato alla perfezione. Le verdure sono ricoperte di cipolla quindi io mangio quelle mentre Ezio si fa fuori tutto il pollo con le patatine fritte. Niente male, ho lo stomaco così pieno che non so se riuscirò a dormire stanotte.

Nonostante il relax di questa giornata andiamo in tenda presto e, mentre Ezio si guarda un film, io, come al solito, mi addormento subito, alla faccia dello stomaco strapieno e del quintale di cipolla mangiata. Dimenticavo i due giorni di campeggio ci costano 5.000 ou e la cena altre 5.000 ou. Devo dire che qui non è facile reperire cibo inoltre, quando lo si trova, è più caro che in altri stati. A saperlo prima ci si faceva il carico di viveri in Marocco. Sarà per la prossima volta.


nick2 [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 23:14 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
Cavolo Ezio.......non puoi lasciare a metà......all'inizio del deserto.......


ercole [ Venerdì, 29 Gennaio 2016, 23:18 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
Bello bello!!!!!!


eskimo [ Sabato, 30 Gennaio 2016, 11:27 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
molto bello, bravissima tiziana a descrivere il viaggio brava!


Gigitoyota [ Sabato, 30 Gennaio 2016, 11:50 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
Grazie molte! Naturalmente attendiamo il seguito


Rubylove [ Sabato, 30 Gennaio 2016, 13:32 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
seguo con molta attenzione, molto bello e ineressante, Ezio ma quanti film ti sei visto? ti sono bastati?


rommel1 [ Sabato, 30 Gennaio 2016, 14:37 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
nick2 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Cavolo Ezio.......non puoi lasciare a metà......all'inizio del deserto.......


L'ho fatto apposta per farvi tirare un pò la gola


Guido, mi ero fatto una bella scorta, calcola che per il prossimo viaggio mi sono scaricato una cinquantina di film. Specialmente quando viene buio presto e se sei da solo dopo cena vai a letto, vuoi per il freddo vuoi per non rimanere con la luce accesa e farti quindi notare, sembra strano ma in Africa anche nel posto più sperduto c'è sempre qualcuno.


Rubylove [ Sabato, 30 Gennaio 2016, 15:17 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
Noi in giro per deserti spesso siamo andati a dormire alle 7 di sera, d'iverno sopratutto, di solito io crollo se la giornata è stata intensa, non riesco a scaricare neanche le tracce

sopratutto in Marocco qualcuno arriva..


pugnali53 [ Sabato, 30 Gennaio 2016, 18:05 ]
Oggetto: Re: La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015)
In Marocco nelle gole del todra, giro lungo da 210 km, anche a fermarsi a fare pipi in mezzo al nulla più assoluto un pò di bambini arrivavano sempre......


Marko [ Domenica, 31 Gennaio 2016, 13:30 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
Grande Pippi! un punto di riferimento per gli italiani in mauritania.
Adrami grande in tutto, si fa in 4 per aiutarti
vedo che i lavori nella casa sono aumentati.

ps non aprirò più questo 3th...perché mi fai venire voglia di ripartire...c+++o


rommel1 [ Domenica, 31 Gennaio 2016, 14:24 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
La Maison Ourane (www.ouarane.com/) di Pippi è un ottimo punto di appoggio in Mauritania ed Adrani soddisfa tutte le richieste che uno può avere.
Luogo accogliente, pulito e simpatico, cosa si può chiedere di più?
Dai Marco leggi ancora un pò.... poi la sabbia finisce


Rubylove [ Domenica, 31 Gennaio 2016, 14:30 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
Non sò se tornerò in Mauritania a breve ma di sicuro se ci vado mi piazzo da Pippi per qualche giorno, anche perchè dopo tanti anni di comunicazioni FB e forum vari vorrei conoscerlo di persona

p.s. però forse lui non c'è sempre?


rommel1 [ Domenica, 31 Gennaio 2016, 14:44 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
XV° giorno sabato 21/11/2015
km 401558

