Arrampicare è bellissimo, ti da grandi soddisfazioni, è uno sport di gruppo specie in falesia, se entri nel giro giusto fai delle gran cose. Xchè serve imparare da chi ha piu' esperienza, quelli che in genere "aprono", vanno su per primi. Ho arrampicato con gente veramente brava, quasi mai da primo, eterno e felice "secondo" e mi sono fatto un "culocosì" imparando tecniche e manovre dai guru-falesiani, spesso personaggi "stranissimi" ma gatti sulla roccia. Periodo divertentissimo, si arrampicava e si faceva festa, ogni domenica in un posto diverso, finale-roccasbarua-andonno luoghi di roccia straordinaria. Ma quello che + mi interessava era passare alle vie di montagna, a cercare la solitudine di una via nascosta, il silenzio interrotto solo dal tintinnare dei rinvii, il rumore dei ramponi sul ghiaccio. Sempre in due, qualche volta in Dolomiti, spessissimo in Valle d'Aosta, con Alessandro diventato poi ottima guida alpina, bravissimo e leggero: x lui ogni passaggio chiave é un "posto dove ci passano le mamme con la carrozzina". Poi nel 2001, sul Bianco, l'incidente: il tempo cambia improvvisamente, si alza un vento fortissimo e arriva la neve: tutto si ricopre di ghiaccio, fa un freddo terribile e la ritirata diventa un vero "casino" ma riusciamo a scendere fino alla cresta dei cosmiques e ci infiliamo in una baracca scassata, siamo soli nella bufera e ci resteremo x 48 ore, temperatura -27. Vengono giù 2 metri di neve e non si vede un tubo, i nostri amici a valle danno l'allarme. Due giorni che sembrano 2 settimane passano e torna il sole, svelto come se ne era andato, prepariamo gli zaini e usciamo: abbiamo la neve alla cintola, io anche di piu' perchè sono piu' pesante di Ale, ci vorrebbero gli sci o le ciastre ma chi se l'aspettava una roba del genere? Sarà dura ma la pelle l'abbiamo pur salvata e questo è l'importante. Poi sentiamo il rumore di un elicottero: sono i francesi avvertiti dai nostri compagni rimasti a valle, mi sento in colpa x avere causato tutto questo casino e vorrei essere da tutt'altra parte. Non atterra xchè è impossibile ma cala un gendarme gentilissimo che ci informa che la funivia (quella di punta hellbronner, da dove eravamo venuti) è chiusa x ghiaccio, ci tocca scendere con loro. Sul filo di cresta l'elicottero cala il cavo d'acciaio, il primo a partire è Ale, aggancia il moschettone al gancio e viene sollevato di un paio di metri poi l'eli punta deciso verso la vallata di Chamonix, picchia e vira verso destra con il mio amico appeso sotto. Dopo 5 minuti torna, é il mio turno, aggancio tra il turbinio della neve e il frastuono della turbina, mi riserva lo stesso trattamento e la virata verso destra mi toglie il fiato. In centro vallata entra in stazionario, guardo su e vedo l'eli ingrandire xchè mi stanno tirando in cabina, guardo giù e mi rendo conto che se si spezzasse il cavetto ci metterei 10 minuti ad arrivare a terra cadendo, le case sono microscopiche. Poi torniamo a recuperare allo stesso modo il gendarme, l'interno dell'eli è spartanissimo non c'è un grammo di cose inutili, neanche i sedili. Il volo dura mezz'ora, fanno un giro lunghissimo e il pilota deve essere un tipo davvero bravo. Dopo l'atterraggio il gendarme viene con noi in birreria, il tempo è bellissimo ma la punta del Bianco non si vede: è coperta da nuvole nere, abbiamo avuto una finestra di 30 minuti x salvare le penne, alla partenza le previsioni erano buone ma in alta montagna non è abbastanza, qualcosa abbiamo sbagliato, a forza di andare in montagna abbiamo sottovalutato che era inizio novembre. Torniamo in autostop attraverso il tunnel, in Italia ci sono i posti di blocco x via delle manifestazioni No-global, siamo un po' malconci e la Polizia ci ferma all'uscita del tunnel ma i documenti sono in macchina qualche km piu' a valle...adesso come lo spieghiamo ai poliziotti?
Perchè non mi dedico ad una sana vita sedentaria?