Stanotte ho dormito alla grande nonostante la megacena di ieri, unica nota stonata il muezzin ci sveglia alle 5.20. Fortunatamente abbiamo sistemato tutto ieri sera quindi Ezio può poltrire fino alle 7.30, in pratica deve solo chiudere la tenda. Alle 8.00 puntuali troviamo sia Adrani che Shinan (sarà l'autista del mezzo che ci guiderà nel deserto) e quindi si parte da Chinguetti per l'avventura nel deserto, il morale è alto e la temperatura ideale, non c'è neanche troppo vento. Quasi tutto il percorso della prima giornata è un alternanza di piste sassose miste a sabbia morbida, ma niente dune. Si viaggia tranquillamente solo con marce lunghe e, solo a tratti, si inserisce il blocco centrale. Alle 9.30 arriviamo a Sorga, un affioramento roccioso tra la sabbia, ci fermiamo per qualche foto e un po' di relax.


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Sempre su piste sassose riprendiamo a macinare km, il paesaggio non è spettacolare, questo tipo di deserto non mi affascina più di tanto, ma alcuni tratti ti regalano scorci molto belli. Raggiungiamo l'oasi di Mheryth, un grosso villaggio fatto di capanne di legno miste a costruzioni più recenti in pietra. Incontreremo altri insediamenti, tutti luoghi fatiscenti senza acqua ne elettricità ne comodità alcuna, ma decidiamo di fermarci solo nei più piccoli per lasciare qualcosa di cui hanno bisogno. Hanno bisogno di tutto!!!!


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Di solito questi villaggi sono situati nei pressi di oasi o vecchi wuadi, letti di fiumi, dove è leggermente più facile reperire l'acqua. Io mi lamento qualche volta delle condizioni in cui viaggiamo ma quando vedo certe situazioni mi rendo conto che, anche in viaggio, ho delle comodità che molte persone, troppe al mondo, se le sognano. Continuiamo il nostro percorso fino a raggiungere Ouadi Tungad, un letto di un vecchio fiume, un posto incantevole nel quale ci fermiamo per pranzo.


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Neanche il tempo di scendere dalle nostre auto che le nostre guide, Adrani e Shinan, hanno già acceso il fuoco per il thè. Dopo pranzo ci facciamo una camminata su per un costone fino a raggiungere passo Tifoujar per per ammirare appieno il paesaggio circostante, merita sicuramente fare questa scarpinata, magari mettendosi delle scarpe anziché delle infradito come la sottoscritta.


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foto dal passo Tifoujar

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foto dal passo Tifoujar

Alle 15.00 siamo pronti per ripartire, nuovamente sassi fini a raggiungere la “ Val Blanche”, una distesa di sabbia famosa per essere stata una pista della Parigi-Dakar, costellata di villaggi. Verso le 16.30, dopo aver superato il tratto più difficile delle giornata, il paesaggio che ci si presenta è costellato da magnifiche dune.


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Mi sento finalmente felice, mi sa che mi sono perdutamente innamorata della zone del Sahara, simile alla parte tunisina. Per me è come tornare a casa, ho delle sensazioni di pace e benessere ogni qualvolta mi trovo in queste circostanze. Comunque adesso inseriamo anche le ridotte e facciamo fatica ad andare avanti su questo tipo di sabbia, ci insabbiamo entrambi e dobbiamo usare il verricello per tirarci fuori. Ci fermeremo volentieri qui a far campo, ma le guide ci dicono di proseguire. La stanchezza inizia a farsi sentire e abbiamo anche uno screzio con le nostre guide quando ci lasciano soli per più di mezz'ora, non sappiamo da che parte sono andati. Alle 18.00, anche se nei pressi di un villaggio cosa che avremmo voluto evitare, ci fermiamo per far campo. Siamo immediatamente “assaliti” dai ragazzini ma Shinan li insegue fino a farli scappar via. La serata trascorre tranquilla con le cose solite da sistemare prima di andare a letto. Ezio si occupa anche della ventola del riscaldamento che non funziona più e del paraurti che si è dissaldato nuovamente mentre io metto in ordine il Boss. Alle 22.30, dopo aver bevuto un grappino, saliamo in tenda dove, prima di addormentarci, ci godiamo per qualche minuto la vista del cielo stellato.


XVI° giorno domenica 22/11/2015
km 401743

Mi sveglio alle 6.30, stanotte ho dormito alla grande e non ho neanche sentito il muezzin del villaggio vicino. Giusto il tempo di alzarmi, lavarmi e sistemare il Boss che siamo già pronti per partire, sono le 8.00. Sassi sassi e ancora sassi, tre anni fa in Marocco mi ero lamentata perchè era un'immensa sassaia, ma qui è ancora peggio.


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Lungo il percorso continuiamo a trovare piccoli villaggi accanto a delle oasi, ci fermiamo per lasciare qualcosa da mangiare, da vestire e delle medicine.

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In uno di questi ci fermiamo più a lungo, un bambino ha una bruttissimo taglio su una gamba che necessita cure più approfondite, durante tutta l'operazione di pulizia e cura non emette un solo vagito o versa una sola lacrima, e veniamo circondati da bambini. I bambini sono bambini dappertutto e si comportano come tali ci chiedono caramelle che noi diamo volentieri, anche se con parsimonia.


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Riprendiamo i sassi e raggiungiamo Bou Aboun, una distesa di dune. Finalmente, ero stufa di sassi sassi e ancora sassi.

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E anche se è ancora presto ci fermiamo lo stesso per consumare un pranzo prima di affrontare le dune. I ragazzi dei villaggi si avvicinano sempre attorno alle nostre vetture ma non ti rompono le scatole e non insistono per avere qualcosa, anzi. Due di loro si avvicinano perchè mi vedono scrivere il diario e sono parecchio curiosi, allora gli regalo delle penne e un quaderno. Riescono a scrivere i loro nomi, Bahia e Tata, e sono felicissimi del regalo. Ci rilassiamo fino alle 13.00 quando finalmente muoviamo le ruote e incontriamo la sabbia. Al villaggio sale in macchina delle guide anche un ragazzo che chiede un passaggio fino alla fine dell'Erg Bou Aboun, e, devo essere sincera, meno male che c'è lui con le guide perchè queste di dune non ne capiscono una fava! Infatti fino ad ora le hanno evitate come la peste e solo su nostra costante richiesta ci fanno passare di qui. Noi siamo felicissimi anche se devo dire che la sabbia è molto più fine, molle e insidiosa di quella tunisina, in più siamo molto pesanti. In ogni caso ce la caviamo bene, nessun insabbiamento e solo in alcuni punti siamo costretti a ripetere il passaggio più volte. Spesso Shinan ci fa fare a noi da apri pista per non rovinare la macchina, questo con le guide tunisine non sarebbe mai successo. Finiscono le dune e ritorniamo a ballare sui sassi. I cambi di terreno e i colori, in questa parte della Mauritania, sono spettacolari si passa dal bianco al nero alla sabbia al verde....insomma una splendida cacofonia. Anche se sono solo le 17.00, il posto ci piace e decidiamo di fare campo qui. Approfittiamo del tempo in più a nostra disposizione per eliminare una duna dall’interno del Boss, anche noi ne siamo ricoperti, e per pulire macchina fotografica e videocamera ecc.. Anch’io non resisto e per togliermi di dosso un po di sabbia mi faccio una piccola doccia, praticamente consumo meno di 5 litri d’acqua. Mi sento un’altra e, mentre il sole scende regalandoci un tramonto coi fiocchi, preparo la cena, stasera pasta al tonno. Ceniamo , mentre il vento ci da una tregua, seduti tra le dune, l’unica pecca è il cielo, si è annuvolato impedendoci di godere della luce della luna. Puliti i piatti, sistemato il boss, bevuto un grappino andiamo a letto, ore 21.30.


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rommel1 [ Domenica, 31 Gennaio 2016, 14:45 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
No Guido, Pippi, se non ho capito male, ci va una - due volte all'anno.


Rubylove [ Domenica, 31 Gennaio 2016, 14:51 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
si credo che sia come dici tu


Rubylove [ Domenica, 31 Gennaio 2016, 14:57 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
a me personalmente questo modo di fare il resoconto mi piace, all'inizio ho pensato di essere inopportuno intervenendo e che voi avreste preferito avere lo spazio per scrivere senza continue interruzioni, invece con il passar dei giorni vedo che tutti intervengono e questo inframmezzamento di commenti e opinioni lo rende più dinamico più vivo e non una pagina statica che quasi mai viene letta del tutto, ottimo a mio parere.


Marko [ Domenica, 31 Gennaio 2016, 15:13 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
rommel1 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
La Maison Ourane (www.ouarane.com/) di Pippi è un ottimo punto di appoggio in Mauritania ed Adrani soddisfa tutte le richieste che uno può avere.
Luogo accogliente, pulito e simpatico, cosa si può chiedere di più?
Dai Marco leggi ancora un pò.... poi la sabbia finisce


ti leggo ti leggo....come leggo ogni resoconto di viaggio sahariano e non...

Pippi ci va due volte l'anno alla casa di cinguetti. l'ultima volta che sono stato è stato in occasione del festival di cinguetti, anche se non ho dormito da lui perché non sapevo se riuscivo ad arrivarci, venivo dal nega passe dopo 5gg di fuoripista non troppo noto...


Swan770 [ Domenica, 31 Gennaio 2016, 16:16 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
complimenti, siete riusciti a trasmettere le giuste emozioni necessarie per indurre in noi lettori il desiderio di metterci immediatamente in viaggio!
Purtroppo, almeno per me, gli unici viaggi in questo periodo sono lavorativi, quindi tutt'altra storia....
Aspetto di leggere il seguito...


rommel1 [ Lunedì, 01 Febbraio 2016, 19:06 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
XVII° giorno lunedì 23/11/2015
Km 401867

La partenza è prevista per le 8.00 quindi, dopo una notte dove ho dormito benissimo, ci alziamo e, fatta la colazione e chiusa la tenda, partiamo puntualmente. Stamattina più sabbia che sassi, per la nostra felicità, provo anch’io a guidare ma questa sabbia non fa per me e desisto quasi subito. Tratti, pochi, difficili nei quali serve fare più passaggi per riuscire ad uscire dai catini, rigorosamente con le ridotte. Verso le 10.00 ci fermiamo per cercare dei reperti archeologici in un posto che conosce Shinan, e siamo fortunati. Infatti oltre a trovare punte di frecce e attrezzi agricoli, troviamo anche una macina bellissima con le sue pietre per macinare il grano. E’ bellissima ma pesantissima, calcoliamo pesi 35-40 kg.
Proseguiamo ancora per un ora e poi, alle 11.30, ci fermiamo presso Guelb El Mouchè per il pranzo. Il posto è magnifico, il vento non ci dà tregua come anche il sole e il caldo ma non importa ne voglio accumulare quanto più possibile visto che al nostro rientro a casa troveremo solo nuvole e freddo. Dopo una mezz’ora di cammino incontriamo un piccolo villaggio, gli uomini scendono per vedere se hanno bisogno di qualcosa mentre alcune donne mi si avvicinano.

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Una di esse ha un bambino di pochi mesi in braccio, a gesti mi fanno capire che ha la febbre ma è talmente piccolo che non mi fido a dargli niente. Mi fanno una tenerezza infinita queste donne non appena capiscono che non le posso aiutare si fanno da parte. Continua a pensare che qui bisognerebbe venire con un camion di medicinali e forse solo un camion non basterebbe.
Continuiamo su piste sabbiose ma molto facili, mai ridotte e solo in alcuni tratti inseriamo il blocco centrale, fino a raggiungere un altro villaggio in un posto dimenticato da Dio. Scopriamo che qui esiste una scuola, un edificio fatiscente con qualche libro e una lavagna. Conosciamo il maestro che orgoglioso ci mostra la scuola e noi allora gli consegniamo tutto il materiale di cartoleria che abbiamo portato con noi. Alla vista dei quaderni delle penne delle matite è quasi commosso tanto quanto noi.


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la consegna del materiale scolastico

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l'interno della scuola



Anche qui, nel posto dimenticato da Dio, la cultura esiste e viene insegnata ai più piccoli. Lasciamo il paese a malincuore, ci avevano offerto di passare la notte al villaggio, ma abbiamo ancora almeno un ora di luce e, visto le innumerevoli soste per cercare reperti e per farci una piccola doccia, oggi non abbiamo fatto molta strada. Verso le 17.00 ci fermiamo per fare campo in un altro magnifico posto. Qui la sabbia tende al rosso e siamo su un’altura che ci consente di vedere un panorama magnifico a 360°.

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Facciamo legna finchè c’è ancora luce, Ezio stasera ha intenzione di fare un falò perché in tutti questi giorni per colpa del vento non è stato possibile. Stasera cucino io per tutti guide comprese, pasta con le sarde. Il problema dei piatti non sussiste ma quello delle forchette si perché ne abbiamo solo 4 e ne servono 5. Problema risolto Shinan mangia gli spaghetti caldi con le mani!!! Quando si dice la fame!! Faccio i piatti mentre Ezio accende il fuoco e poi mi rilasso accanto ad esso. Anche se c’è ancora un po di vento è piacevole starsene accanto al fuoco e trascorrere la serata tra chiacchiere e risate. Lasciamo della legna anche per domattina e andiamo a letto, io sono stanca e sinceramente non sto neanche troppo bene.


XVIII° giorno martedì 24/11/2015
Km 401958

Stanotte ho avuto la diarrea, sono stata malissimo, costretta ad alzarmi parecchie volte. Fuori c’era freddo e vento ed io avevo solo una maglietta a maniche corte quindi oltre al forte mal di pancia mi sono completamente congelata. Mi alzo più stanca di prima, evidentemente Elhak, il posto in cui ci troviamo, non porta bene. Prima di partire gonfiamo un po’ i pneumatici, li portiamo a 1,8, e via verso Ksar el Barka. Il percorso è sempre disseminato di pietre ma la sabbia non manca specialmente quando si passa su dei letti di fiumi in secca. Anche il panorama cambia assomigliando di più ad un panorama prettamente africano costellato da numerose acacie. Giungiamo a Ksar el Barka, verso le 10.20 e, mentre gli altri si fanno una camminata in questo villaggio abbandonato, io resto in macchina, non sono in piena forma fisica risento ancora della nottata passata al freddo e anche il mio stomaco brontola ancora.

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Ksar el Barka
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Ksar el Barka

Ksar el Barka, grande città fondata nel 1690 dalla tribù Kounta, è un luogo molto suggestivo che merita sicuramente una visita, anche se, come dimostrano le foto, la città otre ad essere ormai in rovina, l'avanzare inesorabile della sabbia la sta coprendo.


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Ksar el Barka


Finita la visita ripartiamo e, poco dopo, giungiamo presso il lago Gabon, splendido specchio d’acqua ricoperto da un erba verdissima, c’è ancora acqua perché tutte le volte che piove tutti i vecchi letti dei fiumi, ritornati in vita, si riversano in questo lago.

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il lago Gabon


All'ora di pranzo arriviamo in un grosso villaggio dove ci fermiamo per mangiare, veniamo circondati dalle persone del posto ma, come da tutte le parti, non ci importunano. Credo che siano solo curiosi e magari se ci scappa una caramella sono anche contenti.


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La sosta pranzo, per i miei gusti, dura ogni giorno troppo, un ora e mezza/due ogni volta è decisamente una gran perdita di tempo. Alle 15.00 riprendiamo la pista sempre in direzione sud-ovest. Strada facendo ci fermiamo anche ad ammirare delle belle pitture rupestri.

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pitture rupestri


Non c’è molto da segnalare tranne la visione di altri villaggi e piccole soste per due insabbiamenti.
In uno è stato indispensabile l'uso della scaletta che ha due funzioni, una quella per la quale è stata costruita, cioè riuscire a raggiungere la bagagliera senza doversi arrampicare come scimmie, e la seconda quella di piastre. Dopo aver fatto egregiamente il loro lavoro, abbiamo dovuto cercarle sotto la sabbia perchè erano sparite.

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All'imbrunire decidiamo di far campo e, anche se il terreno, come le piste, è molto sassoso riusciamo a trovare una bella duna dove posizionare le nostre auto. Dimenticavo di dire che ad un certo punto, dopo la sosta pranzo, siamo stati costretti ad aprirci la strada a colpi di ascia, la cosa divertente è stata vedere un vecchietto mauritano darci dentro col machete meglio di Ezio con la sua ascia. Miracolo!!in mezzo al nulla abbiamo rete quindi anche connessione internet, dopo tanti giorni è un delirio di messaggi da e verso i nostri amici e familiari. Prima di cenare si fa un piccolo breefing per decidere cosa fare domani e all’unanimità si decide di andare a Matmata. La Matmata tunisina è una città che mi sta molto a cuore, mi auguro che la Matmata mauritana non sia da meno. Dopo cena e, dopo aver lavato i piatti, accendiamo un bel fuoco. Ezio prova ad accenderlo con l’acciarino regalatogli per il suo compleanno e…funziona! Spegniamo il fuoco presto, siamo stanchi e alle 21.30 siamo già in tenda.


Enricokl [ Martedì, 02 Febbraio 2016, 12:49 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
Grazie Rommel e signora per questo diario di viaggio! bellissimo!

quando ci incontriamo per una grappetta?

ciao
Enrico


sbrune [ Martedì, 02 Febbraio 2016, 13:11 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
Pausa pranzo incollato al monitor per leggere questo bel resoconto di viaggio....
spero prima o poi di poter prendere parte ad un viaggio simile...
grazie per il racconto!!!


rommel1 [ Martedì, 02 Febbraio 2016, 14:28 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
x Enrico: dovevamo trovarci un giorno con Nicolas dalle sue parti in quanto voleva organizzare una giornata dedicata ai viaggi e nell'occasione si sarebbe proiettato il nostro filmino dell'Uzbekistan/Kazakistan 2014. Purtroppo per vari motivi non siamo ancora riusciti a fissare una data. Potrebbe essere un'occasione per trovarsi e conoscersi altrimenti se passi dalle mie parti....

x sbrune: grazie, questa sta è una bella soddisfazione!


rommel1 [ Martedì, 02 Febbraio 2016, 15:02 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
XIX° giorno mercoledì 25/112015
Km 402078

Stanotte a tenerci svegli è stato il vento, fortissimo tanto da farci scenderla dalla tenda, chiuderla e continuare a dormire in macchina. Partiamo alle 8.00 e già la sabbia è un casino, talmente soffice che dopo il passaggio di 2 vetture la terza si incasina. Si spala si spinge si rispala, alle 9.00 siamo già sudati e impolverati, ma non desistiamo, siamo qui per questo no? Continuiamo su una pista sabbiosa ma più semplice fino ad incontrare il villaggio di Tourougueilin dove troviamo l’asfalto.


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il villaggio di Tourougueilin

Fatti una trentina di km troviamo un paese dove compriamo pane e sigarette, non possiamo comprare altro perché non abbiamo soldi e qui non c’è una banca e siamo costretti a farci prestare 2.000 oughia da Adrani. Bisogna anche fare un passaggio al posto di polizia e consegnare la fiches. Chiediamo a Shinan il perché ci ha fatto prendere l’asfalto anziché farci fare pista ci dice che per fare questo percorso su pista ci vorrebbero 2 giorni. Ci arrabbiamo un po’ perché comunque è una decisione che avremmo dovuto prendere noi e non loro, solo perché non hanno voglia di perdere tempo in caso di insabbiamenti. Proseguiamo ancora per poco su asfalto, fortunatamente, e dopo aver ripreso la pista ci imbattiamo in diversi campi coltivati.


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A mezzogiorno ci fermiamo per il pranzo che, come al solito, dura anche troppo.

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Alle 14.00 ci rimettiamo in marcia verso Matmata. Il panorama e le piste cambiano nuovamente, stamattina dune e sabbia morbidissima, poi piste di sabbia dura e adesso sembra di essere all’interno di una foresta. È incredibile i cambiamenti di piste e paesaggi ma la cosa che mi piace maggiormente è la varietà di colori: bianco verde rosso nero arancio, davvero un arcobaleno.


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Arriviamo a Matmata verso le 15.30 superiamo il paese e la strada cambia nuovamente, adesso siamo su roccia e sassi pericolosi per le nostre gomme che sono a 1,4, le portiamo a 2. Ad un certo punto, dopo aver superato un uadi bellissimo, a piedi raggiungiamo la Vuelta di Matmata. Un posto incredibilmente bello e, se non fosse per le pietre giganti che ci sbarrano la strada, sarebbe un posto magnifico per fare campo.


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Alla fine troviamo delle pozze d’acqua vicino alle quali una decina di coccodrilli sono intenti a prendere il sole.

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Matmata


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Matmata


Valeva la pena fare questa passeggiata, tra andata e ritorno circa un ora e mezza, per ammirare questi magnifici animali. Durante la camminata di ritorno alle auto decidiamo di far campo presso lo ouadi di matmata, quello percorso precedentemente per raggiungere i coccodrilli. Se dovessi fare una classifica dei luoghi dove abbiamo fatto campo in Mauritania, questo sarebbe tra i primi posti. In attesa di preparare la cena, stasera pasta e fagioli, faccio un po’ di bucato, giusto i calzini e il foulard che uso per proteggere i capelli, il tutto puzza da far schifo. Vorrei potermi lavare anch’io, comincio ad entrare in sofferenza, ma mi sa che fino a dopodomani non se ne parla. Sempre sperando che a Tidjikja si trovi un albergo o un campeggio decenti. Stasera sono piuttosto stanca, le 2 notti insonni si fanno sentire, e se anche Ezio accende un bel fuoco e la luna illumina a giorno questa splendida location, io vado a letto presto, alle 21.00 dò la buonanotte a tutti.




XX° giorno giovedì 26/11/2015
Km 402187

Finalmente una dormita coi fiocchi, stanotte niente vento o altro a disturbare il mio sonno. Stamattina partiamo prima del solito, alle 7.30, ripercorrendo un tratto di strada fatto ieri fino a raggiungere il paese. I problemi arrivano dopo aver superato Matmata, paese fatiscente niente a che fare con la Matmata tunisina, infatti non ci sono piste e dire che il terreno è una sassaia è usare un eufemismo.


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La nostra velocità di crociera si aggira tra i 3 e i 4 kmh e questo per un paio d’ore, poi finalmente riusciamo a trovare una pista battuta meno sassosa. La nostra velocità di avanzamento migliora notevolmente.


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I diversi paesaggi e colori ci accompagnano anche oggi, l’unico problema è che in Mauritania, diversamente da Tunisia o Marocco, quando ne hai abbastanza di piste polverose e vuoi rientrare nella civiltà non trovi nulla, non un paese decente o un ristorante o un albergo, fai fatica anche a reperire il pane. Prendiamo l’asfalto per una quarantina di km per poi riprendere una pista che ci porterà a Rachid. Ci fermiamo per pranzo, anche oggi non ci smentiamo e quindi sosta fino alle 14.00. Proseguiamo su questa pista battuta fino ad incontrare un grosso villaggio dove troviamo un pozzo e facciamo finalmente un carico d’acqua nel serbatoio. Ovviamente non è che l’acqua sgorghi a fiotti e quindi ci mettiamo un po a fare il pieno del prezioso liquido, nel frattempo veniamo circondati affettuosamente dagli abitanti del villaggio.


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Sono simpaticissimi, i ragazzi ci chiedono di fargli foto e noi ovviamente non ci lasciamo pregare. Anche le ragazze non disdegnano, alcune sono bellissime, ma non sono così sfacciate. Ringraziamo per la loro gentilezza e, su pista sabbiosa con erba, ci dirigiamo verso nord-est. Non è difficile questo tipo di terreno, sembra che maciniamo km ma la nostra guida, anziché puntare su Rachid ci fa deviare verso nord in un percorso a zig zag. Scopriremo poi che vuole farci arrivare alla falesia in modo da percorrerla per raggiungere in gloria Rachid.
Facciamo campo più tardi del solito, verso le 18.30, e mentre le guide procurano la legna, io preparo la cena per tutti, stasera pasta col tonno. Il terreno intorno a noi è erboso, ma Shinan ci fa fare campo su una duna, questo ci consente di fare fuoco stasera senza rischiare di incendiare la flora vicina. Stasera fa più freddo del solito quindi il fuoco ce lo godiamo tutto, almeno fino alle 21.00, quando andiamo a dormire.


hackenzo [ Martedì, 02 Febbraio 2016, 15:10 ]
Oggetto: Re: La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015)
Rommel!, vai avanti così che è meraviglioso!


CONTEMATTO [ Martedì, 02 Febbraio 2016, 22:29 ]
Oggetto: Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015)
Bravo Rommel complimenti e grande vena la tua moglie, poche donne farebbero quello che lei ha fatto.




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